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Cost per Click (CPC): cos’è e come calcolarlo

Pubblicato il 27 Novembre 2023

Quando si fa pubblicità online è importante ridurre il CPC. Ma di cosa si tratta, come influisce nella campagna e come si calcola? Ecco i dettagli.

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Immagina di pubblicare un annuncio su Internet e, ogni volta che qualcuno fa clic su di esso, tu paghi un piccolo importo. Questo importo è il tuo CPC (cost per click).

Il CPC permette agli inserzionisti di pagare solo quando le persone mostrano un interesse effettivo facendo clic sull’annuncio, piuttosto che rispetto alla sola visualizzazione. Il CPC può variare a seconda della piattaforma pubblicitaria scelta, delle parole chiave e della concorrenza, ed è un indicatore importante per valutare l’efficacia di una campagna pubblicitaria online.

Se sei interessato al significato di CPC, avrai sicuramente interesse a scoprire anche la sua formula. Ecco quindi, nei prossimi paragrafi, la spiegazione dettagliata di come fare a calcolare la formula del CPC e tanti consigli utili da seguire per potenziare le proprie tattiche di pubblicità in rete.

Cost per Click: cos’è e come si calcola il CPC

Il cost per click è la metrica che indica quanto spende un inserzionista per ottenere un singolo click sul suo annuncio online. Questo indicatore viene usato per calcolare le performance delle campagne pay per click (o PPC) su Google Ads o altri sistemi.

In questi casi, la spesa dipende dai click ricevuti sull’annuncio. Infatti, solo così si può davvero determinare il successo di un messaggio pubblicitario: non bastano le impression, ma quanti utenti effettivamente trovano interessante l’annuncio e sono disposti ad approfondire, cliccando sopra e atterrando, eventualmente, su una landing page o altra pagina.

Quando si costruisce un annuncio pubblicitario occorre quindi scegliere le giuste keyword in base ai propri obiettivi: ogni parola chiave ha maggiori o minori possibilità di catturare l’attenzione dell’utente e portarlo a fare click su l’inserzione. Dopo aver capito quando è importante questo parametro, vediamo come calcolarlo.

Il CPC si può calcolare facendo il rapporto tra il costo della campagna e il numero di click che è riuscita a ottenere. Facendo questa operazione si ottiene un valore indicativo, occorre però specificare che sistemi come Google integrano anche altri elementi, come il quality score e l’ottimizzazione della campagna. Ecco, quindi, che la formula CPC è veramente facile da calcolare, ma per essere certi di gestire al meglio la situazione e prendere i dovuti accorgimenti, è sempre consigliato farsi supportare da un esperto.

In una campagna di Google Ads, l’inserzionista può pagare solo quando riceve il click sul suo annuncio, quindi è possibile impostare un numero massimo di click in modo da decidere fin da subito quanto si vuole spendere per la campagna specifica. L’obiettivo di ogni inserzionista deve essere quindi quello di ridurre il CPC delle sue campagne, raggiungendo un CPC medio accettabile.

Questo richiede una strategia oculata, focalizzandosi sulla selezione delle parole chiave, sull’ottimizzazione degli annunci e sulla gestione efficace del budget. Ridurre il CPC non solo massimizza il valore degli investimenti pubblicitari ma contribuisce anche a migliorare la visibilità dell’annuncio e a incrementare la probabilità di conversione, creando una campagna pubblicitaria più efficiente e redditizia.

Come abbassare il CPC di una campagna pubblicitaria online

Il primo modo per migliorare il CPC medio delle campagne Google Ads è individuare fin da subito gli obiettivi, creando un elenco di keyword che risultano più efficaci. L’obiettivo è quello di individuare la migliore parola chiave usata dagli utenti, nelle ricerche online come Google, per giungere a ciò che offre l’annuncio. A quel punto, l’inserzione deve essere davvero chiara e accattivante e comunicare cosa offre l’azienda in modo sintetico.

Durante la creazione di un annuncio occorre individuare anche una serie di keyword “negative” (parole chiave a corrispondenza inversa) cioè quelle per le quali non si vuole apparire nei risultati di ricerca. Ciò consente di usare al meglio il budget disponibile perchè non si rischia di pagare per parole chiave non utili per l’azienda.

Per esempio, se si vende una libreria in legno è possibile escludere tutte le persone che invece sono interessate a costruirla col fai-da-te. Le parole chiave negative possono essere: “come si crea”, “come si fa”, “come costruire”, “come si realizza”, “come fare” e così via. Se si vendono dei software, bisogna escludere tutte le persone che cercano un programma gratuito, video o immagini e quindi sarà utile inserire tra le parole chiave a corrispondenza inversa “free”, “gratis”, “freeware”, “torrent” e così via.

Dopo aver scelto attentamente le keyword, pensiamo alla pagina di atterraggio: dove porta l’annuncio pubblicitario? Possiamo condurre l’utente al sito web, ad una pagina specifica dell’e-commerce oppure a una landing page che converte, pensata appositamente per portare l’utente dall’annuncio alla Call To Action, che può essere l’acquisto di un prodotto, di un servizio, l’iscrizione a una mailing list e così via.

Prima di scegliere la pagina di atterraggio è comunque indicato fare diversi test, come l’A/B Test, che permettono di capire qual è la pagina migliore. Inoltre, si può provare a realizzare un annuncio diverso per ogni pagina per capire qual è quella più performante. Infine, non dimenticare di controllare sempre l’andamento della campagna in modo da lavorare in corso d’opera per migliorarla.

Campagne pubblicitarie: come pianificarle in base al CPC

Per iniziare la pianificazione di campagne pubblicitarie basate sul CPC, la fase di analisi iniziale riveste un ruolo cruciale. Come anticipato, inizia sempre con una ricerca approfondita delle parole chiave, identificando quelle pertinenti al vostro pubblico di destinazione. Esplora le tendenze di ricerca e valuta la concorrenza per comprendere il panorama competitivo.

Analizza i comportamenti degli utenti e le preferenze demografiche per definire il target. Successivamente, valuta il budget disponibile e stabilisci obiettivi chiari, come la generazione di lead o le vendite. Al fine di ridurre il CPC, è essenziale creare annunci pertinenti e coinvolgenti, ottimizzando lo score di qualità.

Durante il processo di analisi, utilizza strumenti analitici per monitorare le prestazioni delle campagne, identificando cosa funziona e apportando regolari aggiornamenti. Questo approccio informato durante la fase iniziale di analisi garantisce una base solida per una pianificazione strategica e una gestione efficiente delle campagne pubblicitarie basate sul CPC.

Formula CPC: gli errori frequenti

La comprensione accurata della formula del CPC è fondamentale per il successo delle campagne pubblicitarie online, e la consapevolezza degli errori comuni può fare la differenza tra una strategia efficace e un investimento sprecato.

Di seguito sono elencati alcuni degli errori più frequenti e come evitarli:

  • Incomprensione della formula CPC: la formula CPC si calcola dividendo il costo totale della campagna pubblicitaria per il numero totale di clic ricevuti. L’errore può verificarsi quando gli inserzionisti confondono questa formula con altre metriche come il CPM (Costo per Mille impressioni) o il CPA (Costo per Acquisizione);
  • Mancanza di targeting specifico: la mancanza di un targeting mirato può portare a clic non qualificati, ovvero clic da parte di utenti che potrebbero non essere interessati al prodotto o servizio pubblicizzato. Questo può aumentare il costo per clic senza migliorare le conversioni;
  • Budget inadeguato: un budget insufficiente può portare a una visibilità limitata dell’annuncio e alla conseguente incapacità di competere efficacemente con altri inserzionisti. Questo può influire negativamente sulla posizione dell’annuncio e sulla frequenza con cui viene mostrato;
  • Parole chiave non ottimizzate: un’errata selezione delle parole chiave può portare a click non pertinenti. Gli inserzionisti dovrebbero condurre una ricerca approfondita delle parole chiave e aggiornare regolarmente le liste in base alle tendenze di ricerca e al comportamento degli utenti;
  • Scarsa qualità dell’annuncio: annunci di bassa qualità o poco rilevanti possono influire negativamente sullo score di qualità dell’annuncio, un fattore importante nella determinazione della posizione dell’annuncio e del costo per clic;
  • Ignorare i rapporti di analisi: ignorare i dati analitici può impedire agli inserzionisti di capire le tendenze e apportare modifiche necessarie. Monitorare costantemente le prestazioni attraverso rapporti dettagliati può aiutare a identificare aree di miglioramento;
  • Mancanza di ottimizzazione della landing page: una landing page non ottimizzata può portare a un alto tasso di rimbalzo e una bassa conversione. Una landing page deve essere pertinente, facilmente navigabile e capace di fornire chiare chiamate all’azione;
  • Ignorare i concorrenti: sottovalutare i competitor può portare a una mancanza di competitività. Monitorare le attività degli altri inserzionisti può fornire preziose informazioni per adattare e migliorare le proprie campagne.

Evitare questi errori comuni può aiutare gli inserzionisti a massimizzare il valore delle loro campagne pubblicitarie e a ottimizzare il rapporto costo-beneficio della formula CPC. La pubblicità online è un campo dinamico, e l’adattamento costante è essenziale per il successo a lungo termine.

Riassumendo quanto detto nei paragrafi precedenti, è possibile dire che l’approccio al CPC in pubblicità online rivela un meccanismo di pagamento adottato dagli inserzionisti estremamente prezioso, in quanto paghi solo quando qualcuno fa clic sul tuo annuncio. La flessibilità del CPC risiede nella capacità di misurare l’interesse reale degli utenti, differenziandosi dalla mera visualizzazione. La sua variazione, influenzata da piattaforme, parole chiave e concorrenza, ne fa un indicatore cruciale nell’analisi delle campagne pubblicitarie online.

Ora che è chiaro cosa significa CPC e come si calcola non resta che passare all’azione, perfezionando la propria tattica online. Nel caso in cui, all’interno del tuo team, non vi siano figure professionali in grado di gestire questa parte di strategia, sappi che Italiaonline può venirti in aiuto, fornendoti il supporto di esperti in materia.

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