Cos'è l’analisi della concorrenza e perché è utile

L’analisi della concorrenza è uno strumento utilissimo per studiare i competitor e creare una strategia aziendale aggiornata ed efficace: ecco come farla

Pubblicato il 09 aprile 2020
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Creare una strategia aziendale efficace, richiede lo svolgimento di una serie di azioni precise, portate avanti in modo chiaro e senza mai pensare di potersi affidare al caso. Una di queste è l’analisi della concorrenza che consiste nel valutare i punti di forza e i punti di debolezza dei competitor attuali e potenziali: ecco come fare l’analisi della concorrenza nel modo giusto e quali sono i vantaggi che può portare ad un business.

Analisi della concorrenza cos’è e quali sono i vantaggi

Nel marketing l’analisi della concorrenza consiste nell’osservazione delle scelte e delle strategie delle imprese dei competitor in un determinato segmento di mercato. Analizzare questi dati è fondamentale per migliorare la strategia aziendale perché, se attuata correttamente, permette di evitare errori che possono rivelarsi fatali per un’attività e lasciarsi ispirare da buone pratiche che possono essere adottate e personalizzate. Ciò vale anche nel particolare momento che stiamo vivendo, aiutando le imprese a sviluppare strategie efficaci nonostante il Covid-19 e le restrizioni economiche annesse.

Purtroppo alcune aziende, per mancanza di tempo o di un budget economico dedicato, non riescono a sviluppare l’analisi della concorrenza e questa decisione può portare a dei danni concreti al business: tra i vantaggi dell’analisi della concorrenza spiccano infatti una maggiore conoscenza del settore e del target o della nicchia di riferimento, uno studio delle best practices e una consapevolezza di quali sono gli errori più gravi che si possono commettere a livello strategico.

Come fare l’analisi della concorrenza

Sono numerosi i professionisti e le agenzia che si occupano di realizzare analisi della concorrenza per le aziende, ma non sempre si dispone di un budget sufficiente per iniziare tale attività. Per questo motivo, è possibile procedere con un’analisi realizzata sul web, identificando alcuni step di base:

  • individuare il segmento di mercato in cui si opera e il tipo di prodotto o servizio che si propone;
  • sulla base del primo passaggio, si può iniziare a selezionare quali sono i principali competitor in azione;
  • poi si esaminano le strategie portate avanti dai competitor, individuando i loro punti di debolezza e i loro punti di forza.

Dopo aver individuato quali sono i tre passaggi principali da seguire per realizzare l’analisi della concorrenza, si può iniziare il lavoro. Prima di tutto, è consigliabile considerare competitor non solo coloro che producono lo stesso identico prodotto o erogano il medesimo servizio, ma anche chi riesce a soddisfare le esigenze del cliente con prodotti e servizi differenti dai propri. Si deve creare poi una lista dei nomi di aziende/attività commerciali o liberi professionisti che escono sui motori di ricerca e iniziare a raccogliere informazioni su ciascuno tra cui: nome azienda, prodotti e servizi offerti, tipologia di clientela, punti di forza, punti di debolezza, tipo di comunicazione, traffico stimato sul sito web, presenza sulla ricerca organica e a pagamento e backlink activity, compresi i link interni al sito.

Questo tipo di ricerca può essere realizzata attraverso l’ausilio di alcuni tool a pagamento e gratuiti come Google Alert, Mention e SeoZoom. Un altro consiglio importante è quello di navigare sui siti dei competitor e studiare i loro canali di comunicazione social, per vedere che tipo di user experience offrono ai clienti e com’è il servizio di customer care offerto e il copywriting veicolato dai social network.

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Dopo aver raccolto tutte le informazioni, è consigliabile creare delle schede riepilogative dove, per ciascun competitor, vengono esaminate le strategie attuali e future con evidenza degli impatti sul mercato rispetto alle proprie strategie. Questo tipo di esercizio può essere fondamentale per verificare possibili scenari di attacco e difesa rispetto alla concorrenza.

Analisi della concorrenza: quali tool usare

Per realizzare un’analisi della concorrenza più completa e precisa possibile, non si può ricorrere esclusivamente alle ricerche sui motori come Google, ma è consigliabile affidarsi a dei tool gratuiti e a pagamento, ecco una breve top list.

Seozoom e Semrush offrono molte informazioni utili come il traffico stimato sul sito, la presenza su PPC, le migliori parole chiave usate, presenza sulla ricerca organica, la visualizzazione delle landing page dei competitor nelle SERP per ogni parola chiave, la localizzazione delle campagne pubblicitarie, l’attività di Display Advertising e l’analisi dei backlink.

Trackmaven è ottimo per le analisi social e content, e mette a disposizione alcuni report, case study e template per l’analisi della concorrenza. Wayback Machine permette di vedere com’era il sito web dei competitor negli anni passati e quindi quali cambiamenti hanno scelto di adottare per migliorare la user experience degli utenti.

Per analizzare le pagine social dei competitor, avendo a disposizione il numero dei followers, l’engagement rate e altre informazioni è consigliabile optare per Likealyzer, mentre per studiare le campagne di sponsorizzazione dei competitor ci si può affidare ad ADespresso.

L’utilizzo di questi tool è molto importante per la social listening: è determinante saper ascoltare i consumatori dei competitor e per farlo è possibile diventare consumatori a propria volta. Per farlo basta creare un account per testare i servizi altrui, iscriversi alla newsletter per valutare il tipo di comunicazione proposto, studiare le recensioni e valutare come svolgono il problem solving in caso di critica negativa. Attraverso la social listening è possibile avere a disposizione dei dati quantitativi importanti, ma anche estrapolare delle considerazioni personali che si possono rivelare decisive in fase di studio dell’analisi della concorrenza e della realizzazione di nuove proposte, dai canali social all’usabilità del sito.

Elaborazione dei dati quantitativi e considerazioni personali

Dopo aver raccolto tutte le informazioni sui competitor, è importante per ciascuno creare una scheda riepilogativa con tutti i fattori e le variabili individuate, distinguendo i dati quantitativi dalle considerazioni personali.

I dati quantitativi sono i numeri, o comunque sia tutto ciò che è dato statistico, da cui si estrapola un dato oggettivo. Si tratta di un importante elemento alla base delle strategie di marketing data driven. In un’analisi della concorrenza bisogna fornire dati statistici, anche per rendersi conto, attraverso i numeri, in che situazione è un cliente rispetto ai competitors presi in esame. Le considerazioni personali invece sono dati soggettivi elaborati su un aspetto che è stato largamente approfondito, rispetto ad altre dimensioni che non potrebbero essere considerate con metodi di ricerca quantitativi. Queste considerazioni, se fatte in modo preciso e puntuale, possono rivelarsi molto preziose nella fase successiva di creazione di una strategia ad hoc.

Analisi della concorrenza: come usare i dati

Terminata la fase di analisi, è importante iniziare a riflettere sulle differenze con gli altri competitor e capire quali sono i gap che devono essere colmati. Individuare degli obiettivi chiari e verosimili, come l’acquisto di nuovi macchinari, un investimento nel settore della comunicazione e l’aggiunta di nuovi servizi, può trasformare i propri punti di debolezza in nuovi punti di forza.

Per farlo ci si può affidare ad uno strumento molto utile che è l’analisi Swot che evidenzia i punti di debolezza, i punti di forza, le minacce e le opportunità in un grafico in 4 parti: tutti elementi alla base di un business plan efficiente. Terminata questa analisi, per avere un quadro chiaro del settore competitivo in cui ci si muove, è consigliabile procedere con il modello delle 5 forze di Porter che analizza 5 variabili:

  • i clienti, che sono i destinatari degli output dell’azienda;
  • i fornitori che forniscono i materiali all’azienda;
  • i concorrenti diretti, che sono i principali competitor che vantano buone capacità produttive, struttura di costo e differenziazione dell’offerta;
  • potenziali concorrenti;
  • produttori di beni sostitutivi che, pur non producendo lo stesso prodotto o erogando lo stesso servizio, possono soddisfare i bisogni del cliente.

L’analisi SWOT, combinata insieme al modello delle 5 forze di Porter permette all’impresa di ottenere un quadro completo sulla sua posizione competitiva, stabilire i comportamenti e migliorare le strategie da adottare, senza il rischio di incappare in errori.

Analisi della concorrenza: affidarsi a professionisti

Dopo aver analizzato il modus operandi migliore per effettuare una analisi della concorrenza attraverso l’uso di strumenti online, è importante sottolineare che ci sono numerose agenzie e molti liberi professionisti che si dedicano a tempo pieno a questo tipo di attività, fornendo un servizio altamente specializzato e dedicato anche allo studio della parte finanziaria, aiutando le imprese a ripartire il budget tra SEO, social e strumenti di advertising. Svolgere questo tipo di analisi non deve essere un caso isolato nel tempo, ma richiede un lavoro di costante confronto e aggiornamento, per migliorare la misurabilità delle proprie prestazioni e di quelle dei competitor, mantenendosi sempre in prima linea quando si tratta di novità che semplificano l’esperienza dei propri clienti. Per questo motivo, lanalisi della concorrenza è a tutti gli effetti uno strumento fondamentale per migliorare le proprie strategie aziendali, inseguendo sempre obiettivi più ambiziosi e innovativi.

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