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Strategia Digitale: online la piattaforma sulle politiche digitali del MISE

Pubblicato il 30 Settembre 2020

Si tratta di un aggregatore di tutte le iniziative pensate per incentivare la trasformazione tecnologica delle imprese di tutto il Paese. Ecco quali sono le sue caratteristiche

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Sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico è disponibile a partire da oggi la piattaforma online “Strategia Digitale – Laboratorio per il futuro”. Si tratta di uno strumento che aggrega tutte le informazioni e i documenti prodotti dal MISE in ambito delle politiche digitali: dagli incentivi per la trasformazione tecnologica delle PMI, fino alla diffusione della banda ultralarga.

La piattaforma web è una delle tante iniziative nate dalla collaborazione tra Unioncamere, che presenta il suo progetto “Ultranet” e ALI (Autonomie Locali Italiane) che invece si sta occupando di “Crescita Digitale in Comune”. La partnership è coordinata da Infratel, società in-house del Ministero proiettata alla creazione di strutture adatte a supportare la connessione veloce. Contemporaneamente è stata pubblicata una call per realizzare un “libro bianco” sul ruolo della comunicazione nella trasformazione digitale. Insomma, il Governo sembra proprio deciso a facilitare in tutti i modi la transizione verso il digitale.

Strategia Digitale: caratteristiche del progetto

Accedendo alla sezione Strategia Digitale sul sito del MISE è possibile notare, fin da subito, gli ambiti di interesse e i progetti legati al digitale.

Innanzitutto troviamo una pagina dedicata al Piano Strategico Banda Ultralarga (BUL) che mira a diffondere in tutte le aree italiane la connessione veloce. Il Piano BUL è attuato da Infratel, società impegnata nella costruzione di infrastrutture per la rete veloce. All’interno di tale sezione viene presentata una mappa dell’Italia, in cui è possibile verificare la copertura. Uno degli ostacoli principali alla diffusione del digitale è infatti legato al fatto che nel nostro Paese esistono ancora delle zone in cui non è possibile accedere alla rete.

Quindi un imprenditore, che desidera inserire la fibra ultraveloce in azienda, può usare la piattaforma per vedere se la sua zona è coperta e da quale tecnologia (Fibra e Wireless). Nella stessa sezione appare anche un grafico che mostra la distribuzione delle tecnologie in base alla regione: la banda ultralarga da almeno 30 Mbps è diffusa al 66% mentre quella da almeno 100 Mbps è del 20%. Un altro ambito in cui si focalizza la piattaforma è il Wi-Fi Italia, segue Crescita Digitale che mostra le differenze regione per regione e Ultranet.

Nel menu principale della piattaforma troviamo anche una sezione dedicata alle imprese, con tutti gli incentivi, le comunicazioni e le informazioni dedicate alla digitalizzazione. Tra gli incentivi troviamo per esempio il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali e la Patrimonializzazione delle PMI, tutto è accorpato in un unico canale.

A cosa serve la piattaforma?

Mirella Liuzzi, sottosegretaria con delega alle politiche digitali, ha presentato il portale evidenziando le sue qualità: “Questi progetti a trazione digitale rappresentano importanti iniziative sinergiche per il raggiungimento degli obiettivi di innovazione e trasformazione digitale del Paese. L’obiettivo è quello di fornire un quadro unitario delle iniziative di politica digitale in favore di imprese e cittadini in modo da garantire adeguata diffusione e visibilità ai progetti e valorizzare allo stesso tempo gli sforzi messi in campo dal Ministero”.

La piattaforma Strategia Digitale si aggiunge così ai numerosi progetti del MISE proiettati alla trasformazione digitale del Paese. Il 25 agosto, Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico aveva firmato il Decreto per approvare lo statuto della Fondazione Enea Tech, che si dovrà occupare della gestione del primo Fondo nazionale pensato completamente per la trasformazione tecnologica dell’Italia.

Lo scopo è incentivare gli investimenti mirati al sostegno dell’integrazione tra il mondo imprenditoriale e quello della ricerca e dello sviluppo, in modo da trasferire le competenze dalle Università a startup e imprese, generando nuovi soggetti chiamati spin-off.

La digitalizzazione delle aziende, e di tutto il Paese, è ormai una priorità per la politica. Ormai non c’è più tempo da perdere e la strada da fare è ancora tanta, come è stato rivelato recentemente dalla Corte dei Conti Ue che in una recente indagine ha rilevato un profondo gap tra i diversi Stati Membri.

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