Intelligenza artificiale a servizio delle PMI: ecco la strategia del MISE

Il MISE ha dato il via alle consultazioni sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale. Si può partecipare entro il 31 ottobre. Ecco tutti i dettagli

Pubblicato il 02 ottobre 2020
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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via alla consultazione pubblica della Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, elaborata grazie ai contributi degli esperti selezionati nei mesi precedenti. L’obiettivo è realizzare un programma coerente che permetta di integrare tale tecnologia nei diversi ambiti della società, soprattutto nel tessuto imprenditoriale.

Si inserisce tra le azioni portate avanti dal Ministro Stefano Patuanelli per incentivare la transizione digitale del Paese. La consultazione pubblica permetterà ad esperti, enti e aziende di avanzare richieste e osservazioni sulla strategia del MISE. L’obiettivo è rendere il documento più completo e dettagliato, pronto ad entrare nel vivo, grazie alla collaborazione di diversi soggetti coinvolti. D’altronde l’intelligenza artificiale (AI) è una tecnologia sempre più diffusa tra le aziende italiane ed è arrivato il momento di costruire una strategia nazionale che permetta a tutti gli interessati di allinearsi per raggiungere i medesimi obiettivi.

Digitalizzazione PMI: ruolo dell’intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale (dall’inglese Artificial Intelligence) è un ramo dell’informatica che si occupa di creare macchine che funzionano e apprendono in modo simile alla mente umana, grazie alla programmazione di sistemi hardware e software. Può sembrare una cosa abbastanza futuristica, in realtà la AI, come viene chiamata comunemente, è già presente in tantissimi processi aziendali.

Per esempio, uno dei campi in cui viene usata è il riconoscimento delle immagini, delle parole, dei volti e così via. Si prevede che l’industria 4.0 sarà trainata da questa tecnologia che si adatta ai diversi bisogni delle imprese e non solo.

Per integrare davvero tali soluzioni è necessario però fare un vero e proprio cambiamento di mentalità e cultura: aderire completamente al concetto di digitalizzazione, ricercare nuovi talenti e competenze, concentrarsi sulla crescita ed essere disposti a rivoluzionare l’azienda.

Il Governo per agevolare tale passaggio sta quindi lavorando alla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale.

Cosa è la Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale

Il documento generato dal MISE è formato da tre parti. Nella prima ci si focalizza sull’analisi del mercato attuale a livello partendo dal contesto globale, passando per quello europeo e arrivando a quello nazionale. L’obiettivo è capire quali sono le opportunità offerte da tale tecnologia, ma anche i rischi a cui prestare attenzione.

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La seconda parte invece si concentra sugli elementi fondamentali che compongono la strategia a livello pratico, si parla quindi delle azioni da fare per raggiungere determinati risultati.

La terza parte approfondisce la gestione dell’AI in Italia, dove è già stata menzionata tra i trend 2020 delle PMI, e propone alcune soluzioni per implementarla nel tessuto imprenditoriale, monitorarne l’andamento e affinare la comunicazione tra i soggetti coinvolti.

La consultazione su tale documento porterà sicuramente ad una modifica e un miglioramento delle sue parti.

Come partecipare alla consultazione

Le aziende e tutti gli esperti di settore interessati, dopo aver letto e analizzato la Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale possono inviare le proprie considerazioni e i consigli al MISE entro il 31 ottobre scrivendo un’e-mail a strategia.ia@mise.gov.it.

Mirella Liuzzi, sottosegretario allo sviluppo economico, ha ribadito che il programma ha un ruolo cruciale per la competitività dell’intero Paese:

La strategia italiana all’Intelligenza Artificiale segna la via su cui si muoverà la competitività e la trasformazione digitale delle nostre imprese nel prossimo futuro. Una visione innovativa che avrà ancora più forza grazie alle risorse del Recovery fund, strumento decisivo per effettuare il cambio di paradigma dei processi produttivi”.

Non rimane che attendere l’esito del consultazioni e vedere come si evolverà la strategia nei prossimi anni.

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