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4 strategie per diventare influencer su Linkedin

Pubblicato il 21 Gennaio 2022

Essere un punto di riferimento della community è un obiettivo primario sui social, soprattutto sul social network professionale per eccellenza. Scopriamo quindi come si diventa influencer su Linkedin e chi sono quelli che ce l’hanno fatta!

Contenuto:

Linkedin è il social più utilizzato per il networking e per le informazioni relative a lavoro e business. Lo dicono i numeri in costante ascesa (oltre 660 milioni di utenti attivi in circa 200 Paesi del mondo). Lo confermano anche le presenze di personaggi (CEO, consulenti, esperti) che hanno un seguito di follower molto ampio, grazie alla loro capacità di fare tendenza, di coinvolgere e di appassionare la propria community.

Gli account influenti ci aiutano a capire come si diventa influencer sul Linkedin e perché è così importante per dare voce al tuo brand.

Diventare influencer su Linkedin: gli esempi top

Come vengono classificati i migliori profili Linkedin? La risposta la troviamo sulla piattaforma stessa, laddove nelle help answer si dice che “Gli influencer Linkedin vengono selezionati solo su invito”: si tratta quindi di un elenco ristretto, aggiornato nel corso dell’anno, comprendente circa 500 fra i principali innovatori, politici e leader di pensiero a livello globale.

Qualche nome? Richard Branson (fondatore Virgin Group), Arianna Huffington (giornalista-scrittrice fondatrice di Huffington Post, oggi HuffPost) e Mary Barra (Amministratore Delegato di General Motors). Cosa hanno in comune questi personaggi? Il successo nel proprio campo, sicuramente, ma anche la qualità dei contenuti condivisi e l’originalità del pensiero ad essi sotteso.

Non si limitano a condividere report economici e bilanci finanziari, ma li personalizzano con il loro punto di vista e danno prova di come il loro brand è attivo nei campi di interesse per l’intera comunità.

Chi sono gli influencer italiani su Linkedin?

Anche in Italia abbiamo validi esempi di influencer su Linkedin. Si tratta per lo più di manager: il che conferma l’importanza per le aziende di presenziare in modo pertinente ed efficace questo social, in grado di generare l’80% dei lead nel B2B.

Una recente classifica, che tiene conto del numero di follower, vede fra gli account più influenti: Stephan Winkelmann (presidente e AD di Automobili Lamborghini nonché presidente di Bugatti), con 79.600 follower; Nerio Alessandri (Presidente e fondatore di Technogym), con 57.300 follower; Cristina Scocchia (AD Kiko Milano), con 27.200 follower.

4 pilastri per costruire la tua reputazione di influencer su Linkedin

Dando per acquisita la cura del profilo, che deve essere completo e accurato, gli elementi che contraddistinguono un account influente su Linkedin sono il Piano Editoriale (PED) e il Tone of Voice (TOV), per realizzare i quali è necessaria una pianificazione programmatica e strategica. Vediamo, perciò, come si diventa influencer su Linkedin, lavorando su PED e TOV.

1. Utilizza la modalità Linkedin Creator

La modalità Creator permette di far crescere l’influenza su Linkedin, invogliando gli utenti a seguire il profilo ed evidenziando i contenuti prodotti su determinati argomenti (selezionati sulla copertina del tuo profilo mediante gli hashtag).

Tale funzionalità si attiva dalla dashboard del profilo e permette di accedere anche a strumenti di creazione di contenuti come Linkedin Live Video e Linkedin Newsletter.

2. Scegli i pilastri dei tuoi contenuti

I contenuti devono rispondere a una precisa strategia, che tiene conto degli obiettivi e del target. Un post pubblicato tanto per ‘muovere la pagina’ non soltanto non porterà nessun risultato in termini di conversioni, ma potrebbe addirittura farti perdere follower.

Ogni influencer su Linkedin vuole essere etichettato come punto di riferimento per una determinata community e costruisce questa ‘aura’ attraverso la produzione di contenuti pertinenti, originali e impattanti.

Per esempio se sei un esperto di marketing, dovrai selezionare un filone di macro argomenti che svilupperai in varie tipologie di post (sondaggi, articoli, video etc.), come:

  • Neuromarketing
  • E-commerce
  • Digital marketing
  • Trade e Retail Marketing

In questo modo, avrai la possibilità di mettere subito in chiaro quale è la filosofia dei tuoi contenuti alle persone che già ti seguono e a quelle potenzialmente interessate.

3. Frequenza di aggiornamento

Per quanto concerne l’aggiornamento, il Piano Editoriale ti aiuta a programmare la pubblicazione dei contenuti. Va detto, però, che non c’è un numero esatto di post che determina il successo di un profilo. Se guardiamo ai top influencer italiani su Linkedin, alcuni dei quali già citati, si ha una media di 5,7 post al mese (da marzo a luglio 2021).

Ciò che conta è che quando si pubblica si abbia ben chiaro: cosa si intende comunicare, a chi ci si rivolge e quale è il tono che si vuole dare al messaggio. In questo modo il pubblico saprà riconoscere il tuo stile e il brand emergerà rispetto al rumore di sottofondo.

Infine, non dimenticare di dare attenzione agli altri. Scegli i profili più rilevanti nel tuo campo di azione, seguili, interagisci sui loro contenuti. Così facendo costruirai buone relazioni e accrescerai la fiducia verso la tua persona e verso il brand che rappresenti.

4. Giusto mix fra pertinenza & personalità

I contenuti come detto devono essere pertinenti rispetto agli argomenti scelti e rilevanti per la community. Ciò non esclude che possano essere anche personalizzati, anzi: i più importanti influencer su Linkedin fanno sentire la propria voce anche su temi di ampio respiro.

Come lo fanno? Utilizzando la tecnica dello storytelling ed esponendosi in prima persona su argomenti caldi, spesso attinenti con scelte strategiche aziendali relative, per esempio, a salvaguardia della privacy, difesa dell’ambiente e politiche di inclusione.

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