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Strategia di brand ambassador: ecco come e perché crearne una

Pubblicato il 12 Maggio 2020

Sviluppare una strategia di brand ambassador può tornare particolarmente utile per piccole e medie imprese, veicolando un messaggio che viene direttamente dal basso, alimentato dall'entusiasmo degli utenti. Ecco come pianificarla

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Un brand di successo è sempre più considerato un’entità composta da persone, tanto più di valore quanto più la sua filosofia è portata avanti da una comunità di utenti entusiasti. E’ proprio dalle persone infatti che è oggi fondamentale partire: ogni azienda dovrebbe sforzarsi di regalare ai suoi clienti un’esperienza talmente positiva e coinvolgente che essi siano spontaneamente portati a condividerla. Creare una folta schiera di brand ambassador è uno dei segreti per una strategia di comunicazione valida ed efficace, che abbia risonanza nel web specialmente nell’ambito dei social media, e che sia in grado di fare da cassa di risonanza per raggiungere quanti più nuovi lead possibili. Ecco alcuni consigli su come utilizzare una brand ambassador strategy in modo ottimale, per aumentare visibilità e brand awareness in modo fluido e performante.

Perché usare brand ambassadors nella propria strategia

Prima di capire perché è importante avere una base di brand ambassador che aiuti l’azienda nella veicolazione dei suoi messaggi, è bene definire chi sono, i cosiddetti ambassador. Si tratta di clienti il cui autentico apprezzamento per il marchio, per l’azienda e per i suoi prodotti porta verso una genuina condivisione della loro esperienza, attraverso uno spontaneo passaparola. Lo strumento del passaparola ha in termini di marketing un potere infinito, e non può essere lasciato in balia del caso: chi si occupa di comunicazione in azienda dovrebbe essere ben consapevole delle logiche che lo regolano, ed essere in grado di orientarlo a favore degli obiettivi di business. Investire in questi termini può portare grandi frutti, ed un organizzato programma di brand ambassador è un’arma estremamente efficiente. Tutto si riassume nella capacità, per nulla scontata, di un’azienda di convincere i propri clienti soddisfatti a fare per essa del marketing gratuitamente.

Diverso è il caso dell’influencer marketing, anche se spesso le due strategie vengono confuse: pur simili in alcuni particolari, un influencer non è un brand ambassador, bensì una persona pagata per creare contenuti per l’azienda su contratto, avendo un impatto potente ma di breve termine. La vita di un brand ambassador è invece di lunga durata e, seppur più difficile da gestire, una strategia di ambasciatori sa essere a lungo termine più efficace. Le persone oggigiorno preferiscono interagire con altre persone, lungo tutto il loro processo d’acquisto e percentuali sempre più cospicue di utenti dichiarano di prediligere brand che rispecchiano la loro personalità e le loro idee, e che siano quanto più possibile autentici. Cosa meglio di un ambassador, spontaneo e sincero portavoce dell’azienda, può avvicinarsi ad un pubblico con queste esigenze e parlare ad un’audience simile con grandi risultati?

Implementare un programma di ambassador è ad oggi sempre più semplice oltre che scalabile. Sito web e social media studiati ad hoc e decise dichiarazioni di valori possono facilmente stimolare un senso di appartenenza mai possibile prima ed il reclutamento spontaneo di nuovi ambassador desiderosi di diffondere la voce dell’azienda. Se ciò si unisce alle opportunità offerte dai big data e dai moderni strumenti di analisi del mercato, è chiaro come esistano ottimi tool per individuare i potenziali ambassador, parlare loro con messaggi personalizzati e trasformarli in dinamici divulgatori del brand.

Le strategie per costruire un’efficace strategia di brand ambassador

Dare vita ad una rete attiva di brand ambassador richiede sforzi in termini di tempo ed energia, ma può davvero portare a risultati eccellenti. Vediamo insieme qualcuno dei migliori tips per strutturare una campagna vincente di brand ambassador.

Puntare su personalizzazione e rarità

Nel momento in cui un cliente si trova a mettere qualcosa di suo nella creazione di un prodotto, che siano la propria fantasia o le proprie abilità artigianali, egli si sentirà inevitabilmente legato in modo speciale a quella realizzazione. E’ proprio ciò che ha fatto la fortuna di brand come Ikea che ha eletto customizzazione e relazione affettiva col prodotto a sue chiavi strategiche. La stessa idea di base guida la possibilità di personalizzazione prodotto offerta da numerosi brand sui loro siti online, che si tratti della composizione colore di un paio di scarpe o del design di un gioiello, l’entusiasmo che l’utente vi investe lo porta ad identificarsi fortemente nell’oggetto realizzato. Egli avrà la sensazione di avere partecipato alla creazione del suo prodotto, pezzo unico e customizzato, e di essere un elemento attivo della sua customer journey, aumentando preziosi contenuti generati dagli utenti.

Si tratta di una strategia incredibilmente vincente, così come quella che punta all’affermazione non dell’unicità del prodotto, bensì della sua rarità. Creare un prodotto in edizione limitata è un altro dei modi per ottenere un’esperienza utente unica e esclusiva, all’interno della quale il cliente che si è aggiudicato un pezzo unico del brand si sentirà parte di una ristretta nicchia di privilegiati e sarà naturalmente portato ad amare sia il prodotto che il marchio in modo personale. Chi non possiede ancora l’oggetto percepirà invece una forte attrazione, ed una situazione di scarsità altamente interessante.

Trasformare il prodotto in un’esperienza

Che si offrano prodotti o servizi, coinvolgere emotivamente il proprio pubblico target è una delle mosse più azzeccate che si possano intraprendere. Un cliente che acquista un’esperienza sarà più appassionato e soddisfatto, specialmente nel mondo odierno dove spesso chi compra non lo fa solamente per entrare in possesso di un prodotto, ma per viverne il processo d’acquisto relativo. Sia online che offline, è fondamentale quindi stimolare tutti i sensi del potenziale cliente, oltre che attivarne la curiosità e l’entusiasmo a 360°: che si tratti di utilizzare i migliori allestimenti, musica e profumi in uno store fisico oppure grafiche perfette, call to action accattivanti ed interazioni emozionanti all’interno di un sito web.

Usare i social media per connettersi e comunicare

Ciò che conta nell’universo social oggi è comunicare ed interagire, più che fare promozione. Utilizzare efficacemente i social media significa creare connessioni e strutturare relazioni di alto valore, trasmettendo i principi sui quali il marchio basa la sua corporate social responsability attraverso dialoghi aperti e genuini con il pubblico, nonché attraverso l’interazione con partner, esperti del settore o potenziali clienti interessati al brand.

Una community attiva e partecipe è quanto di più potente si possa creare, florido ambiente all’interno del quale i brand ambassador possono farsi avanti e crescere grazie al supporto attivo dell’azienda e dei suoi esperti di marketing. Contenuti studiati e pianificati con cura ed una presenza costante sul web sono indispensabili per vivacizzare l’utenza e facilitare la condivisione delle esperienze da parte degli ambasciatori: un passaparola del quale si innesca la miccia, ma pur sempre spontaneo.

Clienti, ma anche dipendenti: gli ambassador perfetti

Creare terreno fertile perché i propri clienti diventino ambassador è qualcosa su cui vale di certo la pena lavorare, ma cosa succede quando anche i dipendenti diventano ambasciatori? Accade che la loro voce diviene uno strumento di diffusione dell’immagine aziendale dalle prestazioni eccellenti: una rete di ambassador interni che conosce il brand meglio di chiunque altro e che ne promette l’assoluta qualità ed affidabilità. Dipendenti valorizzati e coinvolti nelle attività dell’azienda creano un team affiatato, che si riconosce nella filosofia aziendale e che è felice di sentirsene protagonista, e di veicolare di conseguenza la sua soddisfazione all’esterno migliorando la rete di vendita e i processi interni. Incrementare il senso di appartenenza, tenere i dipendenti informati sulla vita del brand, ed incoraggiarli a esprimere il loro parere sui social media può facilmente dare una svolta decisiva alla brand awareness.

Collaborare con altre realtà: partnership vincenti

Un ultimo tip per incrementare la nascita spontanea di brand ambassador è quella di impostare proficue collaborazioni con altri brand e realtà aziendali, come business affini o collaterali al proprio. In questo modo le utenze dei due diversi marchi creano un mix incrociato dall’alto valore aggiunto portando il brand all’attenzione di chi ancora non lo conosce, ma è invece fan del partner. Unire le forze in cooperazioni di questo tipo porta il proprio brand all’interno di mercati che non avrebbe raggiunto altrimenti, e offre potenziali nuovi utenti da trasformare in affiatati brand ambassador a partire da un pubblico lookalike.

Mixare sapientemente questi cinque suggerimenti porta a percorsi creativi senza limiti, capaci di aprire nuovi orizzonti e di fornire molteplici soluzioni all’interno di ogni strategia di brand ambassador.

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