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PMI: come fare pubbliche relazioni

Pubblicato il 22 Luglio 2020

Bar, ristoranti e alberghi possono rilanciarsi grazie alle PR, ma tutte le piccole medie imprese hanno bisogno di fare pubbliche relazioni. Ecco qualche consiglio

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Le piccole e medie imprese spesso faticano a trovare il tempo per parlare del proprio business, e per fare in modo che la loro storia possa essere riportata da ogni tipo di media. Una cosa però è creare contenuti per i social media e interagire con i clienti online, un’altra è puntare sulle pubbliche relazioni. Tutto il mondo PR è fondamentale per poter far crescere la propria attività, e la copertura mediatica è essenziale per qualsiasi tipo di impresa.

Bar, ristoranti o alberghi possono rilanciarsi grazie alle PR, ma ogni PMI può trovare la soluzione ideale per dare linfa vitale al suo business. Ovviamente per farlo c’è bisogno di studio, di analisi e di capacità. Ecco dunque quattro consigli fondamentali per le PMI su come fare pubbliche relazioni.

Stabilire il pubblico di riferimento

Uno dei primi valori da identificare è rappresentato dal pubblico di riferimento. A chi può interessare la tua attività? Quale potrebbe essere il pubblico ideale e potenzialmente in grado di far crescere la tua piccola o media impresa? Che sia locale, nazionale o globale, bisogna capire quale sia la propria nicchia di riferimento. Ciò determina il tipo di media che si dovrebbe ricercare, contattare e sfruttare.

Identificare la propria storia e i momenti chiave nel tempo

Ovviamente, prima di contattare i media, bisogna capire e identificare qual è la storia da raccontare e soprattutto assicurarsi che sia degna di nota. Ciò influenzerà la strategia di pubbliche relazioni e determinerà le fasi successive. L’ideale sarebbe creare un calendario editoriale trimestrale con potenziali idee, argomenti, festività o eventi.

Oltre al piano editoriale aziendale, un’altra strategia che si rivela efficace è quella di cercare idee per storie interne che siano un ottimo contenuto rivolto al pubblico o, ancora, sfruttare i momenti chiave in cui la piccola o media impresa si è distinta. Altre opportunità per storie da raccontare possono essere ricerche, eventi, premi conquistati o record raggiunti.

Ogni azione del genere deve essere trasformata in un obiettivo per lanciare un’idea di storia. Se si ha difficoltà ad identificare cosa raccontare, c’è un elenco di domande che funge da punto di partenza:

  • Sei il primo, il migliore o il più grande in qualcosa di specifico?
  • Perché i media e i lettori dovrebbero essere interessati alla tua storia?
  • Hai numeri importanti su cui poter puntare?
  • Sei pronto per i media?
  • Quale media vorresti raggiungere? (Si può creare un elenco dei media e, in caso si volesse puntare a radio o tv, partire dalle emittenti locali)

Contattare i media

A seconda del media scelto, valuta un contatto personalizzato ragionando in prospettiva, senza mai dare spazio a mail o messaggi freddi e standardizzati. Con i mezzi a disposizione è possibile anche capire chi parla del proprio settore di riferimento e contattarlo per far conoscere la propria storia. Cosa c’è di meglio di Google? Attraverso qualche ricerca è possibile capire chi ha scritto su un argomento simile, mentre con gli hashtag si possono individuare i blogger e i profili che – di quell’argomento – hanno parlato sui social. Anche Linkedin può essere utile per connettersi ad esperti del settore.

Infine è sempre importante monitorare le parole chiave con Google Alert. Una volta creata una lista, si tratta di raggiungere ogni singolo giornalista o media. Con Facebook e gli altri social diventa più facile ma anche in questo caso è importante trasmettere il giusto coinvolgimento. La ricerca è lo strumento più potente, qualcosa che si evolve nel tempo e che ha bisogno di essere analizzato e studiato.

Per cogliere tutte le opportunità è importante anche creare reti e costruire relazioni, per questo per raggiungere il proprio obiettivo si potrebbe partecipare ad eventi di settore per farsi conoscere.

Rispondere alla cinque W

Presentare una storia non è sempre sinonimo di successo. C’è bisogno di tempestività, pertinenza e anche di fortuna. Basta una breve introduzione per poi arrivare subito al punto, rispondendo alle classiche W che un giornalista vuole: “who, what, where, when, why” (chi, cosa, dove, quando, perché). Con le ricerche giuste, si possono conoscere anche le preferenze di un determinato giornalista e diventa più facile capire su cosa puntare per attirarlo e per riuscire ad avere una risposta positiva.

Ma arriviamo al cuore delle pubbliche relazioni: il contenuto. Cosa dire ai media che sono interessati alla tua storia? Quali messaggi trasmettere? Quale obiettivo porsi? Per avere un aiuto concreto, ecco quattro punti da non dimenticare per produrre contenuti di qualità per la tua impresa:

  • Slogan aziendale
  • Di cosa si occupa la tua azienda?
  • Missione, valori e filosofia aziendale
  • Social media e sito web sono efficaci?

In fondo, nessuno conosce la tua storia meglio di te: si tratta solo di comunicarla, e di trovare chi – la comunicazione – può farla al meglio.

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