Pubblicato il 23 Luglio 2025 da Redazione Italiaonline
Il tag hreflang è un attributo HTML che permette di indicare la relazione tra diverse versioni linguistiche e/o geografiche di una stessa pagina web. Scopri tutto ciò che devi sapere su questo tag: come funziona, perché è fondamentale per la SEO e le migliori pratiche per implementarlo.
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Quando si gestisce un sito web in più lingue o rivolto a utenti di diversi Paesi, è importante comunicare correttamente a Google e agli altri motori di ricerca quale versione mostrare a ogni pubblico, ed è qui che entra in gioco il tag hreflang.
Il tag hreflang è un attributo HTML che permette di indicare la relazione tra diverse versioni linguistiche e/o geografiche di una stessa pagina. Grazie a questo, i motori di ricerca possono mostrare il contenuto giusto agli utenti giusti, migliorando l’esperienza utente e ottimizzando il rendimento SEO del sito.
Se ad esempio hai un sito con contenuti in inglese (per USA e UK), spagnolo e italiano, puoi utilizzare tag come hreflang en-us, hreflang en-gb, hreflang es, hreflang it per indicare chiaramente a chi si rivolge ogni versione. Senza hreflang, rischi che Google mostri la pagina in italiano a un utente spagnolo, con conseguenze negative sul tasso di conversione e sull’indicizzazione.
In questa guida approfondiremo: hreflang cos’è, come si usa, le differenze tra le varie sigle (hreflang en, es, it, uk, us), e come implementarlo correttamente nel codice HTML, nei file XML o tramite header HTTP. Analizzeremo anche errori comuni e come evitarli per proteggere la tua SEO internazionale.
Hreflang cos’è e perché è importante per la SEO internazionale
Il tag hreflang è uno strumento basilare per chi gestisce un sito multilingua o multipaese. Introdotto da Google nel 2011, serve a segnalare ai motori di ricerca le diverse versioni linguistiche e geografiche di una pagina web.
Ma hreflang cos’è, in termini semplici? È un attributo che si inserisce nel codice HTML (o nella sitemap o negli header) e che comunica a Google messaggi come “Questa pagina ha una variante pensata per chi parla un’altra lingua o vive in un altro Paese”.
Facciamo un esempio concreto: immagina di avere un ecommerce disponibile in italiano, inglese americano e spagnolo. Grazie all’uso corretto di hreflang it, hreflang en-us e hreflang es, potrai indirizzare ciascun utente alla versione giusta del sito, migliorando sia l’esperienza dell’utente che le tue prestazioni SEO.
La mancanza di hreflang, invece, può generare problemi di indicizzazione, contenuti duplicati e una cattiva esperienza utente. Un visitatore spagnolo potrebbe atterrare sulla versione italiana della pagina, sentirsi spaesato e abbandonare il sito. Inoltre, Google potrebbe scegliere di mostrare la versione sbagliata nei risultati di ricerca, penalizzando la rilevanza e la pertinenza del contenuto.
Dal punto di vista SEO, usare hreflang migliora la geolocalizzazione dei contenuti, favorendo il posizionamento corretto nei vari mercati. È una best practice imprescindibile per chi opera in più Paesi, anche se utilizza la stessa lingua. Ad esempio, hreflang en-gb e hreflang en-us distinguono tra inglese britannico e inglese americano, che presentano differenze culturali e linguistiche da non sottovalutare.
Un altro vantaggio è la riduzione della cannibalizzazione SEO tra pagine simili in lingue diverse. Senza hreflang, Google potrebbe trattarle come duplicati; con hreflang, invece, riconosce che ogni versione ha un pubblico distinto.
In sintesi, il tag hreflang è una soluzione tecnica intelligente che migliora l’indicizzazione, riduce i rimbalzi e assicura che ogni utente trovi la versione del sito più adatta a sé.
È uno dei pilastri della SEO internazionale, spesso sottovalutato, ma fondamentale per ottenere risultati concreti nei mercati esteri.
Come funziona il tag hreflang: struttura, sintassi e varianti
Ora che abbiamo capito hreflang cos’è, entriamo nel dettaglio del suo funzionamento tecnico. Il tag hreflang è un attributo che si inserisce nella sezione <head> del codice HTML, nella sitemap XML o nell’header HTTP della pagina. La sua funzione è quella di dichiarare tutte le versioni equivalenti della pagina in altre lingue o destinate a Paesi specifici.
Per chi gradisce specifiche tecniche, la sintassi base del hreflang tag è:
<link rel=”alternate” hreflang=”xx” href=”https://www.tuosito.com/pagina-xx/” />
Dove xx rappresenta il codice lingua (secondo lo standard ISO 639-1) oppure lingua-Paese, usando il formato lingua-regione con codice ISO 3166-1. Ecco alcuni esempi:
- hreflang=”it” per l’italiano in generale,
- hreflang=”en” per l’inglese generico,
- hreflang=”en-us” per l’inglese negli Stati Uniti,
- hreflang=”en-gb” per l’inglese nel Regno Unito,
- hreflang=”es” per lo spagnolo.
È bene ricordare che ogni pagina deve dichiarare tutte le versioni, inclusa se stessa, e che il tag deve essere reciproco. Se la pagina A dichiara la pagina B come alternativa per un’altra lingua, allora anche la pagina B deve dichiarare A. Questo evita errori di implementazione che possono compromettere l’efficacia dell’attributo.
Inoltre, hreflang en, hreflang es, hreflang it, hreflang uk, hreflang us non sono intercambiabili: vanno usati correttamente in base al pubblico target. Ad esempio, un sito per gli Stati Uniti deve usare en-us, non en o en-uk, se vuole che Google mostri la versione americana agli utenti americani.
Infine, il tag hreflang può essere integrato anche via sitemap XML, utile per grandi siti multilingua e tramite HTTP header, ad esempio in contenuti dinamici o PDF.
Come implementare hreflang: HTML, sitemap XML e HTTP header
Una volta compreso come funziona l’hreflang tag è importante sapere come implementarlo correttamente, scegliendo la modalità più adatta alla struttura del tuo sito.
Esistono infatti tre metodi principali per inserire il tag hreflang: nel codice HTML, nella sitemap XML e tramite HTTP header. Ognuno ha vantaggi specifici e si adatta meglio a determinati contesti.
1. Implementazione HTML
È il metodo più semplice e diretto. Il tag hreflang viene inserito all’interno del <head> di ogni pagina, in questo modo:
<link rel=”alternate” hreflang=”it” href=”https://www.miosito.com/it/prodotto” />
<link rel=”alternate” hreflang=”en-us” href=”https://www.miosito.com/us/product” />
<link rel=”alternate” hreflang=”es” href=”https://www.miosito.com/es/producto” />
<link rel=”alternate” hreflang=”x-default” href=”https://www.miosito.com/” />
Questo metodo è adatto per siti piccoli o medi, dove la gestione manuale è sostenibile. È anche la soluzione ideale quando le versioni linguistiche sono ospitate nello stesso dominio o sottodominio.
2. Implementazione nella sitemap XML
Per siti di grandi dimensioni, o con migliaia di pagine tradotte, l’inserimento del tag hreflang nella sitemap XML è la soluzione più scalabile. In questo caso, si aggiungono gli elementi <xhtml:link> all’interno del blocco <url>.
Questo metodo è gestibile in automatico tramite CMS evoluti, plugin SEO o piattaforme headless. È importante assicurarsi che la sitemap sia correttamente referenziata nel file robots.txt o nella Search Console.
3. Implementazione via HTTP header
Questa opzione è utile per risorse che non sono in HTML, come file PDF, documenti o pagine generate dinamicamente da server esterni. In questo caso, i tag hreflang vengono restituiti nel response header del server:
Link: <https://www.miosito.com/us/product>; rel=”alternate”; hreflang=”en-us”,
<https://www.miosito.com/it/prodotto>; rel=”alternate”; hreflang=”it”
È un metodo tecnico e poco diffuso, ma necessario in situazioni specifiche.
Indipendentemente dal metodo scelto, alcune regole universali vanno sempre rispettate:
- Ogni versione deve dichiarare se stessa e tutte le altre;
- Le URL devono essere canonical e attive (non 404 o reindirizzate);
- Le lingue e i Paesi devono essere dichiarati con codici standard (es. hreflang en-us, hreflang it);
- Il tag deve essere reciproco, pena l’inefficacia del segnale.
Errori comuni con hreflang e come evitarli
L’hreflang tag è un grande alleato della SEO internazionale, ma è anche uno degli strumenti più soggetti a errori tecnici. Una configurazione sbagliata può vanificare l’intera strategia multilingua o addirittura causare problemi di indicizzazione.
Vediamo quindi gli errori più comuni nell’uso di hreflang e come evitarli in modo efficace.
- Tag non reciproci: se la versione italiana della pagina (hreflang it) segnala la versione inglese (hreflang en), anche la versione inglese deve segnalare quella italiana. Se manca la reciprocità, Google può ignorare completamente i tag;
- URL errate o non canoniche: tutti i link indicati nei tag hreflang devono essere URL canoniche, raggiungibili, e non devono puntare a redirect, errori 404 o pagine bloccate da robots.txt. Se un link hreflang punta a una pagina non funzionante, Google lo scarterà;
- Codici lingua/Paese errati: un errore molto comune è l’uso scorretto dei codici ISO. Ad esempio: hreflang=”en-uk” è errato (UK non è un codice ISO valido). La forma corretta è hreflang=”en-gb” per l’inglese britannico. Per gli Stati Uniti va usato hreflang=”en-us”, non en da solo, se si vuole specificare la regione. Allo stesso modo, non bisogna confondere la lingua (es per lo spagnolo) con la localizzazione (es-mx per il Messico, es-es per la Spagna). Usare solo hreflang es potrebbe risultare troppo generico se il sito è localizzato;
- Mancanza di x-default: il valore x-default viene spesso ignorato, ma è utile per indicare una versione “neutra” della pagina, da mostrare quando non c’è una corrispondenza chiara tra la lingua dell’utente e quelle dichiarate. Non è obbligatorio, ma migliora la flessibilità e l’esperienza utente;
- Uso misto di metodi: se implementi hreflang nel codice HTML, non è necessario duplicarlo nella sitemap, a meno che tu non abbia motivazioni specifiche. Doppie dichiarazioni possono generare confusione se non sono identiche;
- Mancanza di aggiornamento: quando aggiorni il sito, cambi URL o aggiungi nuove lingue, devi aggiornare anche tutti i tag hreflang. Lasciare versioni obsolete può creare problemi di indicizzazione e compromettere la SEO.
È ormai chiaro che il tag hreflang è un’arma potente ma delicata, da usare solo se si è esperti nel settore. Se necessiti di supporto per evitare spiacevoli sorprese, ricordati che puoi contare sempre sugli esperti di Italiaonline.