Cos’è la Brand Awareness e come migliorarla?

Qual è la definizione di Brand Awareness e perché questo concetto è importante per la tua azienda? Scopri cos'è e come migliorarla in poche mosse.

Pubblicato il 07 marzo 2020
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Essere la prima alternativa d’acquisto che viene in mente a un consumatore nel momento in cui ha bisogno di un prodotto o di un servizio è di vitale importanza per il successo di un’azienda. Per questo motivo è necessario familiarizzare con il concetto di Brand Awareness e imparare a sfruttarne tutte le potenzialità. Vediamo subito di che si tratta.

Cos’è la Brand Awareness?

È difficile individuare un termine univoco in italiano che identifichi e racchiuda tutti i messaggi veicolati dalla definizione di Brand Awareness. Più che col vago “consapevolezza di marca”, questo concetto può essere tradotto più efficacemente nella nostra lingua come “la consapevolezza, la conoscenza o la notorietà di un marchio all’interno del suo target di riferimento”.

È quanto mai importante che un Brand si colleghi, nella percezione del pubblico, alla soddisfazione di determinati valori. Solo in questo modo, infatti, un potenziale consumatore penserà al marchio in questione quando avrà bisogno di un determinato bene o servizio a esso collegato.

Il concetto di Brand Awareness, però, si riferisce “solo” al grado di conoscenza che il target di riferimento ha di un determinato marchio e si distingue, per questo, dalla Brand Reputation, che invece riguarda la reputazione online e, quindi, l’aspetto qualitativo della considerazione del pubblico.

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Cos’è la piramide di Aaker e a cosa serve

Nel marketing esiste uno strumento per misurare la notorietà di un marchio. Si chiama piramide di David Allen Aaker e identifica quattro stadi diversi:

  1. Assenza di conoscenza: alla base della piramide troviamo quei marchi della cui esistenza i potenziali clienti non hanno neanche la minima idea.
  2. Conoscenza minima: salendo la piramide, si incontrano i Brand che sono riconosciuti dai clienti, ma solo in presenza di una domanda o di uno stimolo. In questo caso parliamo di “notorietà sollecitata”.
  3. Conoscenza forte: ancor più su ci sono i marchi che vengono immediatamente in mente a un potenziale cliente quando pensa all’ambito di riferimento del Brand stesso.
  4. Top of Mind: l’ultimo livello della piramide, il più alto e il meno numeroso, è quello riservato ai Brand leader di settore.

Come misurare e come migliorare la Brand Awareness

La piramide di Aaker fornisce uno strumento teorico per capire il livello di consapevolezza, conoscenza e notorietà di un marchio all’interno del target a cui si rivolge.

A livello pratico, invece, giungono in soccorso alcuni strumenti online che consentono di misurare oggettivamente la Brand Awareness sul web: i più famosi e utilizzati sono Google Analytics (attraverso il quale è possibile ottenere preziose informazioni sul proprio sito internet, come ad esempio il numero di visite, le sorgenti di traffico, le conversioni e la frequenza di rimbalzo) e Facebook Insights (che fornisce una panoramica dettagliata del traffico web di una determinata pagina del social network).

Per migliorare la Brand Awareness sul web, il punto di partenza è quello di individuare le parole chiave principali per le quali si vuole e si può apparire online con efficacia. Poi, anche sulla base delle informazioni ottenute dall’analisi delle keyword e tenendo ben in considerazione il proprio target di riferimento, è importante realizzare campagne di marketing ad hoc con l’obiettivo prefissato di migliorare la notorietà del Brand.

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