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Cannibalizzazione: cos’è, esempi e come affrontarla

Pubblicato il 16 Maggio 2025 da Redazione Italiaonline

La cannibalizzazione si verifica quando un prodotto o servizio di un'azienda riduce le vendite di un'altra offerta già presente nel suo portafoglio, anziché attrarre nuovi clienti o generare vendite aggiuntive. Scopriamo come prevenire questo fenomeno, alcuni esempi e come trattarlo.

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Chi opera nel mondo del digital marketing, sa bene che il termine cannibalizzazione può risultare un ostacolo insidioso per la crescita di un brand. Questo perchè, quando prodotti, campagne o contenuti della stessa azienda entrano in concorrenza tra loro, si rischia di perdere risorse e opportunità.

Comprendere il significato di cannibalizzazione nel digital marketing è importante per evitare di sabotare involontariamente le proprie performance online. In questo articolo analizzeremo cos’è la cannibalizzazione, vedremo alcuni esempi pratici e scopriremo le migliori strategie per affrontarla.

Cos’è la cannibalizzazione nel marketing

La cannibalizzazione, nel marketing, si verifica quando due o più prodotti o servizi offerti dalla stessa azienda finiscono per competere tra loro, sottraendosi quote di mercato. In altre parole, le vendite di un prodotto crescono a discapito di un altro appartenente allo stesso brand.

Il risultato? Nessun reale guadagno complessivo, ma una redistribuzione interna delle entrate. Un esempio classico riguarda il lancio di un nuovo prodotto troppo simile a uno già esistente. Ad esempio, si parla di cannibalizzazione, se una casa automobilistica introduce un nuovo modello che attira gli stessi clienti del precedente. Lo stesso avviene se un’azienda lancia un secondo e-commerce per lo stesso target, portando via traffico al primo.

Attenzione però! La cannibalizzazione non è sempre negativa. In alcuni casi può essere parte di una strategia consapevole: per esempio, quando si vuole rinnovare l’offerta o sostituire un prodotto obsoleto. Tuttavia, è bene monitorare gli effetti per evitare danni collaterali non previsti.

Cannibalizzazione nel digital marketing: tutte le forme

Nel digital marketing, la cannibalizzazione assume forme più complesse ma altrettanto impattanti. Si manifesta soprattutto in ambito SEO, advertising e content marketing, dove i contenuti digitali pubblicati dall’azienda possono entrare in concorrenza tra loro.

Un caso comune riguarda due o più pagine di un sito che si posizionano per le stesse parole chiave su Google. Questo porta i motori di ricerca a confondersi su quale contenuto premiare, abbassando così la visibilità complessiva. Allo stesso modo, se si pubblicano articoli di blog troppo simili tra loro o campagne pubblicitarie con target sovrapposti, si rischia di dividere clic, impression e conversioni, riducendo l’efficacia del budget investito.

Un altro esempio riguarda le campagne Google Ads o Meta Ads: se più annunci competono per le stesse keyword o lo stesso pubblico, i costi possono aumentare e le performance calare. Capire il significato di cannibalizzazione è quindi essenziale per progettare contenuti e campagne coerenti, che lavorino in sinergia invece che in competizione.

Come affrontare la cannibalizzazione: strategie efficaci

Affrontare la cannibalizzazione richiede analisi, strategia e un buon coordinamento tra i vari team aziendali. Ecco alcune delle azioni più efficaci che possiamo suggerirti.

Audit SEO e revisione dei contenuti

Fondamentale analizzare il proprio sito per identificare contenuti duplicati o sovrapposti. Un SEO audit aiuta a capire se più pagine competono per le stesse keyword. In tal caso, può essere utile accorpare i contenuti in una singola risorsa più completa o differenziare le keyword target per ogni pagina.

Content strategy mirata

È importante pianificare i contenuti in modo preciso, assegnando a ciascuno un obiettivo preciso e keyword distinte. Evitare titoli e argomenti troppo simili è la prima cosa da fare per ridurre la cannibalizzazione nei blog aziendali o nelle sezioni informative del sito.

Ottimizzazione delle campagne pubblicitarie

Nel paid advertising, l’utilizzo di strumenti come Google Ads Editor o Meta Ads Manager consente di visualizzare l’eventuale sovrapposizione tra gruppi di annunci. È consigliabile impostare regole di esclusione, segmentare il pubblico e variare le keyword per evitare di far competere più campagne tra loro.

Coordinamento tra reparti

Marketing, content, SEO e vendite devono lavorare in sinergia per evitare sovrapposizioni nei messaggi e nelle offerte. Una comunicazione efficace tra i team è fondamentale per prevenire errori che possono portare alla cannibalizzazione.

Uso di strumenti professionali

Piattaforme come Semrush, Ahrefs o Google Search Console aiutano a individuare eventuali problemi di cannibalizzazione e forniscono dati preziosi per ottimizzare le performance.

Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come migliorare la tua strategia digitale su canali social, siti web, ecommerce, TV/radio e altri touchpoint,  evitando la cannibalizzazione. Se sospetti che il tuo sito, i tuoi contenuti o la tua pubblicità online stiano penalizzandosi a vicenda, Italiaonline può aiutarti a trovare la soluzione più adatta alle esigenze del tuo business.

Che cos'è la cannibalizzazione?

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