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Contributi a fondo perduto approvati anche dall’Europa

Pubblicato il 14 Luglio 2020

Fino al 13 agosto professionisti e imprese possono fare domanda per il contributo a fondo perduto. Arriva anche l’approvazione dell’Europa. Ecco i dettagli

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Il Decreto Rilancio stanzia 55 miliardi di euro per sostenere cittadini, imprese, professionisti e organizzazioni di diverso tipo. L’obiettivo è aiutare le diverse sfere sociali a superare gli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che a sua volta ha causato ripercussioni sull’economia nazionale.

Il Decreto prevede anche una serie di contributi a fondo perduto pensati per le aziende di piccole dimensioni, come dichiarato nell’articolo 25 del cosiddetto DL 34/2020. Questi importi possono essere richiesti fino al 13 agosto 2020 e serviranno a iniettare liquidità all’interno del tessuto imprenditoriale, in modo che le aziende possano sostenere le spese di normale amministrazione ed effettuare investimenti per crescere e incrementare la propria competitività. La misura prevista ora ha anche il lasciapassare da parte dell’Unione Europea.

DL Rilancio: motivi dell’approvazione UE

Mentre il DL Rilancio sta terminando il suo iter per diventare Legge, arriva anche l’approvazione dell’Unione Europea che rende così i contributi a fondo perduto compatibili con le normative europee.

Il Decreto prevede 6,2 miliardi di euro di sovvenzioni destinate ad aiutare sia imprese che professionisti che, a causa del Covid-19, hanno registrato importanti perdite di fatturato. La norma è stata appoggiata anche da diverse autorità europee, tra cui Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza: “Questa Legge consentirà alle aziende di proseguire la propria attività anche dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Continueremo a collaborare con gli Stati Membri assicurandoci che le norme nazionali siano in linea con quelle europee”.

La norma europea infatti è risultata compatibile con le regole in materia di aiuti di stato definite dall’autorità centrale. Ecco i motivi:

  • l’aiuto economico complessivo per ogni impresa non supera 100 mila euro per quanto riguarda la produzione nel settore agricolo, 120 mila euro per acquacoltura e pesca e 800 mila euro per i settori rimanenti, proprio come prevede il quadro temporaneo UE.
  • il contributo è concesso a tutte le micro e piccole imprese, mentre per quanto riguarda le aziende di maggiori dimensioni, possono accedere solo coloro che al 31 dicembre 2019 non erano già in difficoltà.
  • il contributo a fondo perduto ha un limite temporale: sarà concesso fino al 31 dicembre 2020.

Caratteristiche del contributo

Ma quali sono i dettagli legati all’agevolazione? Innanzitutto è destinata ad aziende e professionisti che hanno fatturato nel 2019 fino a 5 milioni di euro e che operano in qualsiasi settore economico, eccetto i servizi finanziari e le pubbliche amministrazioni. Le agevolazioni variano in base alle caratteristiche dell’azienda candidata, infatti dipende dalla differenza di fatturato tra marzo e aprire 2020 e gli stessi mesi del 2019. L’obiettivo è quindi intercettare le aziende e professionisti più bisognosi e colpiti dal Covid-19 e aiutarli a proseguire la loro attività. Secondo le previsioni, il provvedimento dovrebbe supportare circa 2,5 milioni di attività imprenditoriali in tutta Italia.

I dati dell’Agenzia delle Entrate

Le domande per avere il contributo possono essere inviate a partire dal 15 giugno 2020 e il bonus viene emesso direttamente sui conti correnti dei richiedenti. Le candidature pervenute sono circa 1 milione e 200 mila e sono stati effettuati i primi pagamenti. Questi numeri hanno permesso all’Agenzia di tirare le prime somme.

Innanzitutto, la maggior parte delle richieste (circa 343 mila ) arrivano da chi si occupa di commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli, seguono i servizi per l’alloggio e la ristorazione (164 mila richieste) e i lavori di costruzione (162 mila) al terzo posto. Oltre al podio, troviamo anche diverse richieste dal mondo della manifattura (143 mila), mentre agenzie di viaggio, e attività immobiliari sono quelle meno presenti tra le candidate.

A livello geografico, le richieste sono omogenee, ovvero provengono da nord a Sud, isole comprese. Su 1,2 milioni domande, la maggior parte provengono dalla Lombardia, seguono Campania, Veneto e Lazio. Mentre meno presenti sono la Sicilia o la Puglia. In ogni caso c’è ancora tempo: infatti la domanda per il contributo a fondo perduto può essere inviata fino al 13 agosto tramite la procedura telematica messa a disposizione nel sito dell’Agenzia delle Entrate.

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