Dl Rilancio, tutte le misure varate per le PMI

Il Governo ha varato il Dl Rilancio, un provvedimento da 260 articoli e 155 miliardi di misure. Ecco quelle dedicate a professionisti, autonomi e imprese

Pubblicato il 14 maggio 2020
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Dopo i vari rinvii che lo hanno fatto slittare di un mese circa, il Governo ha finalmente approvato il Dl Rilancio. Il provvedimento, che ora dovrà passare per l’approvazione di Camera e Senato (dove il Premier Conte spera di trovare la collaborazione delle opposizioni per eventualmente migliorarlo) contiene misure di sostegno e ristoro per famiglie, autonomi, PMI e aziende (oltre a finanziamenti per sanità, istruzione, università e ricerca).

Il Dl Rilancio, che si compone di circa 260 articoli, mette in campo misure per un totale di 155 miliardi di euro: di questi, 55 miliardi sono “a debito” e andranno a finanziare tutti i vari bonus e contributi che l’Esecutivo giallo-rosso hanno pensato per le categorie maggiormente colpiti dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria. Come detto dal Premier nel corso della conferenza stampa, si tratta dell’equivalente di due manovre economiche “ordinarie” e arrivano in seguito ad altri provvedimenti per svariate decine di miliardi di euro già approvate nei mesi passati.

Dl Rilancio: i fondi per PMI, autonomi e professionisti

Dei 55 miliardi totali, una buona parte sono dedicati a contributi rivolti alle PMI, ad autonomi e professionisti. Circa 16 miliardi sono rivolti esclusivamente alle imprese sotto forma di indennizzi a fondo perduto, sconti fiscali, aiuti per affitti e bollette e altro. Altri miliardi, invece, fanno parte del “pacchetto lavoro” e serviranno a rifinanziare il bonus 600 euro per gli autonomi. Sul tavolo, insomma, ci sono circa 20 miliardi di euro che, nei piani dell’Esecutivo, dovrebbero servire per costruire la “base” per la successiva fase di ripartenza e crescita.

Dl Rilancio: tutte le misure a favore di imprese, autonomi e professionisti

Ma come verranno spesi questi 20 miliardi? Al momento, non è ancora dato sapere con esattezza, visto che il testo del decreto non è ancora stato reso noto. Comunque, è possibile ricostruire la ratio del provvedimento basandosi sulle ultime bozze circolate in queste ore. In particolare, le misure per le PMI e gli autonomi incluse nel Decreto Rilancio dovrebbero essere le seguenti:

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  • 4,5 miliardi di euro per rifinanziare il bonus per autonomi e professionisti, confermato di 600 euro nel mese di aprile, ma destinato ad aumentare a 1.000 euro nel mese di maggio;
  • 4 miliardi di euro di tagli alle tasse, inclusa le rate di saldo 2019 e acconto 2020 dell’IRAP per tutte le imprese con un fatturato inferiore ai 250 milioni di euro
  • 6 miliardi di euro destinati a misure di ristoro e indennizzo a fondo perduto per le imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro. I contributi andranno da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 40 mila euro
  • 1,5 miliardi di euro per il bonus affitti;
  • 600 milioni di euro per il bonus bollette, che andrà ad abbattere le quote fisse delle bollette elettriche

A queste si uniscono altre misure come gli sgravi fiscali per la sanificazione dei locali e lavori di adeguamento delle sedi delle imprese.

Come funziona il nuovo bonus 600 euro per autonomi e professionisti

Di fatto, il nuovo bonus per autonomi e professionisti è molto simile al vecchio, se non identico. Per il mese di aprile viene confermata la cifra di 600 euro e verrà concesso alla stessa platea che lo ha già richiesto per il mese di marzo. Stando a quanto affermato dal premier Conte, la procedura dovrebbe essere più snella e l’accredito dovrebbe essere immediato, o quasi.

Per quanto riguarda, invece, il mese di maggio, il bonus dovrebbe salire fino a 1.000 euro, ma verranno posti nuovi paletti per l’accesso. Secondo quanto detto dal ministro Patuanelli, solo le categorie maggiormente colpite potranno usufruirne.

Contributi a fondo perduto per le imprese: chi potrà chiederlo e come funzioneranno

Come annunciato nelle passate settimane, con il Dl Rilancio vengono istituite delle forme di ristoro e indennizzo per le PMI le cui attività sono state colpite più duramente dall’emergenza sanitaria. Il fondo sarà a disposizione di quelle PMI con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e che nei primi mesi del 2020 hanno subito un calo del 33% del fatturato rispetto al 2019.

L’importo del contributo sarà proporzionale al calo fatto registrare. Secondo le bozze circolanti fino a oggi, il calcolo dovrebbe essere così articolato:

  • 25% della differenza di fatturato tra 2019 e 2020 se fattura fino a 100 mila euro;
  • 20% se il fatturato annuo è tra 100 mila e 400 mila euro;
  • 15% se il fatturato è tra 400 mila e 5 milioni di euro.

Per una PMI che ha fatturato 480 mila euro nel 2019 e ha subito un calo di fatturato di 240 mila euro, il contributo sarà di 36 mila euro.

Come funziona il bonus affitti

Tra le varie misure, come detto, è presente anche un fondo di 600 milioni di euro per finanziare il credito d’imposta per gli affitti. Ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione che, nei mesi di aprile, maggio o giugno abbiano subito una diminuzione del fatturato del 50% rispetto allo stesso mese del 2019 verrà riconosciuto un credito d’imposta del 60% degli affitti per immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento della propria attività.

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