Come creare una landing page efficace

Come creare una landing page efficace: i migliori consigli

Pubblicato il 16 settembre 2022
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Convertire. Convertire. Convertire. Per chi vende prodotti o servizi e fa pubblicità online, assicurarsi il maggior numero di conversioni è fondamentale. Per riuscire a spingere gli utenti che atterrano sul sito a compiere azioni importanti (e misurabili) per l’attività, è necessario sapere come creare una landing page in maniera efficace. Partire dalle basi è sempre un’ottima regola: scopriamo quindi, innanzitutto, cos’è una landing page e perché è così importante.

Cos’è una landing page e a cosa serve

Una landing page, in italiano definita “pagina di atterraggio”, è una pagina di un sito web costruita con lo specifico scopo di convertire i visitatori di quella stessa pagina in lead, cioè in persone potenzialmente interessate ad acquistare il prodotto o servizio offerto.

Ciò si traduce in un’azione concreta che gli utenti devono compiere, che dipende dagli specifici obiettivi dell’azienda: è possibile, per esempio, spingere un utente a scaricare del materiale informativo, a richiedere un preventivo, a lasciare un recapito di contatto oppure direttamente a procedere all’acquisto. In base al livello di importanza dell’azione eseguita, si distingue tra micro-conversione (per esempio il download di un file) e macro-conversione (la vendita vera e propria).

Affinché questo processo si riveli efficace, l’azione richiesta all’utente deve essere misurabile: è molto importante, infatti, capire quanti azioni significative sono state generate dopo aver incanalato in maniera corretta il traffico dei visitatori sulla landing page (attraverso un link diretto o una pubblicità).

Dal momento che, come detto, la landing page ha uno scopo specifico, deve essere costruita in un modo preciso per raggiungerlo. Vediamo come.

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Come è fatta una landing page

Partiamo da un’indicazione fondamentale: all’interno della landing page deve essere presente tutto quello di cui c’è bisogno (elementi testuali ma anche visuali) per spingere l’utente a eseguire l’azione importante per l’attività. E nulla di più. Non c’è spazio per altre informazioni perché non sono ammesse distrazioni per chi visita la pagina di atterraggio.

L’elemento più importante di una landing page (dopo, ovviamente, la call to action) è l’headline: gli aspetti più rilevanti, infatti, vanno concentrati in alto perché è fondamentale fin da subito catturare l’attenzione dell’utente, facendo leva sul bisogno o desiderio che il prodotto o servizio è in grado di soddisfare. Il titolo, non a caso, deve essere costruito in modo da rispondere a una precisa necessità. Non solo: deve essere breve e diretto.

La brevità rappresenta certamente un limite, ma in soccorso arriva il sottotitolo: qui è possibile arricchire di più particolari il messaggio del titolo, andando a spiegare nel dettaglio i vantaggi specifici di cui è possibile beneficiare eseguendo l’azione richiesta.

Qualora fosse necessario, inoltre, è possibile prevedere alcuni paragrafi per approfondire, punto per punto, gli aspetti utili a chiarire ogni dubbio dell’utente prima che questi proceda al fatidico clic.

L’utilizzo dei testimonial, cioè di persone (reali e rintracciabili) che hanno già provato il prodotto o servizio e che hanno espresso un commento sulla sua qualità, è un altro ottimo espediente per far svanire ogni dubbio al potenziale cliente. È importante che i testimonial si presentino con un nome, un cognome e un volto: sono assolutamente da evitare, per questo, foto di stock.

Le immagini giocano un ruolo fondamentale nel successo di una landing page. O meglio: più ruoli. All’interno di una pagina di atterraggio, infatti, le immagini possono raffigurare i testimonial o il professionista/esperto che presterà effettivamente il servizio, possono mostrare il prodotto (possibilmente durante l’utilizzo) oppure far riferimento al vantaggio che può ottenere l’utente.

Affinché la landing page si riveli davvero vincente è necessario, inoltre, curare anche la sua veste grafica, selezionando con cura i colori (soprattutto del tasto dedicato alla call to action). Ai colori, infatti, sono associate determinate emozioni. Non solo: colori diversi sono in grado di catturare l’attenzione di consumatori diversi. Alcuni esempi: il colore arancione è utile a richiamare l’attenzione di un consumatore impulsivo, mentre il blu scuro attira i consumatori più facoltosi.

Come costruire una call to action efficace

La call to action (letteralmente, in italiano, “chiamata all’azione”) merita un discorso a parte perché è ciò che davvero fa la differenza tra una landing page efficace e una che non lo è: deve essere breve e semplice e deve essere focalizzata sui desideri dell’utente e sui vantaggi che può ottenere. Per “invitare” l’utente a compiere l’azione richiesta è utile usare un verbo all’imperativo e sfruttare leve persuasive come il risparmio e la scarsità.

Arrivati a questo punto, manca un ultimo consiglio. Come detto, le azioni richieste all’utente con la call to action devono essere misurabili. Il bagaglio teorico su come creare una landing page efficace è certamente importante, ma non sempre le indicazioni generali si traducono in successo: è fondamentale, quindi, provare e riprovare, creando test A/B e mostrando agli utenti diverse versioni di landing page prima di trovare, finalmente, quella vincente.

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