Che cosa è e come funziona il credito d’imposta

Pubblicato il 06 marzo 2020
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Gestire un’impresa e fare l’imprenditore nel ventunesimo secolo non vuol dire curare solamente gli aspetti produttivi o commerciali, ma bisogna essere in grado di maneggiare anche gli aspetti finanziari e contributivi. Tra le questioni finanziarie, il credito d’imposta è sicuramente una delle più importanti, soprattutto se si è una piccola e media impresa innovativa e si è alla ricerca di finanziamenti o agevolazioni fiscali per fare investimenti in beni materiali e immateriali.

In molti confondono il credito d’imposta con i finanziamenti, commettendo un grave errore. In entrambi i casi si tratta di agevolazioni da parte dello Stato verso le imprese, ma i due strumenti funzionano in modo differente. Il credito d’imposta, infatti, ha a che fare con le tasse e viene utilizzato per avere uno sconto sui tributi da pagare a fine anno, il finanziamento, invece, permette all’azienda di ricevere liquidità per affrontare una spesa o un investimento.

Negli ultimi anni il credito d’imposta sta assumendo un ruolo sempre più importante, come dimostra il piano Transizione 4.0 che presenta tre misure fiscali che si basano su questo strumento (per spese in macchinari 4.0, formazione e ricerca&sviluppo). Per capire come utilizzare al meglio il credito d’imposta, è necessario sapere cosa è e come funziona.

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Cosa è il credito d’imposta

Per spiegare cosa è il credito d’imposta bisogna partire dalla definizione. Il credito d’imposta è un qualsiasi credito che il contribuente (nel nostro caso specifico l’azienda) vanta nei confronti dello Stato. Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’azienda nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando ammesso, se ne può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi..

Il credito d’imposta lo si può avere anche nei confronti di altri enti pubblici come le Regioni, il Comune, Inail, Inps e altri soggetti di diritto pubblico.

Come funziona il credito d’imposta

Il valore del credito d’imposta varia a seconda delle disposizioni presenti nel bando. Il Ministero, le Regioni o qualsiasi altro ente può decidere sia la percentuale del credito d’imposta, sia il tetto massimo di spese su cui calcolarlo. Cosa vuol dire? Un esempio numerico rende la spiegazione più semplice. Un bando potrebbe prevedere un credito d’imposta del 30% fino a un tetto massimo di spesa di 700.000 euro.

Prima di acquistare un qualsiasi macchinario o avviare un progetto di ricerca&sviluppo è necessario leggere accuratamente il bando alla sezione “Spesse ammissibili” per essere sicuri di poter inserire il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi.

Come calcolare il credito d’imposta: un esempio pratico

La parte più complicata del credito d’imposta è come calcolarlo. Un esempio pratico aiuta a capire meglio come fare. Prendiamo l’esempio precedente: credito d’imposta pari al 30% fino a spese per 700.000 euro.

Se l’azienda “X” ha speso 540.000 euro per beni che rientrano tra le “spese ammissibili” del bando, allora vuol dire che ottiene un credito d’imposta pari a 162.000 euro (il 30% di 540.000) da utilizzare per scontare vecchi debiti, abbassare le tasse oppure può chiedere un rimborso nella dichiarazione dei redditi.

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