Pubblicato il 20 Ottobre 2021
La pandemia ha influito sulla nascita di nuovi progetti e imprese, ma il digitale rappresenta un'occasione per reagire e rinascere: ecco i dati
L’impatto del Covid-19 sul turismo è stato molto forte, tanto che questo settore ne ha risentito sotto diversi punti di vista: le persone hanno improvvisamente smesso di viaggiare, sia per piacere che per lavoro, creando difficoltà a tutta la filiera, dai trasporti, agli Hotel e così via. Le conseguenze hanno coinvolto anche la nascita di nuove startup legate al turismo: tra il 2020 e il 2021 la costituzione di nuove imprese è calata del 50% rispetto al biennio 2018-2019. Ora il periodo più nero della pandemia è passato e il settore è in ripresa. In questo contesto, la tecnologia e il digitale svolgono un ruolo cruciale e le startup del travel sfruttano l’innovazione per recuperare il tempo perso. Questo è ciò che emerge dall’analisi realizzata da Startup Turismo. L’associazione ha realizzato un sondaggio rivolto a tutti gli associati in collaborazione con l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano.
- Startup turistiche: come sono distribuite in Italia
- La tecnologia: opportunità per le startup turistiche
Startup turistiche: come sono distribuite in Italia
Le startup turistiche sono distribuite in modo disomogeneo nel nostro Paese. In particolare, più del 50% delle imprese si trova in Lombardia, Lazio e Toscana. Il Sud Italia invece lamenta una riduzione delle attività del 15% nell’ultimo anno. E questo è un vero paradosso se si pensa che l’Italia meridionale è quella che vanta una maggiore tradizione turistica, in particolare durante il periodo estivo, perchè vanta bellissime spiagge, cultura millenaria, attrazioni mozzafiato e tante bellezze invidiate in tutto il mondo.
Purtroppo, però il mondo delle startup ha tante difficoltà. Innanzitutto, manca un acceleratore specializzato nel turismo. Inoltre, la crisi ha scoraggiato gli investitori, come ha commentato Karin Venneri, presidente di Startup Turismo. Hanno scommesso maggiormente non su nuovi progetti e startup, ma su altri già esistenti e consolidati. Bisogna, però, attivarsi subito per donare risorse mirate alla nascita di startup anche in queste regioni, perchè si rischia di non avere più nuovi progetti. Senza contare che i fondatori fanno davvero tanta fatica ad autofinanziarsi i progetti anche se oltre il 50% dei progetti sono autofinanziati, mentre solo il 20% delle risorse provengono dai Business Angels; incubatori e acceleratori aiutano solo il 13,4% delle startup prese in considerazione.
La tecnologia: opportunità per le startup turistiche
Dopo circa un anno e mezzo dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, il report conferma che 1/3 del campione ritiene di aver subito una perdita del 50% del fatturato in un anno. Accanto a queste difficoltà, non sono mancate le reazioni. Grazie al loro modello organizzativo, innovativo e agile, le nuove imprese hanno affrontato i cambiamenti in modo positivo, per esempio hanno creato nuovi servizi e prodotti durante l’emergenza. Per esempio, sono nati dei progetti pensati per la sanificazione delle stanze d’albergo e delle strutture ricettive.
La tecnologia e la possibilità di lavorare grazie a strumenti digitali. In particolare, sono cresciuti i Technology Provider che hanno lavorato per digitalizzare le procedure alberghiere. La digitalizzazione delle prenotazioni è un aspetto oggi cruciale anche per i consumatori che vogliono avere la possibilità di capire la disponibilità immediatamente, attraverso il sito web della struttura oppure attraverso una OTA. Infine, la ricerca conferma il successo dell’e-commerce di viaggi con una crescita del 51% in un anno, anche se bisogna attendere ancora per vedere i risultati del pre-pandemia.
Insomma, le startup turistiche devono recuperare il tempo perso e possono farlo grazie al digitale. Con Italiaonline è possibile lavorare su diversi aspetti del proprio brand, tra cui la presenza online.