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Settore ICT: l’impatto del Covid e gli obiettivi per la ripresa

Pubblicato il 23 Ottobre 2020

Nel 2020 l'ICT subirà un calo di investimenti del 5,4% ma si riprenderà in modo importante già dal 2021 grazie alla digitalizzazione. Ecco dati e previsioni

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La pandemia ha provocato profonde ripercussioni sul settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, conosciuto anche come IT o ICT (dall’ inglese Information and Communications Technology). Secondo il report condotto da Gartner, una delle maggiori compagnie mondiali in ricerca e analisi, nel 2020 l’IT subirà un calo di investimento del 5,4% rispetto all’anno scorso.

Nonostante i bruschi contraccolpi legati al virus, già dall’anno prossimo il settore registrerà una ripresa globale. Si stima un aumento degli investimento del + 4% rispetto al 2020. Naturalmente, i livelli di crescita sono estremamente rallentati rispetto alle stime fatte nel periodo pre-Covid, ma la nota positiva è che la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale di tanti Paesi e questo fenomeno avrà, a lungo andare, delle ripercussioni positive sull’IT. Le imprese del comparto traineranno il mercato e aumenteranno gli investimenti sia per quanto riguarda i software che gli hardware. I dati sono stati presentati da Gartner durante l’IT Symposium/Xpo 2020 Americas.

Aziende digitiali: chiave di ripresa post-Covid

Nel 2020, tutte le voci di spesa legate all’ICT subiranno un calo: si parla del -3,1% per i sistemi data center, – 13,4% per i device, – 2% per i servizi di comunicazione e così via. Queste percentuali sono dovute agli effetti del Covid-19 su industrie, ma anche sul settore trasporti e intrattenimento. Si parla quindi di un drastico calo di acquisti B2B. Le aziende in linea generale hanno ridotto tali spese del 30% proprio a causa delle misure restrittive.

Fortunatamente, nel 2021 si prevede una ripresa e soprattutto nell’enterprise software, dove si attendono investimenti pari al + 7,2%. Questo dato incoraggiante è legato alla trasformazione digitale, una vera e propria sfida, oltre che una necessità, che finalmente sempre più imprese stanno cogliendo.

Anche in Italia è prevista una crescita in tal senso, complici i numerosi provvedimenti del Governo che mirano proprio a incentivare la digitalizzazione delle aziende e della PA.

Uno degli aspetti che impatterà maggiormente sulla ripresa è lo smart working, che ormai è diventato una modalità lavorativa strutturale per molte imprese, che non torneranno alla “normale vita da ufficio” neanche dopo l’emergenza Coronavirus. Senza contare, l’aumento dei percorsi di formazione e orientamento online, che richiederanno anche per le imprese un investimento in nuovi strumenti e infrastrutture IT.

In questo contesto, le imprese già digitalizzate sono riuscite a reagire meglio alla crisi e cresceranno con più forza l’anno prossimo, come ha ribadito anche John-David Lovelock, distinguished research e vice presidente di Gartner:

“Da 25 anni Gartner fa previsioni sulla spesa It e mai abbiamo osservato tanta volatilità sul mercato. Tutte le industrie subiscono lo stress della pandemia, ma le aziende che già si erano messe sul cammino della trasformazione digitale stanno resistendo meglio alla crisi e cresceranno nel 2021″.

Investimenti in Data Center e non solo

Secondo il report, nel 2021 aumenteranno soprattutto gli investimenti nelle soluzioni data center, raggiungendo un valore di + 5,2% rispetto a ora. Questi sistemi sono considerati come il cuore di un business, perchè permettono di centralizzare la gestione di comunicazioni, processi e servizi coinvolti nelle attività aziendali. Protagoniste di tali spese saranno soprattutto le grandi aziende, quelle che archiviano e gestiscono enormi moli di dati, come Facebook e Google.

In un report recente legato proprio ai Data Center, Gartner ha previsto per il 2020 un calo di investimenti pari al 10% a causa della crisi, ma il settore si riprenderà producendo una spesa di circa 200 miliardi di dollari e sarà interessato da una crescita inarrestabile fino al 2024.

Un altro reparto su cui puntare gli occhi è quello del cloud, che secondo Lovelock:

“ha dato un’ottima dimostrazione delle sue capacità quest’anno: ha funzionato per tutta la pandemia, permettendo la scalabilità dei progetti. Ciò condurrà a un’accelerazione della penetrazione del cloud fino a tutto il 2022″.

Infine, la ricerca mette l’accento sulla realtà virtuale, altra occasione per la crescita dell’IT. Oggi il 40% delle aziende che oggi si affidano solo a “esperienze reali” hanno tutte le carte in regola per investire anche nel virtuale e immersive. L’evoluzione dipenderà anche da altre tecnologie che ruotano attorno alla VR, come l’Internet of Things o la virtual and argumented reality.

Tra meno di cinque anni oltre il 20% dei prodotti messi in commercio verrà creato da macchine intelligenti, robot e sistemi automatizzati e i consumatori saranno i primi “umani” a toccarli. Alla luce di questi dati e previsioni, il settore ICT attualmente è in forte perdita ma nel futuro potrebbe trainare i mercati soprattutto grazie alla trasformazione digitale.

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