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Imprese Anie in crisi: per ripartire bisogna investire su digitalizzazione

Pubblicato il 15 Ottobre 2020

Anie, una delle maggiori organizzazioni di Confindustria, ha redatto una serie di proposte per il Governo. L'obiettivo è accelerare la digitalizzazione dell'Industria e dei settori giudicati strategici

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La tecnologia è la chiave di ripartenza per l’Italia segnata dall’emergenza sanitaria, ed in particolare per l’industria, che oggi si trova davanti alla necessità di abbracciare sempre di più soluzioni innovative e all’avanguardia. Lo ha ribadito Giuliano Busetto, presidente di ANIE, Federazione aderente a Confindustria che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche italiane.

Si è parlato di innovazione, digitalizzazione e industria in occasione dell’assemblea pubblica dal titolo “Tecnologie per la ripresa” a cui hanno partecipato anche il Consigliere della Politica Industriale MISE Elio Cosimo Catania, il Vice presidente di Confindustria Gianni Brugnoli, la responsabile acquisti Italia di Enel Alda Paola Baldi e l’economista Francesco Daveri. Le risorse per il cambiamento non mancano: sono quelle dei fondi europei, in particolare l’Eu Next Generation, e del Recovery Fund. Anie, che è una delle maggiori organizzazioni di Confindustria, ha redatto una serie di proposte per il Governo. L’obiettivo è quello di indirizzare correttamente le risorse a quattro mercati strategici: industria, energia, building e infrastrutture.

Effetti del Covid-19 sulle imprese Anie

Secondo Giuliano Bussetto, le aziende della Federazione Anie negli ultimi anni hanno avuto un ruolo centrale nello sviluppo economico dell’Italia, producendo il 4,7% del Pil. Tuttavia, molte imprese del settore sono state danneggiate dalla crisi sanitaria, subendo un brusco calo di fatturato.

Secondo l’Osservatorio sul mercato delle attività Anie, nel primo semestre del 2020 il 71% ha segnalato perdite rispetto all’anno precedente. Nel secondo semestre, grazie al termine del lockdown, le aziende che hanno accusato una ulteriore riduzione del fatturato è del 33%. Tuttavia, questa lieve ripresa non attenua i danni legati alla chiusura: la maggior parte delle imprese nel 2020 dovrà registrare un calo importante legato alle rendite.

Per uscire da tale crisi, che ha importanti impatti su tutto il Paese, Anie chiede di destinare parte del Recovery Fund a una serie di interventi e mercati strategici.

Investimenti in tecnologie digitali

Secondo l’Osservatorio, il 65% delle aziende per uscire dalla crisi hanno bisogno di poter investire sulle tecnologie digitali, mentre il 70% sostiene che tali investimenti siano fondamentali anche oltre l’emergenza.

Secondo Giuliano Busetto: «ora più che mai occorrono competenze, tecnologie, risorse e volontà politica. Le risorse oggi ci sono: i 209 miliardi del Recovery Fund ci offrono un’occasione unica di completare la trasformazione digitale del nostro paese.

Chiediamo vengano spesi secondo un disegno di politica industriale teso a favorire le tecnologie che abilitano la trasformazione digitale delle imprese italiane. Le imprese Anie forniscono tecnologie che vengono impiegate ovunque dalla casa all’industria, dai trasporti alle infrastrutture energetiche e di comunicazione. Queste tecnologie abilitanti la transizione digitale , sono loro stesse elemento imprescindibile nella generazione e trasmissione di dati».

Quali sono i settori su cui puntare?

La transizione digitale dovrà essere applicata in modo capillare e incentivata dal Governo tramite agevolazioni, finanziamenti a lungo periodo e interventi strutturali, come il credito di imposta per tutte le imprese che adottano precise soluzioni innovative.

Occorre intervenire in particolare su alcuni comparti. Busetto parla, per esempio, del building e fa riferimento alla “digitalizzazione delle case” che oggi è cruciale anche per le aziende. Ha citato la necessità per le aziende di poter far lavorare i dipendenti in smart working. Così, Anie chiede che gli interventi per la Casa 4.0 siano prioritari e vengano inseriti anche nella Legge di Bilancio, estendendo il Superbonus 110%.

Ha parlato poi della necessità di ridurre le emissioni di gas serra lavorando sul settore energia green. Attualmente, secondo il Presidente, uno degli ostacoli per adottare soluzioni energetiche innovative è legato alla burocrazia, capace di bloccare interi cantieri per mesi.

Bisogna quindi lavorare ad una semplificazione amministrativa, recuperare e bonificare aree dismesse e investire anche su impianti di piccole dimensioni. A tal proposito, il Piano nazionale Clima ed Energia ha sollevato alcuni temi importanti, che il Governo dovrebbe approfondire e finanziare.

Ha infine parlato del settore trasporti. Occorre lavorare per migliorare le prestazioni, la sicurezza, la puntualità del trasporto pubblico, contenendo allo stesso tempo i costi. A tal fine è stato elaborato un documento a livello europeo che tutti gli Stati Membri devono impegnarsi a realizzare: l’ERTMS (European Rail Traffic Management System).

Busetto auspica che l’Italia investa davvero su questi progetto e che riesca a realizzare una rete di traporto su strada all’avanguardia nel panorama europeo. Il progetto richiede una grossa fetta di investimenti, ma raggiungere gli obiettivi prefissati permetterebbe all’Italia di diventare modello di sviluppo a livello, non solo europeo, ma mondiale.

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