Il Parlamento Europeo approva la normativa sui contenuti online

Il Digital Services Act è il regolamento che permetterà agli utenti di rifiutare il tracciamento. Ecco quali sono le caratteristiche

Pubblicato il 27 gennaio 2022
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La Digital Services Act sta per diventare realtà: la normativa su big tech e contenuti online è stata approvata dal Parlamento Europeo il 20 gennaio 2022 e ora si prepara a superare un altro step, verrà discussa alla Commissione e al Consiglio a fine gennaio. Si tratta di un testo molto importante per le aziende europee che operano online perchè introduce nuove regole sulla trasparenza e sulla moderazione dei contenuti pubblicitari. Vediamo di cosa si tratta.

Cos’è il Digital Services Act

Il regolamento pone l’attenzione su una serie di questioni legate alla rivoluzione digitale e all’aumento di contenuti e pubblicità online. Innanzitutto, si vuole dare la possibilità all’utente di non essere tracciato a fini pubblicitari quando naviga online o usa un’applicazione. Ciò già accade con l’aggiornamento di iOS: gli utenti che usano iPhone o iPad possono scegliere di non essere tracciati.

Siccome molti servizi “gratuiti” sono in realtà pagati dalle persone che rilasciano i propri dati personali – spesso in modo quasi inconsapevole – il Parlamento vuole che le aziende che offrono questi servizi permettano agli utenti di pagare in modo alternativo. Tra le proposte c’è la possibilità di pagare il servizio o guardare pubblicità non profilata. Purtroppo, questa proposta ha ricevuto delle critiche perchè chi non ha possibilità di pagare il servizio deve comunque sacrificarsi e offrire informazioni personali per usarlo.

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Targetizzazione: le informazioni vietate

Ci sono poi alcuni dati che – secondo diverse associazioni – dovrebbero essere esclusi a priori dalla targetizzazione di una campagna. Si tratta di tutte le informazioni di carattere religioso, le scelte politiche o quelle che riguardano l’orientamento sessuale. Lo stesso vale per le informazioni che riguardano i minorenni, che dovrebbero rimanere esclusi dal tracciamento.

I siti web dovranno comunicare all’utente quali sono i dati usati e perchè vengono raccolti. Inoltre, dovranno dare la possibilità all’utente di bloccare immediatamente il tracciamento. Nel regolamento c’è un piccolo spazio dedicato al dark pattern: le piattaforme spesso usano delle tecniche grafiche o legate al colore per portare gli utenti a cliccare su un tasto e non su un altro. Per esempio, si usano colori attraenti per il Sì e il grigio per il No, così che l’utente sia propenso a cliccare sul primo. Questi sotterfugi saranno banditi e le piattaforme dovranno rispettare il volere degli utenti e agire in piena trasparenza. Infine, la procedura per recedere da un servizio dovrà essere molto chiara e non complicata, quindi si dovranno rispettare le intenzioni dell’utente anche se ciò significa dovergli permette di cancellare l’abbonamento, eliminare l’account e interrompere qualsiasi legame con una piattaforma.

Insomma, chi opera online in futuro dovrà gestire ancora meglio le campagne pubblicitarie in modo da evitare sanzioni o segnalazioni. Per evitare brutte sorprese è sempre meglio affidarsi a professionisti del settore. Il team di Italiaonline è pronto ad supportare tutti gli imprenditori che desiderano sfruttare il web per fare Pubblicità in modo facile ed efficace.

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