E-commerce: crescita del 71% nel secondo quadrimestre 2020

Durante la pandemia, gli e-commerce di tutto il mondo hanno avuto un vero e proprio boom di accessi e vendite, complice l’isolamento domestico, che ha convinto tante persone a fare per la prima volta un acquisto online. Mentre i punti vendita fisici risentivano delle misure anti-contagio, le piattaforme digitali, non solo sono cresciute, ma hanno rappresentato una vera e propria ancora di salvezza per molte aziende.

Ora che è trascorso qualche mese dal lockdown, è possibile tirare le prime somme e comprendere meglio quale è stata la portata di tale crescita. Uno degli ultimi studi è stato fatto da Salesforce, la multinazionale che ha creato uno dei CRM più diffusi tra le imprese a livello universale. La ricerca, pubblicata da CNBC, ha rivelato alcuni aspetti interessanti, riuscendo a fare una fotografia del panorama e-commerce nel secondo quadrimestre del 2020.

• Quanto è cresciuto l’e-commerce i primi mesi del 2020
• La crescita dell’e-commerce in Italia
• E-commerce e Covid-19: le nuove sfide delle PMI

Quanto è cresciuto l’e-commerce i primi mesi del 2020

Secondo l’analisi di Salesforce, da aprile a luglio 2020 le piattaforme di commercio elettronico hanno avuto una crescita del 71% rispetto al 2019. L’Office for National Statistics degli Stati Uniti ha poi sottolineato che le vendite online legate al retail sono passate dal 18,7% di luglio 2019 al 28,1% dello stesso mese del 2020. Hanno quindi avuto un’espansione del 9,4%.
A questi dati se ne aggiungono altri, sempre relativi agli USA e forniti dall’US Department of Commerce: i consumatori hanno speso più di 211 miliardi di dollari negli e-commerce, permettendogli di crescere del 31,8% rispetto ai quattro mesi precedenti.

TechCrunch ha poi rilevato che il settore che ha espresso il suo maggiore potenziale è stato food&beverage, cioè quello legato alla vendita di alimenti e bevande (+58,5%). Anche le aziende italiane si sono fatte coinvolgere da questa tendenza.

La crescita dell’e-commerce in Italia

Il nostro Paese è stato uno dei primi a subire le ripercussioni del Covid-19. Abbiamo affrontato l’isolamento domestico a partire da marzo e, da quel momento, abbiamo imparato a cambiare anche le abitudini di acquisto. In questo contesto, molti consumatori hanno sperimentato i pagamenti elettronici, gli ordini online, i contatti con i Customer Center e così via. Secondo un’analisi di Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, i consumatori che preferiscono comprare online sono 29 milioni e si prevede un ulteriore aumento, che toccherà il 55% entro il 2020.

Anche nel nostro Paese, uno dei settori più fortunati è il food&beverage, in particolare nella modalità delivery, che permette la prenotazione online dei prodotti – in un locale delle vicinanze – e la consegna direttamente a casa. Questo tipo di modalità di acquisto e le relative piattaforme digitali hanno registrato una crescita del 19% quest’anno, raggiungendo un valore di 716 milioni di euro. La domanda è triplicata in alcuni casi e molte aziende hanno saputo spostare sul digitale la propria offerta ricavando enormi benefici.

E-commerce e Covid-19: le nuove sfide delle PMI

Durante il Netcomm Forum che si è svolto a maggio 2020, Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano, aveva già impostato alcuni obiettivi per le imprese in vista della ripresa. Anche lei aveva raccomandato alle aziende di prepararsi ad affrontare il periodo post-Covid. In quale modo? Disponendo un’offerta che potesse essere soddisfacente sia offline (nel punto vendita o altro spazio fisico) sia online.

In questo clima di incertezza, l’e-commerce è quindi non solo un’opportunità ma una vera e propria necessità, una carta vincente da giocare a prescindere dall’evoluzione degli eventi, anche perché ormai molti consumatori prediligono questo modo di fare shopping e lo hanno integrato tra le abitudini di acquisto.