Diffusione del 5G: il Mise lavora a una certificazione per utenti e aziende

Con la digitalizzazione e l'incremento delle nuove tecnologie, l'Italia e tutti i Paesi dell'Unione Europea si stanno preparando per aumentare la sicurezza

Pubblicato il 14 gennaio 2021
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La rivoluzione del 5G è imminente e coinvolgerà tutto il mondo. Per preparare al meglio l’Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando, in accordo con le disposizioni dell’Unione Europea, ad una vera e propria “certificazione cyber“. Tutto nasce dalla strategia europea per la sicurezza informatica nata per preparare i diversi settori della società, quindi anche le aziende, all’arrivo della nuova tecnologia. La strategia è stata presentata dalla Commissione Europea e contiene anche degli inviti verso i Paesi Membri dell’Ue a rafforzare le misure legate alla cybersecurity.

Cybersecurity Act e l’impegno dell’Italia

Il Cybersecurity Act (Regolamento UE 2019/881) nasce per garantire a tutti i mercati europei un buon livello di sicurezza digitale e cyber-resilience. In Italia fin dal 1995 esiste un organo apposito per la certificazione di sistemi e prodotti ICT chiamato “Schema Nazionale”. Questa struttura però viene tirata in causa solo per ciò che riguarda strettamente la sicurezza nazionale e non le singole aziende o organismi.

Per migliorarne l’efficacia, è stato modificato nel 2003 con un apposito DPCM. Attualmente può fornire certificazioni di sicurezza alla Pubblica Amministrazione. Con la digitalizzazione e l’entrata in gioco del 5G è necessario creare una certificazione ancora più specifica e articolata su più livelli, tenendo conto naturalmente delle disposizioni a livello europeo.

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Piano strategico per la cybersecurity: 4 linee d’azione

La strategia comprende tre linee d’intervento:

  • resilienza e leadership tecnologica: la Commissione incoraggia gli Stati Membri a lavorare su una serie di norme incentrate sull’incremento della sicurezza delle reti e dei sistemi informatici. L’obiettivo è aumentare la protezione dei settori pubblici e privati considerati strategici per la società, quindi gli ospedali, le ferrovie, le infrastrutture per la fornitora di energia elettrica, ma anche le amministrazioni pubbliche, i centri di ricerca e così via. Occorre pensare a delle misure mirate in base al tipo di struttura ed essere quindi consapevoli dei rischi e pericoli legati all’arrivo del 5G
  • Sviluppo della capacità di prevenire e rispondere alle minacce: gli Stati Membri devono lavorare anche a veri e propri piani di intervento da mettere in atto nel caso di minacce alla sicurezza informatica imminenti e reali.
  • Promozione di un cyberspazio dove ci sia cooperazione: l’Unione Europea per prima collaborerà con le altre Nazioni del mondo per incrementare i livelli di sicurezza. E così dovranno fare anche gli Stati Membri, favorendo la partership tra organizzazioni e istituzioni interne e collaborando con altri Stati Membri.

L’Italia ha recepito queste indicazioni e sta già lavorando per mettere in atto le varie disposizioni: uno degli strumenti sarà proprio una certificazione cyber. Non si conoscono ancora i dettagli. Sicuramente attualmente la cybersecurity è un tema caldo ma anche una necessità fondamentale per le aziende, che devono dotarsi delle figure professionali adatte – come il cybersecurity manager – di strategie e strumenti efficaci.

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