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Decreto Sostegni approvato: ecco tutte le misure per le imprese

Pubblicato il 22 Marzo 2021

Il Governo ha varato il nuovo Decreto Sostegni il 19 marzo 2021. Ecco tutti gli aiuti alle imprese e i liberi professionisti

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Il 19 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sostegni, contenente diverse restrizioni pensate per arginare i contagi da Covid-19. Per realizzare gli interventi sono stati stanziati 32 miliardi di euro. Le misure si riferiscono a cinque diversi ambiti: sostegno alle imprese e operatori del terzo settore, salute e sicurezza, aiuto agli enti locali, lavoro e contrasto alla povertà e altre misure settoriali. Passiamo dai sostegni alle imprese e professionisti danneggiati dalla crisi, decisi anche in base alla dimensione, fino all’esonero dei contributi agli autonomi e altre misure. Ecco tutte le misure per gli imprenditori.

Decreto Sostegni: aiuti economici alle imprese

Una delle misure più importanti è rappresentata dai contributi a fondo perduto alle imprese danneggiate dalla pandemia. In particolare, saranno risarcite le aziende che hanno subito un calo di fatturato pari al 30% nel 2020. I beneficiari sono anche i professionisti con Partita IVA, professionisti iscritti agli ordini, startup, enti non commerciali e del terzo settore. Le aziende più piccole (con meno fatturato) avranno un rimborso maggiore. Ecco le aliquote in base al fatturato aziendale:

  • contributo del 60% per le aziende con fatturato entro i 100 mila euro
  • contributo del 50% per aziende tra i 100 e i 400 mila euro di fatturato
  • contributo del 40% per aziende tra i 400 mila euro e 1 milione di fatturato
  • contributo del 30% per aziende con fatturato da 1 a 5 milioni di euro
  • contributo del 20% per aziende con fatturato da 5 a 10 milioni di euro

Il Governo ha rassicurato le imprese: entro marzo verrà sviluppata la piattaforma tramite cui richiedere il contributo. Basterà presentare un autocertificazione. L’azienda potrà scegliere tra rimborso o compensazione. Gli indennizzi arriveranno ad aprile.

Contributi previdenziali 2020: esonero per gli autonomi

Un’altra novità riguarda l’esonero dai contributi previdenziali relativi al 2020 per tutti i lavoratori autonomi. Non si sanno ancora i particolari di questa misura, ma sicuramente riguarderà chi ha un reddito fino a 50 mila euro e ha subito una riduzione di fatturato del 30%.

Il Governo ha anche pensato a delle indennità per i lavoratori più danneggiati. Gli stagionali riceveranno 2.400 euro, mentre gli sportivi avranno tra i 1.200 euro e i 3.600 euro. C’è anche la proroga di tutti gli interventi pensati per i lavoratori in condizioni di fragilità.

Ci saranno anche degli interventi per le aziende del settore fieristico, il fondo per il sostegno delle grandi aziende in crisi a causa della pandemia, ma anche il Fondo per la Ripartenza, questa volta rivolto agli enti locali e alle categorie economiche più colpite. Non solo: sono previste delle risorse per il settore scientifico. La situazione ha chiarito quale sia il peso della ricerca, infatti il fondo servirà per finanziare la ricerca nel settore dei vaccini e in quello farmacologico.

Aiuti alle aziende, CIG e blocco licenziamenti

Il Governo ha previsto ulteriori aiuti mirati ai settori economici più colpiti dalla crisi, in particolare le imprese turistiche, culturali, sportive, oltre il settore di fiere ed eventi e lo spettacolo. Per esempio, è previsto un Fondo Speciale per il Turismo Invernale, ma anche la riduzione delle bollette elettriche per le imprese.

Inoltre, viene prorogato il blocco dei licenziamenti. La scadenza per le aziende che si sono affidate alla Cassa Integrazione Covid è il 31 ottobre, per tutte le altre è il 30 giugno 2021. A proposito di CIG, la Cassa Covid può essere usata fino al 31 dicembre.

Pace Fiscale: di cosa si tratta

Una delle manovre che ha fatto più discutere negli ultimi giorni è sicuramente quella della Pace Fiscale, ovvero la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali create tra il 2000 e il 2020 entro i cinquemila euro, debiti compresi. Questa manovra è diretta a chi ha un reddito massimo di 30 mila euro.

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