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Che cosa e quali sono i Competence Center e come funzionano

Pubblicato il 31 Marzo 2020

Otto centri di eccellenza capaci di portare le aziende verso l’industria 4.0. Ecco i progetti dei Competence Center individuati dal Ministero

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L’espressione Competence Center appare per la prima volta il 21 settembre 2016, durante la presentazione del Piano Industria 4.0 pensato dal Ministero dello Sviluppo Economico per accompagnare e sostenere le imprese verso quella che è definita la quarta rivoluzione industriale. Ma cosa sono esattamente?

Parliamo di poli di eccellenza nati per realizzare attività di orientamento, formazione e progetti innovativi che possono essere d’aiuto alle imprese italiane. Tra questi si contano sette università e un centro di ricerca, il CNR, che hanno presentato progetti ad alto valore tecnologico. Il vincitore assoluto è stato il Politecnico di Torino, seguito dalle Università di Milano e quella di Bologna. Nell’elenco appaiono anche l’Università Federico II di Napoli, Sant’anna di Pisa, le Università del Triveneto, Pisa e Padova. Molte università si sono aggregate in poli, stringendo anche collaborazioni con importanti partner industriali. L’obiettivo è unire tecnologie d’avanguardia al Made in Italy per incrementare la competitività del nostro Paese. I progetti si concentrano su diverse tematiche: dalla robotica, all’intelligenza artificiale, fino alla meccanica. Ecco i dettagli dei progetti selezionati.

Competence Center di Torino

Il Progetto del Politecnico di Torino è risultato il migliore tra tutti quelli proposti. Per la sua realizzazione si avvale anche della collaborazione con l’Università di Torino e altre grandi aziende, tra cui FCA, General Motor, Thales Alenia e General Electric Avio.

Il piano prevede la creazione di tre centri interdipartimentali incentrati su additive manufacturing, mobilità ed energia, più un grande centro dedicato allo studio di big data e data science. Tutti questi servizi sono rivolti alle aziende, con particolare riferimento alle PMI, fondamentali per il tessuto economico italiano.

Per esempio, le aziende possono sfruttare le potenzialità della stampa 3D per realizzare un’ampia gamma di componenti, e affidarsi al Competence Center per capire in che modo può utilizzare tale tecnologia. Il Centro può aiutare l’impresa, non solo a realizzare il suo piano, ma anche a capire se quello è l’investimento giusto o magari ci sono ulteriori opportunità legate all’uso di altre tecnologie.

Competence Center di Milano

Anche il PoliMi ha partecipato con successo alla selezione, rientrando nei Competence Center scelti dal Ministero. Il progetto racchiude le tre aree d’azione richieste dal bando: orientamento, formazione e progetti innovativi.

L’orientamento permette alle imprese di capire quali sono le opportunità offerte dall’Industria 4.0 a livello pratico. A tal proposito, PoliMi si affida ad uno strumento chiamato Dreamy 4.0 che valuta il livello di maturità digitale di un’azienda e consiglia quali sono le operazioni che può attuare. È già stato applicato su tante imprese del territorio grazie alla collaborazione di Assolombarda. Permette di offrire un servizio importante sia alla singola impresa, sia all’intero territorio nazionale, perché consente di mappare le aziende e relativo livello di digitalizzazione.

La formazione si rivolge principalmente alle PMI che desiderano implementare nuove tecnologie nei processi produttivi. La formazione del personale e dei manager è un elemento cruciale per raggiungere l’obiettivo.

Il progetto invece si concentra sul manifatturiero discreto e vuole valorizzare le PMI, che sono il target del Competence Center di Milano. All’interno del Centro di Competenza ci sono degli spazi fisici dove vedere all’opera tutte le tecnologie proposte, una sorta di esempi di fabbrica 4.0. L’obiettivo è mostrare a tutti gli imprenditori quali sono i risultati raggiungibili grazie all’impiego di soluzioni all’avanguardia.

Competence Center Bologna

Il BI-REX (Big Data Innovation & Research Excellence) è capitanato dall’Università di Bologna, che per l’occasione collabora con altri tecnopoli regionali: l’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), quelle di Ferrara, Parma e l’Università Cattolica. Inoltre, si avvale della collaborazione con il Cineca, l’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) e il CNR.

Il progetto si concentra sui big data, ma affronta anche altre tematiche: meccatronica, ingegneria biomedica, automotive, agrifood.

Competence Center Pisa

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha partecipato al bando proponendo il progetto Artes 4.0. L’iniziativa guarda al futuro e più precisamente all’Industria 5.0 che mira sia all’evoluzione tecnologia, sia alla coscienza etica, proiettata quindi alla natura, alla social innovation, alla sanità e ai servizi.

A tal fine, il Sant’Anna di Pisa si affida alla robotica collaborativa e agli ambienti virtuali. I robot, capaci di lavorare da soli, possono realizzare incredibili risultati insieme all’uomo. In questo contesto, l’artigianato e la manifattura potrebbero avvalersi del loro aiuto per realizzare progetti migliori dal punto di vista ergonomico e che permettono di ridurre la fatica.

Naturalmente, il tutto viene portato avanti con le competenze e il valore che da sempre caratterizzano il Made in Italy.

Comptence Center Padova e Triveneto

I finanziamenti possono sostenere le imprese, ma per avviare un processo di digitalizzazione efficace servono partner preparati e proiettati al futuro. Da questa consapevolezza nasce il progetto SMACT capitanato dall’Università di Padova coadiuvata dai poli del Triveneto: Università degli Studi di Verona, Istituto universitario di architettura di Venezia, Libera Università di Bolzano, Ca Foscari di Venezia, Università degli studi di Trento, Università degli studi di Trieste, Università degli studi di Udine, Sissa (Scuola superiore di studi avanzati) di Trieste.

Il Competence Center nasce per supportare le imprese e offrire tutti gli strumenti e le competenze adeguate a operare la trasformazione digitale. Solo in questo modo, le risorse economiche concesse possono essere utilizzate al meglio e permettere all’azienda di essere davvero competitiva nel mercato globale.

A tal fine, vuole aiutare le aziende su quattro settori in particolare, che sono fondamentali per il Made in Italy: abbigliamento, arredamento, agroalimentare e automazione. Questi per crescere e diventare competitivi devono avvalersi delle cinque tecnologie Smact (social media, mobile, analytics e big data, cloud, Internet of things).

Competence Center Napoli e Bari

Le università del Sud, capitanate dall’Università Federico II di Napoli e dal Politecnico di Bari hanno presentato il progetto Industry 4.0. Contano sulla collaborazione della Regione Campania e della Regione Puglia oltre a diversi partner privati.

Il progetto mira a trasferire le competenze legate all’Industria 4.0 alle imprese del territorio, con speciale riferimento ai settori farmaceutico, agricoltura, aerospazio e automotive. Le iniziative sono rivolte anche a soluzioni sostenibili, basate sui principi dell’economia circolare.

Competence Center Roma

L’Università La Sapienza di Roma, insieme ad altri atenei del territorio, ha presentato un progetto focalizzato sulla cyber security. L’obiettivo è avviare percorsi di formazione, orientamento e progetti innovativi sulla sicurezza informatica, elaborando strumenti e strategie che possano aiutare imprese del territorio.

Competence Center CNR

Si chiama Start 4.0 ed è il progetto proposto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Il Competence Center si impegna così a realizzare diverse iniziative:

  • Orientamento dedicati soprattutto alle PMI che vogliono valutare il proprio livello di digitalizzazione.
  • Formazione pensata per incrementare le competenze in ambito Industria 4.0 per manager e dipendenti, in modo da supportare le imprese nel cambiamento. Avviare processi di questo tipo permetterebbe di incrementare la competitività e ridurre i costi aziendali.
  • Attuazione di progetti innovativi di ricerca e sviluppo industriale, anche grazie alla collaborazione con altre aziende ed enti.

Le attività saranno concentrate su temi specifici, come la cyber security, sulla messa in sicurezza sia del trasporto delle merci sia delle infrastrutture e sulla sicurezza legata ai movimenti delle persone

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