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Temporary shop: cos’è, come aprirlo, normativa e costi

Pubblicato il 16 Maggio 2025 da Redazione Italiaonline

Scopri cosa sono i temporary shop, come funzionano, quali passi seguire per aprirne uno, la normativa da rispettare e i costi da considerare. Una guida completa per sfruttare al meglio questa strategia di vendita temporanea ed efficace.

Contenuto:

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Il temporary shop ha sta conquistando sempre più spazio in campo commerciale, soprattutto grazie alla sua capacità di offrire esperienze d’acquisto originali, esclusive e limitate nel tempo. Questo modello di vendita, flessibile e dinamico, infatti, è particolarmente apprezzato dai brand che vogliono testare nuovi mercati, lanciare prodotti o rafforzare la propria presenza offline.

Ma cos’è un temporary shop esattamente? E come si apre un’attività di questo tipo? In questa guida ti spieghiamo come funziona un temporary shop, quali sono i passaggi per avviarlo, quale normativa bisogna rispettare e quali sono i costi da considerare. Se ti stai chiedendo cosa serve per aprire un temporary shop o vuoi capire se è la strategia giusta per il tuo brand, qui troverai tutte le risposte.

Temporary shop: cos’è e come funziona

Un temporary shop, o negozio temporaneo, è un punto vendita aperto per un periodo di tempo limitato, che può variare da pochi giorni a qualche mese. Questa formula, nata inizialmente nel settore della moda e del lusso, si è rapidamente diffusa in tanti altri settori: food, design, editoria, cosmetica e anche servizi.

Ma come funziona un temporary shop? La logica è semplice: creare un’esperienza d’acquisto esclusiva e “a tempo”, giocando sull’effetto novità e sulla scarsità. Il consumatore sa che quel negozio non sarà sempre disponibile e questo genera curiosità, urgenza e coinvolgimento.

I vantaggi principali del temporary shop sono:

  • Visibilità immediata in luoghi strategici (centri città, eventi, fiere);
  • Test di mercato su nuovi prodotti o concept;
  • Incremento delle vendite in momenti specifici (es. Natale, saldi, lancio);
  • Esperienza di marca immersiva, con un contatto diretto col pubblico.

Aprire un temporary shop può essere una strategia profittevole sia per grandi brand sia per startup o piccole imprese, che vogliono mettersi alla prova prima di aprire un punto vendita fisso.

Come aprire un temporary shop: essenziale partire dagli obiettivi

Aprire un temporary shop richiede un’attenta pianificazione. Non basta trovare uno spazio libero e allestirlo in fretta: ogni dettaglio, dall’obiettivo commerciale alla scelta della location, dall’esperienza in store alla promozione digitale, va definito con precisione. Solo così si potrà massimizzare l’impatto dell’iniziativa e generare un ritorno reale. Vediamo quindi come si apre un temporary shop, passo dopo passo.

Definisci obiettivo e durata

Il primo passo per aprire un temporary shop di successo è chiarire l’obiettivo principale dell’iniziativa. Vuoi aumentare la notorietà del tuo brand? Lanciare un nuovo prodotto sul mercato? Sperimentare un nuovo posizionamento geografico? O semplicemente testare una formula di vendita alternativa prima di aprire un negozio fisso?

Identificare lo scopo ti aiuterà a orientare tutte le scelte successive: dalla durata dell’apertura al budget da investire, fino alla strategia di comunicazione da adottare. A seconda della finalità, infatti, cambieranno l’intensità promozionale, il tipo di allestimento e il messaggio da trasmettere. In genere, un temporary shop può restare aperto per un periodo che va da una settimana fino a tre mesi, ma esistono anche formule lampo o stagionali pensate per occasioni specifiche.

Scegli la location e curala

Quando si tratta di temporary shop, la posizione è davvero tutto. Puoi scegliere tra diverse soluzioni, in base al budget e agli obiettivi: negozi sfitti da riadattare, locali ristrutturati già pronti all’uso, gallerie commerciali, oppure spazi espositivi temporanei come i pop-up stand all’interno di fiere di settore, eventi o manifestazioni cittadine.

Ogni scelta comporta vantaggi diversi. Ad esempio, un negozio su strada in una via commerciale garantirà maggiore visibilità e afflusso spontaneo, mentre uno stand in una fiera ti offrirà un pubblico già selezionato e interessato.

Il target di riferimento e la natura del prodotto guideranno la decisione. Prediligi sempre zone con elevato traffico pedonale, facilmente raggiungibili e coerenti con l’immagine del tuo brand. Ovviamente, il temporary shop deve colpire l’attenzione: insegne, arredamento, profumi, musica e luci vanno curati per creare un’esperienza immersiva. È il momento perfetto per esprimere l’identità del brand.

Richiedi le autorizzazioni

Prima di avviare un temporary shop, è bene verificare con l’amministrazione comunale quali permessi siano necessari per operare legalmente. La normativa sui temporary shop può variare da città a città, quindi è importante informarsi per tempo.

In molti casi, è sufficiente presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP del Comune, ma in altre situazioni possono essere richieste autorizzazioni aggiuntive. Ad esempio, se l’evento si svolge in uno spazio pubblico, sarà necessario richiedere l’occupazione suolo pubblico, oppure, in caso di musica o somministrazione alimenti, serviranno permessi specifici. È consigliabile affidarsi a un commercialista o a un consulente per evitare ritardi e complicazioni burocratiche.

Promuovi il tuo shop

Una campagna di comunicazione ben pianificata è essenziale per attirare visitatori e rendere efficace l’apertura del tuo temporary shop. Anche se si tratta di un’iniziativa limitata nel tempo, il suo impatto può essere amplificato e prolungato attraverso i giusti canali.

Ecco come utilizzare al meglio ogni strumento:

  • Content marketing su social media: crea contenuti originali, foto e video accattivanti da condividere su Instagram, Facebook, TikTok e LinkedIn per generare attesa e coinvolgere il pubblico prima e durante l’evento;
  • Siti web / ecommerce: inserisci una sezione dedicata al temporary shop sul tuo sito ufficiale o sulla piattaforma e-commerce, indicando luogo, date, promozioni e prodotti esclusivi in vendit;
  • Email marketing: invia newsletter a clienti e contatti con inviti all’inaugurazione, promozioni riservate, orari di apertura e curiosità per stimolare l’interesse e generare visite;
  • Marketplace: se i tuoi prodotti sono acquistabili online, crea offerte speciali legate all’apertura del temporary shop su piattaforme come PagineGialle Shop, Amazon, Etsy o eBay, collegando l’iniziativa offline con il canale digitale;
  • Collaborazioni con influencer: coinvolgi micro o macro-influencer in linea con i tuoi valori per promuovere il temporary shop con contenuti autentici e visibilità mirata sul tuo pubblico target;
  • Eventi d’apertura e iniziative promozionali: organizza un evento di lancio, degustazioni, workshop o omaggi per i primi clienti: momenti esperienziali aumentano l’engagement e favoriscono il passaparola.

Anche se il negozio è temporaneo, una strategia digitale professionale e multicanale può far durare la sua risonanza nel tempo, amplificando il valore dell’investimento.

Normativa temporary shop: cosa sapere

Normativa temporary shop… Ma cosa dice la legge? La normativa sui temporary shop in Italia non è unitaria e può cambiare da Comune a Comune. In linea generale, però, l’apertura di un negozio temporaneo rientra nelle normali attività commerciali.

Questo significa che:

  • È necessario presentare una SCIA al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune;
  • Serve essere in possesso di una Partita IVA e iscrizione alla Camera di Commercio;
  • Vanno rispettate le norme igienico-sanitarie, di sicurezza e accessibilità.

In alcuni casi, soprattutto se si occupano spazi pubblici o si organizzano eventi con musica e somministrazione, è necessario richiedere permessi aggiuntivi (es. SIAE, occupazione suolo pubblico, autorizzazioni sanitarie).

Ti consigliamo di consultare il regolamento comunale o rivolgerti a un professionista per chiarire quale normativa si applica al tuo temporary shop.

Costi temporary shop: quanto costa aprirne uno?

Aprire un temporary shop può costare da poche migliaia a decine di migliaia di euro, a seconda della complessità del progetto. Ecco le principali voci di spesa:

  • Affitto o noleggio location: da 500 €/settimana in zone periferiche fino a 10.000 €/mese in vie centrali;
  • Allestimento: tra 2.000 e 15.000 € per arredi, insegne, impianti luce e suon;
  • Comunicazione e pubblicità: da 1.000 € in su, a seconda dei canali usati;
  • Personale: se non gestisci tu direttamente, considera almeno 1.200 €/mese per commessi o promoter;
  • Permessi, burocrazia e consulenze: da 500 a 2.000 €, variabili in base alla complessità del progetto.

È possibile ridurre i costi affidandosi a spazi già attrezzati o partecipando a eventi collettivi (es. pop-up collettivi, fiere).

Insomma, è chiaro che il temporary shop rappresenta oggi una delle strategie più efficaci per fare branding, testare mercati e generare engagement nel breve periodo. La sua natura flessibile permette di adattarsi a ogni esigenza, con un investimento contenuto rispetto a un punto vendita tradizionale. Se stai pensando di aprire un temporary shop e hai bisogno dei giusti canali per promuoverlo, affidati ad Italiaonline: studieremo insieme la strategia di marketing più adatta per il tuo punto vendita temporaneo.

Come funziona il temporary shop?

Quanto costa un temporary shop?

Quanto può durare un temporary shop?

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