Voucher 3I - Investire in Innovazione: partenza dal 15 giugno
Startup ed imprese innovative intenzionate a brevettare un’invenzione industriale possono avere un contributo fino a 6000 euro

Il tessuto imprenditoriale italiano è ricco di realtà completamente differenti tra loro, dalle aziende storiche, fino a quelle nate da pochi mesi. Alcune lavorano in settori che, fino a dieci anni fa non esistevano, altre proseguono lunghe tradizioni. Nonostante le differenze, esiste un filo conduttore che le lega: la necessità di innovarsi continuamente.
Viviamo in un mondo sempre più digitalizzato e l’introduzione di nuove tecnologie è ormai fondamentale per essere competitivi. Il cambiamento non avviene da un giorno all’altro, ma è un processo che richiede competenza, impegno e soprattutto risorse economiche adeguate. Senza contare che in molte attività si lavora costantemente per reperire nuove tecnologie e invenzioni che possano giovare ad altre imprese e al territorio. Per aiutare queste imprese, il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto un contributo ad hoc, il Voucher 3I – Investire in Innovazione. Ecco le sue caratteristiche.
Caratteristiche del Voucher 3I: contributi per imprese innovative
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato il Voucher 3I – Investire in Innovazione, una nuova misura pensata per favorire la crescita delle aziende italiane, ed in particolare delle startup innovative. L’intervento è previsto dal Decreto Crescita dello scorso anno e sarà attivo dal 15 giugno 2020.
Si tratta di un’iniziativa molto importante perché contribuisce a sostenere la ripresa delle tante imprese italiane dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19. Questo, infatti, è il momento di rimboccarsi le maniche con progetti innovativi e competitivi che, per essere realizzati, hanno bisogno di risorse economiche. In quest’ottica, il MiSE ha stanziato 19.5 milioni di euro per il triennio 2019-2021 che corrispondono a 6.5 milioni l’anno.
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Quali sono le attività finanziabili dal contributo?
Il contributo servirà a finanziare consulenze di tre tipi:
- Per le consulenze e ricerche finalizzate a verificare la brevettabilità di un’invenzione industriale il voucher è di 2.000 euro + IVA;
- Per le consulenze legate alla creazione della domanda di brevetto e relativo deposito presso l’Ufficio Brevetti e Marchi in Italia il voucher è di 4.000 euro + IVA;
- Per le consulenze mirate a depositare la domanda nazionale di brevetto all’estero il contributo è di 6.000 euro + IVA.
Le imprese innovative possono richiedere il bonus per ogni tipologia di servizio. Entro 12 mesi dall’invio della prima domanda, è possibile chiedere poi il voucher anche per un’altra invenzione, fino ad un massimo di tre. Quindi, ogni azienda può ottenere fino a 9 voucher.
Un altro punto importante riguarda i consulenti: questi professionisti dovranno essere avvocati iscritti al Consiglio Nazionale Forense oppure consulenti in proprietà industriale affiliati al relativo Ordine professionale. I servizi di consulenza non dovranno essere già stati erogati al momento di presentazione della domanda.
Voucher 3I: come inviare la domanda?
Le domande possono essere inviate online a partire dalle ore 12:00 del 15 giugno 2020 fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per farlo, bisognerà caricare i documenti sull’apposita pagina di Invitalia che si occuperà anche di selezionare i progetti ammessi al contributo. Sul sito ufficiale dell’Agenzia saranno presto disponibili tutti i dettagli e i documenti necessari per richiedere il contributo, mentre i Decreti legati alla misura si possono già consultare sulla pagina del MISE.
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