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DL liquidità, le misure per le piccole e medie imprese

Pubblicato il 07 Aprile 2020

Il Governo vara un nuovo decreto-legge per assicurare liquidità alle imprese. Ecco le misure per micro, piccole e medie imprese

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Arriva il “bazooka” dello Stato per garantire liquidità alle imprese. Dopo il decreto Cura Italia che ha stanziato 25 miliardi di euro per affrontare la fase iniziale della crisi economica scatenata dalla pandemia di Covid-19, il Governo ha varato un nuovo decreto, destinato questa volta a proteggere le imprese. Uno dei problemi maggiori dopo quasi un mese di lockdown è la liquidità e le aziende, soprattutto le micro, piccole e medie imprese cominciano ad andare in difficoltà.

Il nuovo decreto-legge opera su due livelli: da un lato assicurare liquidità alle imprese tramite la Garanzia dello Stato che libera fondi per le PMI fino a 200 miliardi e la sospensione dei versamenti tributari previsti per aprile e maggio (altri 10 miliardi di euro a sostegno della liquidità delle imprese), mentre dall’altro lato garantire la continuità delle aziende. Ecco quali sono le misure previste dal decreto-legge liquidità.

Accesso al credito, le misure del Governo per le PMI

Un lavoro tra i vari organi e aziende dello Stato. Così si può sintetizzare il primo punto del decreto-legge approvato nel Consiglio dei Ministri svolto lunedì 6 aprile 2020 e che libera fondi per assicurare liquidità alle imprese e semplificare l’accesso al credito.

Per le Imprese sono previste garanzie da parte dello Stato per un totale di 200 miliardi concesse tramite la società SACE Simest del gruppo Cassa Depositi e Prestiti. La garanzia è in favore delle banche che concedono prestiti alle imprese in qualsiasi forma. Per favorire l’accesso al credito il decreto-legge prevede anche una semplificazione dell’iter burocratico per far in modo che le MPMI ottengano immediatamente liquidità.

Per le micro, piccole e medie imprese è prevista una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto. Ci sono, però, dei requisiti da rispettare: la garanzia non può superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda. Inoltre, per PMI e partite IVA è stato riservato un fondo di 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da SACE è gratuito.

Il Fondo di Garanzia per le PMI viene così potenziato diventando lo strumento principale per garantire liquidità al sistema in un momento difficile.

Altri 200 miliardi vengono garantiti alle aziende che lavorano molto sui mercati internazionali. Il decreto-legge prevede un sistema di coassicurazione tra Stato e SACE, con il primo che si assume la garanzia del 90% dei prestiti richiesti dalle aziende esportatrici.

Misure anti-fallimento

Se manca la liquidità le aziende, solitamente, sono obbligate a chiudere. Per questo motivo la seconda parte del decreto-legge è dedicata alle misure per garantire la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza. Le norme prevedono che in redazione di bilancio devono essere valutati tutti i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione vigente e disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.

Per quanto riguarda il fallimento aziendale è stato stabilito che le imprese possono sottrarsi dall’apertura della fase fallimentare per lo stato di insolvenza e sterilizzare il periodo di emergenza ai fini del calcolo delle azioni di tutela sui creditori.

Misure fiscali per le PMI per aprile e maggio 2020

Come già accaduto con il decreto Cura Italia, anche nel nuovo decreto liquidità sono previste delle norme per la sospensione dei tributi per il mese di aprile e di maggio. La misura dovrebbe assicurare altri 10 miliardi di liquidità alle imprese.

La norma prevede la sospensione dei versamenti IVA, ritenute e contributi per le aziende che hanno subito un calo del fatturato per almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia. Per la ripresa dei versamenti a giugno c’è la possibilità di rateizzarli in cinque rate.

Infine, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale come mascherine e occhiali.

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