Realtà Aumentata: funzionamento e applicazioni pratiche

Guida sulla Realtà Aumentata, in inglese Augumented Reality (AR): funzionamento tecnico e possibilità di utilizzo, con particolare riguardo per la Realtà Aumentata applicata alla didattica, al marketing e alla cultura

Pubblicato il 29 agosto 2020
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Le innovazioni tecnologiche hanno sempre maggiore impatto su molteplici aspetti della nostra vita. È il caso della Realtà Aumentata e della Realtà Virtuale, due tecnologie evolute che nascono per i giochi e per l’intrattenimento e che stanno trovando spazio anche in ambiti diversi. Vediamo cosa sono e come funzionano e perché ne sentiremo parlare.

Realtà Aumentata: cos’è?

La Realtà Aumentata è la realtà, così come percepita sensorialmente e intellettualmente dall’individuo, arricchita di dati in formato digitale. In sostanza, un potenziamento – mediante dispositivi ad alta tecnologia – delle possibilità fornite dai 5 sensi e dall’intelletto. Non un mondo virtuale, quindi, ma un’integrazione fra realtà fisica e mondo digitale, attraverso dispositivi comuni come gli smartphone, oppure più sofisticati come gli ‘smart glasses’, o i bracciali hi-tech per il controllo remoto di apparecchiature robotiche / elettroniche.

Realtà Virtuale e Realtà Aumentata: differenze

Augmented Reality (AR) e Virtual Reality (VR) sono spesso confuse, eppure si tratta di due tecnologie dalle caratteristiche peculiari e differenti. L’esperienza della realtà virtuale richiede di indossare dispositivi, come per esempio HTC Vive e Oculus Rift, composti da un casco visore che preclude il contatto con l’ambiente circostante. La Realtà Virtuale, quindi, si sostituisce a quella sensoriale reale, coprendo il campo visivo. Viceversa, la Realtà Aumentata aggiunge dettagli al campo visivo effettivamente percepito dall’utente, proiettando immagini solo in un’area limitata davanti ai propri occhi, oppure mostrando sul display dello smartphone o del tablet informazioni aggiuntive.

Realtà Aumentata: come funziona in pratica?

Per funzionare la Realtà Aumentata necessita di specifiche app e di dispositivi digitali come ‘occhiali intelligenti’, smartphone, tablet, navigatori etc. Ecco quale breve accenno al loro funzionamento tecnico:

  • Cominciamo dalle apparecchiature più sofisticate, ovvero gli ‘smart glasses’ professionali, come per esempio Microsoft HoloLens che utilizzano il sistema operativo Windows Mixed Reality. Si presentano come occhiali trasparenti che lasciano aperto il campo visivo dell’utente e totale libertà di movimento, permettendo di posizionare virtualmente finestre di app e immagini 3D su ciò che in quel momento viene focalizzato con lo sguardo.
  • I navigatori satellitari potenziati con la Realtà Aumentata si servono della fotocamera dello smartphone per fornire indicazioni aggiuntive – come distributori, luoghi di interesse, velocità e autovelox etc. – mostrate direttamente sul parabrezza dell’auto. Alcune vetture, che sfruttano questa tecnologia, consentono al guidatore la visione totalmente sgombra della parte anteriore, mettendo in trasparenza il cofano dell’auto e rendendo visibile anche la parte di strada normalmente coperta dal vano motore e dal cofano.
  • Le app di Augmented Reality (AR) monitorano l’ambiente circostante e sovrappongono sul display informazioni aggiuntive, come le recensioni del ristorante davanti al quale ci si trova, oppure rilevanze storiche / artistiche di quel luogo. Un esempio molto conosciuto di app con AR è il gioco Pokémon Go: lanciato nel 2016, è stato il primo prodotto mainstream con l’impiego di tale tecnologia. Gli utenti si sfidano nel cercare e catturare mostri, con ‘battaglie’ virtuali nel mondo reale. Come avviene in altre strategie di marketing locali, utilizzando la geolocalizzazione e le fotocamere dei telefoni cellulari, i ‘cacciatori di Pokémon’ si muovono per strade e ambienti pubblici alla ricerca di personaggi collezionabili per incrementare il loro punteggio.

Realtà Aumentata aziende: quali sviluppi per il marketing?

L’esperienza immersiva e il coinvolgimento sensoriale ed emotivo sono potenzialità interessanti che ovviamente non sono sfuggite ai marketers, in particolare sotto il profilo della promozione del marchio. Lo sviluppo di strategie di marketing con l’utilizzo della Realtà Aumentata e/o della Realtà Virtuale sono una possibilità riservata, per motivi di investimenti economici, solo a grandi aziende e multinazionali. Almeno per adesso… Secondo una recente ricerca di Deloitte, poco meno del 90% delle aziende con un fatturato annuo compreso tra 100 milioni e 1 miliardo di dollari utilizza già la tecnologia della realtà aumentata, o quella della realtà virtuale.

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Il perché lo abbiamo appena accennato: la prospettiva di mostrare alle persone com’è l’utilizzo di un prodotto, in modo innovativo, attraverso un’esperienza interattiva e coinvolgente, è davvero troppo ‘appetitosa’ per lasciarsela sfuggire.

Realtà Virtuale aziende: esempi pratici

Gli esempi di applicazione della Realtà Virtuale al marketing aziendale sono molteplici, ne segnaliamo un paio molto diversi fra loro per il tipo di campagna progettata:

L’azienda americana Toms, molto attenta all’etica sociale, ha realizzato il programma “One for One” che prevede il regalo di un paio di scarpe ad un bambino bisognoso per ogni paio di scarpe venduto. Per dare valore all’iniziativa, Toms ha creato un’esperienza di realtà virtuale per coinvolgere i clienti. Con tale tecnologia, infatti, è stato realizzato un video dal titolo “A Walk In Their Shoes” nel quale si mostra uno skateboarder che viaggia in Colombia per incontrare il bambino che potrà ricevere il paio di scarpe in omaggio, grazie all’acquisto da Toms. Il video, potente ed emozionante, permette agli spettatori di spostare l’immagine a 360° sul proprio telefono o tablet, mostrando le strade e i vicoli di un piccolo paese in Colombia. Far vivere l’emozione di quell’esperienza toccante al cliente e far capire come le scarpe regalate aiutino a proteggere i piedi dei bambini da vetri rotti e spazzatura, è un esempio di uso efficace della tecnologia.

L’azienda automobilistica Volvo, all’avanguardia nel settore, ha realizzato l’app Volvo Reality che consente ai clienti di fare un test drive virtuale del SUV XC90, utilizzando lo uno smartphone e un visore Google Cardboard.

Realtà aumentata: scuola, musei e altre applicazioni

Arte, intrattenimento, didattica e interior design sono soltanto alcuni dei campi nei quali si sperimenta, più attivamente, l’uso della Realtà Aumentata da dispositivi mobile. Diamo un accenno veloce a questi settori nei quali tale tecnologia sembra destinata ad un rapido incremento.

  • Realtà Aumentata e giochi – Dopo aver citato doverosamente Pokémon Go antesignano nel settore, vale la pena ricordare come anche il colosso Lego abbia seguito l’esempio. Un’app AR permette di vedere come sarà il prodotto della linea Lego Star Wars una volta assemblato: scansionando il codice a barre si vedrà la navicella spaziale combattere contro altri giocattoli della collezione davanti ai propri occhi.
  • Realtà Aumentata a scuola: la formazione in generale e la didattica nello specifico sono campi di ‘conquista’ per questo tipo di tecnologia. Fra i primi ad accorgersene non poteva che esserci Google che sulla piattaforma dedicata alla scuola/formazione promuove diversi tipi di esperienze di Realtà Virtuale e di Realtà Aumentata, da realizzare attraverso l’impiego di kit e di app appositamente progettate. Ricostruire, per esempio, alcuni scenari di un’epoca storica in modo digitale (VR), oppure sovrapporre un ambiente virtuale durante la visita didattica di un luogo di interesse (AR), apre prospettive entusiasmanti per l’insegnamento e lascia immaginare nuove tipologie di apprendimento per i più giovani.
  • Realtà Aumentata nei musei – Quali sono i vantaggi della AR per le gallerie d’arte e in generale per tutti quei luoghi deputati alla conservazione dei beni artistici e alla promozione delle attività culturali? La possibilità di ricevere informazioni in modo immersivo e coinvolgente, dando vita a ciò che è statico e rendendolo interattivo, può consentire la conquista di nuove fette di mercato per il settore della cultura e della scienza. Sarà sufficiente puntare il cellulare verso l’opera esposta per aprirsi a nuove esperienze come quella di incontrare l’artista, di vedere ricostruito un affresco consunto dal tempo, di rivivere una battaglia, di ammirare un animale estinto che prende nuovamente vita etc. Un esempio reale? Quello del Museo di Storia Naturale “Smithsonian Institution” a Washington D.C.: per visitare la sala dei reperti ossei “Bone Hall” si può scaricare l’app di Augmented Reality “Skin and Bones” (disponibile solo per dispositivi Apple). L’app permette di avere un’idea di come sono gli esemplari esposti in natura: come vivono, per esempio, i pipistrelli oppure i lamantini, il serpente a sonagli oppure la balena grigia etc. Non solo, si possono anche fare giochi interattivi per mettere alla prova la propria conoscenza e ‘incontrare’ gli studiosi e gli scienziati che si occupano dei grandi temi della salvaguardia ambientale.
  • Realtà Aumentata per arredamento – “Come si intona quel mobile nell’arredamento di casa?”, “Come sarà la stanza dopo la ristrutturazione?”: ecco due domande alle quali è possibile rispondere in anticipo proprio grazie alla tecnologia AR. Citiamo due app realizzate proprio con questo scopo: IKEA Place e Myty AR. La prima permette di visualizzare i prodotti del catalogo IKEA come ologrammi in 3D proiettati direttamente nello spazio destinati ad accoglierli, per capire se il possibile acquisto (armadio, letto, divano, libreria etc.) si abbina nell’arredamento di casa. Stessa funzionalità ha l’app Myty AR, per iPhone e Android, che consente in aggiunta di ‘improvvisarsi’ architetto di interni e di ricreare stanze virtuali nelle quali spostare i muri, cambiare il tipo di pavimentazione, aggiungere porte o finestre, per immaginare quel medesimo ambiente ristrutturato diversamente.

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