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Come il Coronavirus potrebbe aver cambiato la ricerca web per sempre

Pubblicato il 23 Aprile 2020

Il Covid-19 ha rivoluzionato la SERP di Google: ora offre un menù verticale e la mappa dei contagi. Leggi caratteristiche e possibili ripercussioni pe

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Il Coronavirus ha cambiato in modo profondo il nostro modo di vivere: ci ha obbligati a restare a casa e uscire solo per necessità, provvisti di mascherina. Ha avuto un enorme impatto anche sul sistema economico globale, obbligando milioni di attività ad una chiusura improvvisa. Ma c’è un altro aspetto che è mutato profondamente in seguito alla diffusione del Covid-19: parliamo della SERP di Google.

La SERP (acronimo di Search Engine Results Page) è la pagina che mostra l’elenco dei risultati di ricerca. Provando a digitare nella barra di ricerca di Google termini come “Coronavirus” o “Covid-19” è possibile notare una vera e propria rivoluzione dell’interfaccia. Questa non mostra semplicemente l’elenco dei risultati organici e a pagamento, ma è studiata appositamente per offrire il maggior numero di informazioni possibili sul virus. A tal fine, sono stati introdotti nuovi moduli, ovvero un menù verticale con collegamenti diretti ai principali argomenti e una mappa dei contagi costantemente aggiornata. Secondo gli esperti, questo cambiamento potrebbe essere tutt’altro che temporaneo: potrebbe cambiare per sempre la SERP a cui siamo abituati, con una serie di conseguenze per utenti e aziende.

Cosa si ottiene cercando Covid-19 su Google?

Il primo passo da fare per vedere con i propri occhi come si presenta la SERP collegata al Covid-19 è digitare nella barra di ricerca termini come Coronavirus o derivati. Il primo elemento che salta all’occhio è l’enorme quantità di dati restituiti dal motore. Naturalmente sono tutti geolocalizzati, cioè basati sulla posizione del dispositivo da cui si sta effettuando la ricerca. Ma gli elementi distintivi della SERP per Covid-19 sono due:

  • Il primo è la mappa dei contagi aggiornata in tempo reale posizionata sulla destra. Mostra l’emisfero, ma se si fa clic sopra un punto del mondo si accede ad una sezione più specifica, dove è possibile selezionare una regione e ottenere i numeri di contagiati, guariti, decessi e così via. Inoltre, scorrendo si possono consultare le statistiche legate all’evoluzione dei contagi nel tempo in quel luogo specifico.
  • Il secondo importante elemento innovativo è il menù verticale a sinistra che mostra una serie di argomenti legati alla pandemia: panoramica, sintomi, prevenzione, cure e statistiche. Facendo clic su una delle voci si viene reindirizzati ad una SERP più specifica sul tema, per esempio a quella su tutti i sintomi del Covid-19 e così via.

Il protagonista di questo articolo è proprio il nuovo menù a sinistra che potrebbe mutare per sempre la SERP di Google, in quando soddisfa una delle maggiori ambizioni dell’azienda: offrire risultati il più personalizzati possibile.

Perché il menù verticale della SERP Covid-19 è così importante?

La personalizzazione dei risultati di ricerca un chiodo fisso per Big G, ormai da diversi anni.

L’azienda lavora duramente per targetizzare gli utenti e offrire una SERP che possa davvero rispondere ad esigenze specifiche. Per farlo si basa sulla geolocalizzazione, sullo storico delle ricerche, sulla cronologia e altri elementi che vengono rilevati grazie ai cookie. Fino a questo momento però questa ambizione si scontrava con un’interfaccia colma di limiti, primo tra tutti lo spazio a disposizione: creare una SERP a misura di utente avendo a disposizione un elenco di 10-12 risultati è pressoché impossibile. Ecco quindi che con gli anni, la pagina dei risultati si è arricchita di nuove funzionalità. Per esempio, quando si cerca un negozio o un ristorante, Google mostra la pagina di Maps che mostra i locali più vicini in base alla geolocalizzazione, a questa funzione si sono aggiunte le schede Business, la sezione delle notizie o i rich snippet. Queste sono tutte informazioni aggiuntive che negli anni si sono fatte spazio all’interno della SERP.

Tuttavia, lo spazio rimane sempre poco: Google vorrebbe offrire un ventaglio di risultati più ampio e specifico senza sovraccaricare l’utente. In questo contesto, sembra proprio che il menù verticale con i principali argomenti dotati di link diretto sia un’ottima soluzione. Per esempio, potrebbe essere molto utile per i termini di ricerca troppo generici che Google non riesce spesso a inquadrare. Facciamo un esempio. Scrivendo un termine come “Volpe” l’utente vuol cercare maggiori informazioni sull’animale, sulla presentatrice Adriana Volpe oppure sull’accezione di volpe utilizzato come metafora di furbo? Avere a disposizione un menù verticale con il link diretti ai diversi significati di volpe consente di diversificare i risultati in base all’intento dell’utente e migliorare sensibilmente l’esperienza d’uso della SERP. Attualmente tutti i diversi risultati sono organizzati, spesso in modo disordinato e incomprensibile, nella pagina dei risultati.

Naturalmente, la vera ambizione di Google è di capire le intenzioni dell’utente a monte: vuol sapere se Volpe è la metafora o l’animale già mentre l’utente sta digitando la parola sulla barra di ricerca, e quindi dare risultati esatti. Ma sappiamo bene che parliamo comunque di una macchina che non è in grado di leggere nella mente degli utenti, a meno che questi non diano il giusto input in fase di ricerca: maggiori informazioni si danno al motore e più specifica sarà la SERP. In poche parole, invece di digitare Volpe è consigliabile digitare “Chi è Adriana Volpe”. In questo caso, il menù verticale non servirebbe a diversificare i significati del termine ma potrebbe offrire diverse informazioni sulla persona: carriera, vita privata e così via.

Il menù laterale nella SERP garantisce risultati oggettivi e non pilotati?

Spesso Google è stato accusato di offrire specifici risultati omettendone altri, magari importanti per la costruzione dell’opinione pubblica. Per esempio, ciò è successo quando gli utenti hanno fatto ricerche su temi politici a ridosso delle elezioni del Presidente degli Stati Uniti. In questo caso, la ricerca doveva essere il più imparziale possibile ma questo non è sempre stato possibile.

Le ricerche potevano risultare faziose anche a causa di una oggettiva mancanza di spazio nell’interfaccia. Così, Google finiva per offrire risultati su un candidato invece di un altro. Per questo motivo è stato accusato di parzialità. Ai tempi, l’azienda avrebbe potuto evitare tali accuse avvalendosi del famoso menù verticale per offrire risultati imparziali. Ma al tempo il Covid-19 non aveva ancora acceso nessuna lampadina.

In conclusione: il menù verticale sconvolgerà la SERP?

Naturalmente, per il momento il menù verticale è vincolato alle ricerche correlate ai termini Covid-19 e derivati. Google non ha chiarito nessuna ulteriore implicazione o evoluzione della funzione per il futuro.

Una cosa è certa: la SERP tradizionale ormai è obsoleta e Google deve pensare ad un’interfaccia innovativa, che includa un maggiore numero di informazioni e dati. In questo contesto, le idee nate grazie al Covid-19 potrebbero essere utili modelli di riferimento per il futuro. Non rimane che attendere il termine della pandemia per scoprire quali saranno le evoluzioni del sistema di ricerca online più importante del mondo.

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