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Chi è e cosa fa il sostituto d’imposta

Pubblicato il 01 Luglio 2020

Sostituisce il contribuente nell’adempimento degli obblighi fiscali, versando le imposte allo Stato e a tutti gli enti pubblici. Ecco come funziona

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Il sostituto di imposta è una delle prime voci che appare quando un lavoratore dipendente compila il modello 730. Si tratta quasi di un gesto automatico, basta ricopiare nell’apposito spazio i dati del datore di lavoro. Tuttavia, molti lavoratori non sanno bene cosa è e cosa fa il sostituto di imposta.

In realtà, pensandoci bene non è difficile da collegare: proprio come dice il nome, si tratta di un soggetto pubblico o privato che sostituisce il contribuente nell’adempimento dei suoi obblighi fiscali e tutti i doveri secondo quanto stabilito dalla legge n. 600 del 1973. Si occupa quindi di versare i tributi da parte del dipendente. La nascita di questa figura ha semplificato sensibilmente i rapporti tra fisco e lavoratori, allo stesso tempo garantisce allo Stato e alle Amministrazioni il pagamento dei tributi e offre informazioni importanti sul carico patrimoniale del lavoratore. Le attività del sostituto d’imposta vengono effettuate grazie a due documenti, il modello 770 e la Certificazione Unica.

Sostituto d’imposta: di cosa si occupa

Come disposto dalla Legge, il sostituto d’imposta si occupa di pagare tasse e tributi al posto di un altro soggetto. Uno degli esempi classici è il datore di lavoro che sostituisce i propri dipendenti. Ma come agisce questa sostituzione? Si può operare in due modi:

  • a titolo d’imposta, quando il sostituto paga tutto l’importo dovuto da parte del contribuente, che quindi non ha più alcun debito con Stato o altre amministrazioni;
  • a titolo d’acconto, quando il sostituto anticipa al contribuente il pagamento dei contributi, ma il contribuente rimane comunque un soggetto passivo. Un esempio è il pagamento con ritenuta d’acconto in cui il committente paga il 20% dell’imponibile, oppure il datore di lavoro che effettua le trattenute IRPEF ai dipendenti, ma questi sono comunque tenuti a pagare l’IRPEF per altri redditi.

Il sostituto d’imposta dovrà quindi eseguire dei versamenti allo Stato e alla Pubblica Amministrazione, affidandosi a precisi modelli e documenti, nello specifico il modello 770 e la Certificazione Unica.

Sostituto d’imposta: cosa è il modello 770

Il Modello 770 è un documento fiscale usato dai sostituti d’imposta per trasmettere all’Agenzia delle Entrate tutti dati legati alle imposte del contribuente, dalle ritenute effettuate, ai compensi fino alle pensioni versate. Serve per effettuare il pagamento dei tributi da parte del contribuente.

Il Modello 770 deve essere trasmesso dalle aziende, dalle società di capitali con sede in Italia, dagli enti non commerciali sia pubblici che privati, dalle associazioni non riconosciute, da società di ogni tipo e dai condomini. A partire dal 2017 questo modello è unificato, mentre prima si divideva in semplificato e ordinario. Il modello unificato 770 deve essere consegnato dal sostituto d’imposta entro il 31 ottobre, seguendo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Cosa è la Certificazione Unica?

Un altro documento importante per capire il ruolo del sostituto d’imposta è la Certificazione Unica (Cu). Viene usata per attestare i redditi del lavoro dipendente e assimilati, ma anche i redditi derivati da lavoro autonomo e quelli derivanti da alcuni contratti di locazione. La Certificazione Unica permette al dipendente di avere un documento che certifica che i tributi da parte dell’azienda sono stati versati.

Questo documento viene rilasciato dal sostituto d’imposta al contribuente entro il 30 aprile e trasmesso telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo.

Come cambiare sostituto d’imposta?

Esistono dei casi in cui è necessario modificare il sostituto d’imposta, per esempio quando si cambia lavoro. In questi casi, se si è già inviato il modello 730, basta rettificare entro il mese di ottobre dell’anno di riferimento. Occorre quindi inviare un nuovo documento integrativo in cui comunicare dove inviare eventuale rimborso spettante. Il nuovo modello 730 sarà quindi uguale al precedente salvo le informazioni legate al sostituto d’imposta.

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