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Che cosa è il domicilio digitale per i professionisti

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Pubblicato il 20 Luglio 2020

Dalla PEC alla comunicazione al Comune di residenza: quali sono i passaggi e i vantaggi del domicilio digitale per imprese e cittadini? Ecco tutti i d

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Il domicilio digitale è il recapito ufficiale che la Pubblica Amministrazione utilizza per gestire la comunicazione di atti e altre notifiche con i professionisti. È infatti obbligatorio per imprese e per lavoratori autonomi con Partita IVA, ma ha tanti vantaggi per tutti i cittadini.

Per esempio, permette di risparmiare sul costo della raccomandata con ricevuta di ritorno, modalità generalmente usata per gestire le comunicazioni ufficiali con gli enti pubblici. Inoltre, non occorre attendere le tempistiche legate all’invio di comunicazioni cartacee, ma grazie alla rete, ogni messaggio viene trasmesso immediatamente. La digitalizzazione del domicilio è stata introdotta dal Codice dell’Amministrazione digitale nel 2018. Per chiedere il domicilio digitale basta dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata o PEC e comunicare il proprio indirizzo al Comune di Residenza, che provvederà a effettuare l’iscrizione presso l’ufficio anagrafe.

Cos’è il domicilio digitale

La definizione di domicilio digitale viene data all’interno dell’articolo 3 del Codice dell’Amministrazione digitale, che recita quanto segue: «Al fine di facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, è facoltà di ogni cittadino indicare alla pubblica amministrazione un proprio indirizzo di posta elettronica certificata quale suo domicilio digitale.»

Il domicilio digitale quindi sostituisce in tutto e per tutto il proprio domicilio fiscale e viene usato dalla Pubblica Amministrazione per inviare atti, notifiche, multe, cartelle esattoriali, avvisi di giacenza, atti giudiziari e comunicazioni di ogni tipo. L’indirizzo di riferimento è rappresentato dalla PEC. Insieme allo SPID rappresenta un elemento importante per intraprendere con successo il percorso della cittadinanza digitale, incentivata negli ultimi mesi da Paola Pisano, Ministra dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione.

Come avere il domicilio digitale

Tutti possono ottenere il domicilio digitale. I lavoratori autonomi con Partita IVA e le imprese possono averlo in modo molto facile, perché hanno già il requisito fondamentale, ovvero la PEC. Quindi il domicilio digitale non è altro che l’indirizzo di posta a cui arrivano le comunicazioni.

I cittadini che vogliono ottenere il domicilio digitale devono abbonarsi ad un servizio PEC. L’indirizzo PEC deve essere comunicato al Comune di Residenza il quale effettua l’iscrizione all’ufficio Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Una volta effettuata la registrazione, l’indirizzo diventa di pubblico dominio e tutte le PA possono visualizzarlo. A questo punto, qualsiasi comunicazione da e verso la Pubblica Amministrazione viene gestita tramite la casella di posta elettronica.

Novità per i professionisti

Il DL Semplificazioni ha introdotto alcune novità per i liberi professionisti che devono comunicare il proprio domicilio digitale all’ordine professionale di appartenenza. Per chi non rispetta tale obbligo sono previste diverse penalità. Innanzitutto, si effettua la diffida del professionista, a cui segue una concessione per adempiere alla richiesta entro 30 giorni. Se non si rispetta il termine si ha la sospensione dall’albo fino all’adempienza. Questo provvedimento nasce proprio per incentivare tutti i lavoratori ad attivare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e usarlo per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione.

L’obiettivo più generale è quello di accelerare i tempi per la trasformazione digitale delle imprese e della PA. Il procedimento per richiedere e ottenere il domicilio digitale è gratuito, mentre i tempi di attivazione dipendono dal Comune, ma generalmente non superano la settimana.

Domicilio digitale: quali sono i vantaggi

Il procedimento per richiedere e ottenere il domicilio digitale è gratuito, l’unica spesa è legata all’abbonamento della PEC che varia in base al gestore e in base ai servizi offerti. Si tratta comunque di una spesa inferiore rispetto al pagamento di un paio di raccomandate con ricevuta di ritorno. Digitalizzare la comunicazione con la PA permette anche di ridurre i tempi della burocrazia, riuscendo anche a risparmiare numerosi materiali e documenti cartacei, e quindi si tratta di una scelta sostenibile.

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