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La Food Photography per il Content Marketing dei ristoranti

Pubblicato il 08 Aprile 2020

La food photography è indispensabile per promuovere sui social l’attività di un ristorante. Con le tecniche e gli strumenti giusti, è possibile attirare l’attenzione e rafforzare la brand awareness

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Coloro che possiedono un’attività di ristorazione hanno a disposizione una serie di strumenti per promuovere il proprio lavoro e rafforzare l’identità del brand, l’immagine di professionalità trasmessa e il rapporto con la clientela.

Uno di questi mezzi è dato da una gestione mirata e consapevole dei social network: piattaforme come Facebook e Instagram sono essenziali per rendere più vasto il bacino di utenza e imprimere al business significativi miglioramenti.

Un’ottima pratica per i social, specialmente per quelli incentrati sull’elemento visivo, è la Food Photography. Oltre ai testi, infatti, contano tantissimo anche le immagini, che valorizzano i punti di forza delle pietanze e rendono più interessante qualsiasi post.

Vediamo insieme quali sono i principali trucchi per fotografare il cibo senza errori, partendo dalle attrezzature per arrivare all’illuminazione, allo sfondo e alla prospettiva.

Gli apparecchi per la food photography

Una delle prime regole della food photography consiste nel procurarsi macchinari e accessori utili, tra cui:

  • una buona macchina fotografica;
  • un treppiede;
  • lenti quadrangolari o teleobiettivo;
  • un PC con programmi di fotoritocco.

Alcuni di questi oggetti sono indispensabili, altri sono facoltativi ma comunque consigliati per creare scatti meravigliosi e fare storytelling con il cibo.

Il treppiede, ad esempio, consente di modificare l’angolo della fotografia e di ottenere suggestive inquadrature dall’alto: diversi modelli includono un braccio centrale estensibile in orizzontale. Il teleobiettivo offre a sua volta numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di gestire in maniera artistica la resa dello sfocato (in gergo tecnico il bokeh) e di annullare le eventuali distorsioni.

I programmi di fotoritocco sono raccomandati per bilanciare i colori, per aumentare o diminuire il contrasto, per personalizzare le immagini e molto altro. Chi si occupa di fotografare il cibo per Instagram desidera spesso aggiungere scritte, effetti grafici e persino brani musicali.

Alcune tecniche per fotografare il cibo

Soprattutto quando impiegata come strumento di marketing per ristoranti, la Food Photography non può prescindere da tecniche legate alla prospettiva, all’inquadratura e al flash. Quest’ultimo, per esempio, dovrebbe essere il più delle volte evitato: chi lo adopera raggiunge un risultato spesso innaturale, con una luce troppo intensa e ombre sgradevoli alla vista. Molto meglio ricorrere ai raggi del sole, magari collocando il tavolo con le vivande accanto a una grande finestra.

È fondamentale, inoltre, non limitarsi a un’unica prospettiva e cercare quella che più evidenzia la bellezza del soggetto. Di frequente è preferibile un’inquadratura chiusa, che non coglie i piatti nella loro totalità ma ne sottolinea qualche particolare in grado di attirare l’attenzione.

Le regole della food photography, dal background ai dettagli

Fotografare il cibo, per un food blogger, vuol dire trasmettere sensazioni positive ai clienti e invogliarli a visitare un determinato ristorante, pub o bistrot. In un’ottica orientata al marketing è fondamentale sapere a chi sono rivolti gli scatti, adattando correttamente le caratteristiche di ogni immagine.

In generale, gli alimenti devono essere valorizzati da uno sfondo adeguato: molti preferiscono il bianco, che suggerisce ordine e pulizia, o comunque delle nuance pastello che arricchiscono l’immagine senza togliere nulla al tema principale.

Potrebbe sembrare scontato, ma è necessario che le stoviglie inquadrate siano in perfette condizioni e che i colori siano fedeli.

Di grande impatto visivo sono i motivi geometrici e le parti del corpo strategicamente posizionate (come la mano di un bambino che stringe un cono gelato, oppure delle dita che mantengono le tradizionali bacchette giapponesi).

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