Pubblicato il 07 Aprile 2021
Non sempre creare un ecommerce è la scelta più giusta per chi ha un negozio fisico: scopri sul blog quando è davvero conveniente affidarsi al commercio online e quali sono i principali vantaggi e svantaggi
Creare un ecommerce può rappresentare un punto di svolta per l’attività di un negozio fisico, ancor più dopo l’esplosione nel mondo della pandemia di Covid-19, che ha modificato le abitudini d’acquisto dei consumatori. Non sempre, però, puntare sul commercio online rappresenta la soluzione più indicata. Aprire un negozio virtuale, infatti, non è sempre sinonimo di garanzia di successo. Creare un sito ecommerce senza la dovuta preparazione, infatti, può rivelarsi una scelta azzardata e molto dispendiosa.
Chi ha un negozio fisico e si sta domandando se valga o meno la pena creare un ecommerce da zero deve prendere in considerazione tutte le potenzialità e i vantaggi di una piattaforma di vendita online, ma anche l’impegno e l’investimento necessario per rendere il negozio online funzionale ed efficiente, così come i suoi possibili svantaggi.
Questa guida specifica spiega quando a chi ha un negozio fisico conviene creare un ecommerce e perché.
Conviene davvero aprire un ecommerce?
Sono diversi i motivi per cui aprire un ecommerce, sulla carta, rappresenta una scelta vantaggiosa per chi ha un negozio fisico.
Innanzitutto, uno store online è sempre aperto e ciò significa che, potenzialmente, è possibile vendere i propri prodotti 24 ore su 24, senza il limite dell’orario di apertura di un punto vendita fisico. Questo aspetto si rivela ancor più importante alla luce della pandemia di Coronavirus, che ha determinato in Italia e nel mondo lunghi periodi di lockdown e condizionato fortemente e a più riprese la possibilità per i clienti di spostarsi fisicamente per fare acquisti.
La possibilità di vendere i propri prodotti non è solamente estesa a livello temporale, ma anche in quello spaziale: grazie all’ecommerce, infatti, è possibile ampliare il proprio bacino d’utenza a prescindere da dove si trovi la sede fisica dell’attività e conquistare così nuove nicchie di mercato, anche all’estero.
Generalmente, poi, i costi di gestione di un ecommerce sono inferiori a quello di un negozio fisico, in termini di acquisto/affitto del locale, bollette e personale. Ovviamente, nella maggior parte dei casi, l’apertura di uno store online affianca e non sostituisce il negozio fisico, ma questa considerazione generale sui costi può portare a una ridefinizione degli investimenti sul punto vendita fisico.
Con un ecommerce è possibile aumentare le vendite dei propri prodotti/servizi, ma anche tenere traccia di esse: grazie agli strumenti di web analytics, per esempio, è possibile scoprire in pochi clic quali sono i prodotti più venduti, come è composto la propria clientela e quali percorsi seguono gli utenti che approdano sulla propria piattaforma. Con tutte queste informazioni a disposizione, risulta poi più facile profilare al meglio i clienti e organizzare la propria vetrina online.
Ora che abbiamo analizzato brevemente alcuni dei diversi vantaggi garantiti da un ecommerce, è arrivato il momento di ricordare che “non è tutto oro quello che luccica”. Aprire un ecommerce, infatti, non sempre conviene. Se è vero che praticamente chiunque può aprire un ecommerce, ben più difficile, infatti, è vendere online.
I motivi sono molteplici: nonostante l’impulso al settore dato dalla pandemia di Coronavirus, per esempio, resiste una diffusa resistenza a effettuare acquisti online, perlopiù per ingiustificate paure legate alla sicurezza delle transazioni, ma anche per l’assenza di un contatto faccia a faccia con l’addetto vendita (da qui l’importanza di implementare una live chat) e per i più lunghi tempi di attesa connessi alla spedizione della merce.
Ben più decisiva, però, risulta essere l’assenza di analisi strategica (sia dal punto di vista commerciale che per quanto riguarda lo specifico ambito del marketing) alla base della decisione di creare un ecommerce: la “semplice” azione di aprire uno store online, come accennato, non basta infatti a vendere i propri prodotti.
Al contrario, è necessario far seguire all’acquisto della piattaforma di ecommerce ulteriori importanti investimenti per realizzare i passi più giusti in termini di marketing. Nello specifico, per esempio, è importante tenere bene in considerazione, ancor prima di decidere di creare un ecommerce, la spesa necessaria per realizzare campagne pubblicitarie efficaci o per popolare il sito con i contenuti giusti e scritti in maniera corretta.
Troppo spesso, alla creazione di un ecommerce non fa seguito un’adeguata gestione di esso, con il risultato che l’offerta commerciale nello store online risulta scarsa e ben lungi dal diventare un fattore chiave a proprio favore.
Per questo motivo, un’adeguata analisi preliminare in termini di costi/benefici risulta sempre necessaria e decisiva per capire, caso per caso, se creare un ecommerce è davvero conveniente oppure può rappresentare, al contrario, un passo falso.