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Come fare la migrazione del sito web

Pubblicato il 03 Febbraio 2022

La migrazione del sito è un'operazione complessa e delicata, che richiede molta attenzione: ecco come farla e tutti gli errori da evitare

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La migrazione di un sito web avviene quando si effettua un cambiamento strutturale sulla piattaforma. Può riguardare diversi aspetti di un progetto imprenditoriale online. Per esempio, si migra un sito in fase di restyling, quando si crea una piattaforma completamente diversa e si sostituisce a quella precedente senza cambiare URL, ma soprattutto quando queste vengono modificate oppure quando si passa al protocollo HTTPS. Ma si può migrare anche dal punto di vista della SEO, rivoluzionando la struttura delle keyword.

In ogni caso è un’attività complessa e delicata, che richiede molta attenzione e l’intervento di diverse figure professionali, come lo sviluppatore ma anche lo specialista SEO. Non si può assolutamente operare senza profonde conoscenze tecniche, perchè i rischi sono diversi. Per esempio, ci potrebbe essere un drastico calo di traffico, una penalizzazione nel ranking o problemi lato user experience, perchè gli utenti potrebbero non trovare le informazioni cercate e lasciare la piattaforma dopo pochi secondi. Esistono una serie di operazioni che possono aiutare a prevenire problemi e portare a compimento l’obiettivo.

Migrazioni sito web: come prevenire i problemi

Tra gli errori più diffusi in seguito a una migrazione spicca l’aumento di pagine inesistenti, come le pagine con errore 404. Per evitare ciò occorre scaricare la sitemap, ovvero la mappa con tutte le URL elencate in base alla loro gerarchia. Si tratta di un documento che può essere utile sotto tanti punti di vista:

  • permette di avere ben chiara la struttura del sito, con tutte le pagine che gli utenti possono visitare, quindi consente di ottimizzare la navigazione e la user experience
  • consente ai crawler dei motori di ricerca di leggere correttamente il sito web e indicizzarlo, quindi ha una grande utilità ai fini SEO. Infatti, quando è pronta, bisogna inviare la sitemap a Google
  • consente di tenere sotto controllo tutte le pagine e risolvere subito eventuali errori in fase di sviluppo

Occorre anche effettuare un’analisi dei link in entrata e uscita, in modo da non perdere soprattutto quelli in entrata, che hanno valore per Google. Prima della migrazione occorre:

  • scaricare tutti i contenuti video e le immagini, nominandoli adeguatamente, in modo da caricare ex novo nel caso in cui non vengano associate automaticamente in seguito alla migrazione
  • associare i vecchi URL a quelli nuovi, in modo effettuare dei redirect quando il nuovo sito è online

Il cambio di URL si rende necessario quando, per esempio, ci si accorge di aver fatto errori nella gerarchizzazione delle pagine web, che poi si ripercuotono su SEO e usabilità. Per evitare tali problematiche è molto importante creare la mappa con la struttura del sito prima che questo venga sviluppato.

Tipologie di migrazione del sito web

Come abbiamo accennato, la migrazione può essere effettuata a vari livelli. Le tipologie più facili sono il cambio di dominio, il restyling della grafica, testi o contenuti di altro tipo. Per esempio, si parla di migrazione anche quando si decide di cambiare il CMS e di conseguenza di fanno delle modifiche del template del sito web. Quindi, la migrazione riguarda qualsiasi tipo di cambiamento strutturale nel sito.

Le cose si complicano, quando si interviene sull’architettura delle URL o sul server che ospita il sito. Per esempio, un intervento sulle categorie del sito web richiede una migrazione più complessa, perchè bisogna cambiare URL inserendo quella delle nuove categorie e pagine. Nascono nuove gerarchie e la struttura diventa più complessa. C’è poi la migrazione dell’hosting e dell’indirizzo IP che si eseguono per motivi di cybersicurezza. Per esempio, ciò avviene quando un sito web viene hackerato o un hosting non può più ospitare la piattaforma, che nel frattempo è diventata pesante.

La migrazione del serveR può causare due tipi di problemi: il nuovo server non è adatto e si rivela incompatibile con la piattaforma e le necessità dell’azienda. Per evitare danni irreparabili è sempre necessario fare il backup del sito e testare molto bene hosting, CMS e server su cui si vuol migrare col sito.

La migrazione è strettamente legata allo sviluppo di un sito web. Se vuoi migliorare la tua piattaforma e creare un nuovo sito performante per la tua azienda, Italiaonline è pronta a darti tutto il supporto, in modo competente ed efficace, grazie ad un team preparato.

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