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Che cosa è il programma Smarter Italy

Pubblicato il 15 Giugno 2020

Firmato il protocollo d’intesa per l’avvio degli appalti innovativi: grazie alle nuove tecnologie si realizzeranno tante iniziative per i cittadini

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Dalla mobilità sostenibile al benessere psico-fisico dei cittadini, fino alla valorizzazione dei beni storici e culturali di tutta Italia: il programma Smarter Italy ha obiettivi ambiziosi e tocca diversi ambiti della società. Tutto nasce dal protocollo d’intesa firmato da tre ministeri che si impegnano per realizzare gare d’appalto innovative.

Rispetto agli appalti tradizionali, in cui lo Stato acquista beni o servizi già disponibili sul mercato, con gli appalti innovativi si invitano aziende ed enti a presentare le proprie soluzioni sperimentali. La Convenzione apre le porte anche a organizzazioni ed enti pubblici che potranno aderire al programma e co-finanziarlo, aumentando così i fondi disponibili. D’altra parte, gli appalti innovativi saranno anche un enorme stimolo per le tante aziende, enti di ricerca, startup che hanno progetti in cantiere ma non hanno trovato l’occasione per realizzarli.

Smarter Italy: di cosa si tratta

Il programma Smarter Italy nasce per accelerare la crescita del Paese grazie all’uso degli appalti innovativi. L’iniziativa è nata grazie al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 31 gennaio 2019 ma diventa operativa solo con la convenzione firmata da MISE e AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). A questa misura collabora anche il MID – Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il programma si evolve poi ad aprile 2020 quando viene firmato il Protocollo d’Intesa tra il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Università e il Ministro dell’Innovazione Digitale che vedono nel programma un canale privilegiato per raggiungere gli obiettivi di innovazione a livello statale.

Inizialmente, per realizzare il programma sono stati stanziati 50 milioni di euro, ma le risorse sono destinate ad aumentare grazie all’intervento di altri enti pubblici. I fondi saranno usati per finanziare gare d’appalto mirate a soddisfare il fabbisogno di innovazione espresso dalla Pubblica Amministrazione e dalla società in generale. In questo modo, Smarter Italy vuole da una parte migliorare la qualità di vita dei cittadini, dall’altra iniettare innovazione nelle imprese e nell’Amministrazione Pubblica.

Ecco perché i tre ministeri promotori dell’iniziativa collaborano attivamente con le pubbliche amministrazioni di tutta Italia per capire quali sono i fabbisogni di innovazione. L’AgID svolge il ruolo di committente e mediatore nelle gare d’appalto a cui possono partecipare aziende, startup, centri di ricerca e tutti coloro che operano nei mercati.

Smarter Italy: come si articola il programma

Il programma è suddiviso in diverse fasi. Innanzitutto si definiscono le aree tematiche su cui intervenire e in seguito si cerca di capire quali sono i cosiddetti fabbisogni innovativi. La terza ed ultima fase riguarda l’esecuzione delle gare d’appalto innovative tipiche dell’innovation procurement.

Queste, a loro volta, si articolano in diversi momenti: si parte con l’appalto pre-commerciale, si procede poi con l’appalto di soluzioni innovative, il dialogo competitivo, partenariato per l’innovazione, procedura competitiva per finire poi con la negoziazione.

Come si aderisce al programma Smarter Italy

Come annunciato, oltre ai fondi previsti dal Decreto, Smarter Italy può essere co-finanziato da altri soggetti pubblici. Questi possono anche proporre iniziative e obiettivi per soddisfare specifici fabbisogni innovativi oppure mettere a disposizione campi operativi in cui avviare sperimentazioni.

Per aderire occorre attenersi alle regole dell’Accordo di collaborazione AgID-MISE. L’Agenzia è disponibile a rispondere a tutti i dubbi grazie all’implementazione del Servizio Strategie di procurement e innovazione del mercato. In alternativa tutti gli enti interessati ad aderire possono inviare un’e-mail a appaltinnovativi@agid.gov.it.

Le aree di intervento

L’accordo individua anche alcune aree di intervento su cui il programma si focalizzerà principalmente:

  • La smart mobility: permettere alle persone e alle cose delle aree urbane di muoversi in modo più veloce, agile e sostenibile grazie all’uso della tecnologia e dell’innovazione.
  • La valorizzazione dei beni culturali: individuare le aree di rilevanza storica e artistica e valorizzarle sia a livello economico che turistico.
  • Il benessere dei cittadini: grazie all’innovazione e alle nuove tecnologie si può migliorare la salute psico-fisica delle persone.

Queste sono le principali aree di intervento di Smarter Italy, ma possono essere incrementate grazie alle idee e iniziative dei soggetti che aderiscono o co-finanziano iniziative particolari.

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