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Scontrino elettronico: cos’è e come funziona

Pubblicato il 06 Marzo 2020

Dal 1° gennaio 2020 tutti i commercianti dovranno emettere il nuovo scontrino telematico. Ecco cosa è e come adattare la propria azienda

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Se il 2019 è stato l’anno dell’introduzione della fattura elettronica tra privati, il 2020 verrà ricordato come l’anno dello scontrino elettronico. Il processo di digitalizzazione intrapreso dall’amministrazione finanziaria, infatti, compie un altro passo avanti introducendo l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi. Di fatto, gli scontrini rilasciati dai commercianti non avranno più valore fiscale ma, come vedremo tra poco, avranno valore come “certificazione” dell’acquisto.

Dal 1 gennaio 2020 (anche se per alcune categorie l’obbligo era già in vigore dal 1 luglio 2019), dunque, cambia la modalità di fatturazione degli acquisti e dell’invio della documentazione all’Agenzia delle Entrate. L’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi consentirà all’amministrazione finanziaria di ricevere la documentazione in tempo reale (o quasi) e contrastare così i tentativi di elusione ed evasione fiscale.

In particolare, l’obiettivo è quello di contrastare l’evasione fiscale. Per velocizzare la diffusione delle buone pratiche, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida che affronta diversi temi: dal funzionamento del registratore di cassa online, ai professionisti esentati, fino ad una timeline con tutte le scadenze che coinvolgeranno venditori e acquirenti.

Cos’è lo scontrino elettronico?

Lo scontrino cartaceo è destinato a diventare solo un lontano ricordo, un po’ come le schede telefoniche che utilizzavamo per telefonare dalle cabine prima dei cellulari. Al suo posto arriverà lo scontrino elettronico composto da tutti i dati necessari per testimoniare una vendita e trasmettere le vendite giornaliere al fisco. I corrispettivi dovranno essere registrati quotidianamente, ed entro 12 giorni gli esercenti dovranno inviarli al fisco.

Scontrino elettronico come funziona

Per inviare lo scontrino elettronico all’Agenzia delle Entrate si possono seguire due strade differenti

  • Usare il registratore di cassa telematico, che consente di automatizzare l’intero processo;
  • Affidarsi al sistema gratuito dell’Agenzia delle Entrate, accessibile dall’area “Fatture e Corrispettivi” del sito web dell’AdE. Questa soluzione è particolarmente indicata per chi emette pochi scontrini durante l’anno e vuole lavorare in mobilità (idraulici, falegnami, artigiani, manovali, liberi professionisti)

Obbligo scontrino elettronico: chi riguarda

La manovra dello scontrino elettronico interessa tutte le attività che emettono ricevute fiscali: oltre ai normali negozi quindi rientrano anche gli alberghi, i ristoranti, gli artigiani e così via. Esiste anche un folto gruppo di soggetti esonerati, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dal Ministero di Economia e Finanza (MEF) il 31 dicembre 2019, ad integrazione del precedente che risale al 14 maggio.

Gli esclusi dal procedimento sono i tassisti, i giornalai, i tabaccai e chi ha attività marginali. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito una proroga anche per i distributori di carburanti.

Per capire chi deve utilizzare lo scontrino telematico bisogna quindi affidarsi a due decreti MEF: quello del 14 maggio 2019 e del 24 dicembre, pubblicato in Gazzetta il 31 dicembre 2019.

Acquisto registratore di cassa telematico: quali sono le agevolazioni?

I commercianti che dovranno dotarsi di un registratore di cassa telematico potranno usufruire di un bonus del 50% per l’acquisto di un nuovo registratore, sotto forma di credito di imposta. L’agevolazione dovrà essere usata al momento della liquidazione IVA il mese successivo alla registrazione della fattura d’acquisto. Il bonus ha un valore massimo di 250€ e può essere usato con modello F24 per gli acquisti fatti nel 2019 e 2020.

In alternativa, si potrà richiedere l’adattamento del proprio registratore di cassa, e in questo caso il bonus avrà un importo massimo di 50€ sempre con un credito di imposta. Per poter usufruire dell’agevolazione occorrerà pagare solo come mezzi tracciabili: quindi bisognerà preferire il bancomat al contante. Inoltre, l’accesso è garantito solo fino al 31 dicembre 2020.

Scontrino elettronico proroga e sanzioni

Chi non memorizza e trasmette i dati sulle vendite rischia un’aspra sanzione, secondo quanto previsto dal D.L. n. 471/1997. Le multe corrispondono alla spesa totale dell’imposta relativa all’importo non documentato, partendo da un minimo di 500€. Inoltre, nei casi più gravi è prevista anche sospensione dell’autorizzazione (o licenza) per esercitare l’attività.

Comunque, per andare incontro alle piccole attività commerciali, l’Agenzia delle Entrate ha previsto una proroga dello scontrino elettronico: per i primi sei mesi, infatti, non sono previste sanzioni di alcun tipo. Dal 1 luglio 2020 in poi, invece, i soggetti che non utilizzeranno la trasmissione telematica dei corrispettivi saranno passibili di sanzione.

Scontrino elettronico: cosa cambia per gli acquirenti

Per il cliente non cambierà molto. Anzi, non cambierà nulla: concluso l’acquisto riceverà uno scontrino che, però, non ha alcun valore fiscale. I dati relativi alla fatturazione saranno infatti inviati telematicamente ai server dell’Agenzia delle Entrate direttamente dal registratore di cassa. Il documento che i clienti riceveranno, però, non dovrà essere buttato: si tratta infatti di un documento che garantirà l’acquisto e potrà essere usato in caso di reso, cambio merce e così via.

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