Pmi e digitale: il cambiamento è inarrestabile
La pandemia ha accelerato l'adozione di nuove tecnologie da parte delle aziende italiane. Ma a che punto è la digitalizzazione? Ecco gli ultimi dati
Nel 2020 molte imprese hanno deciso di non perdere ulteriore tempo e adottare strumenti digitali da usare nei diversi processi organizzativi, produttivi e gestionali. Il digitale è entrato a far parte della normale vita aziendale e viene usato oggi soprattutto nel marketing.
L’esplosione della pandemia ha velocizzato la digitalizzazione, ma soprattutto ha avuto un impatto importante sugli imprenditori, che hanno acquisito una importante consapevolezza: le nuove tecnologie sono determinanti per la crescita e la competitività dell’azienda. Il fenomeno è confermato dal recente studio di Qonto, un servizio finanziario digitale rivolto proprio a professionisti e aziende. Il report scatta una fotografia al rapporto tra le piccole medie aziende italiane e il digital.
Pmi e digital: un rapporto sempre più forte
Il report prende in considerazione un campione di imprenditori italiani. Il 44% degli intervistati ha dichiarato di aver accelerato il processo di digitalizzazione nella propria azienda. Il 25% di questi non prevedeva assolutamente questo tipo di investimento, ma la pandemia ha determinato un cambio di strategia. D’altronde, le nuove tecnologie hanno permesso a tante pmi di non bloccarsi proprio durante i primi mesi di lockdown, continuando a operare anche da remoto.
E anche grazie ai tanti frutti raccolti, che il trend non si è affatto esaurito, anzi. Le aziende confermano anche per il 2021 di dedicare ampia parte del proprio budget al digitale. Lo ha confermato il 70% del campione intervistato. Le aziende saranno sempre più digitalizzate. L’obiettivo è ottimizzare la gestione quotidiana dell’impresa e semplificare i processi.
Come si sono organizzate le aziende durante la pandemia
Con l’introduzione del digitale, le imprese intervistate hanno riorganizzato la struttura e l’organizzazione interna. Per esempio, hanno adottato lo smart working, spostando tutta l’operatività online. Allo stesso tempo, hanno intrattenuto rapporti con i clienti grazie alle videochiamate, alle chat e comunque sempre grazie alle nuove tecnologie. Perchè molte aziende hanno deciso di sfruttare il digitale nel 2020? Tra le paure più diffuse troviamo quella di perdere la competitività (38%) e di avere perdite di ricavi (25%).
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Le aziende ormai gestiscono la maggior parte dei processi da remoto e la pandemia è stata determinante sotto questo aspetto. Per esempio, tra i servizi digitali più diffusi ci sono quelli finanziari. Il 41% del campione negli ultimi 12 mesi ha aperto un conto online e ha privilegiato il pagamento con strumenti innovativi al posto del contante (28%).
Tra i servizi più usati spiccano poi quelli legati al marketing digitale (34%) e l’e-commerce per vendere i propri prodotti e servizi (28%).
Naturalmente, la penetrazione del digitale è legata a tanti aspetti. Tra questi c’è anche il settore in cui si opera. Il settore più maturo è quello informatico e delle telecomunicazioni, segue quello dei servizi professionali per le imprese. Ci sono poi alcuni settori dove occorre ancora lavorare, ma hanno enormi potenzialità di evoluzione: edilizia, ristorazione e immobiliare.
Attualmente, il digitale rappresenta una vera e propria opportunità per le aziende di ogni dimensione e settore, occorre quindi inserirlo nei diversi comparti aziendali, tra questi c’è il business: dal marketing alle vendite dirette, esiste una soluzione per ogni necessità.
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