Nuovo decreto a luglio per il rilancio dell'economia: le misure per le PMI

Nuova proposta del Ministro Economia: DL a luglio per sostenere la ripresa delle PMI. Ma la manovra si blocca alla Commissione di Bilancio

Pubblicato il 26 giugno 2020
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Stiamo lavorando con il ministro del lavoro Nunzia Catalfo sulle dimensioni, le forme, le modalità di potenziamento delle misure del reddito anche tenendo conto della ripresa dell’occupazione e per garantire la protezione sociale”. Lo ha annunciato Roberto Gualtieri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze durante la difficile riunione con la Commissione Bilancio della Camera. L’obiettivo è continuare a sostenere la ripresa economica delle imprese.

Molte misure, già state inserite nel DL Cura Italia e nel DL Rilancio, si concentrano sugli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione, blocco dei licenziamenti e il sostegno finanziario. Sono pensate soprattutto per le piccole e medie aziende italiane, presenti in modo capillare in tutta Italia e quindi cruciali per la ripartenza dell’intero Paese. Per realizzare il piano verrà chiesto uno scostamento di bilancio, operazione difficile e che richiede l’autorizzazione dell’Unione Europa.

Obiettivi del Decreto di Luglio

Entro luglio sarà pubblicato un nuovo Decreto per il Rilancio dell’economia italiana, come anticipato da Roberto Gualtieri. La misura è pensata per potenziare le misure di sostegno del reddito, ma anche provvedimenti mirati all’occupazione e protezione sociale. Il provvedimento conterrà sia alcune proroghe di interventi già messi a punto negli ultimi mesi, sia nuove norme finalizzate al Rilancio dell’economia. Roberto Gualtieri ha chiarito così quali sono le necessità imminenti da soddisfare per far ripartire l’economia del Paese: “Riteniamo appropriato modificare lo schema di proroga. Intendiamo intervenire per diluire maggiormente i pagamenti di imposte rinviate in modo da alleggerire il carico fiscale per le imprese che hanno subito maggiormente l’impatto del coronavirus e della crisi economica”.

Le proroghe riguarderanno sicuramente la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali cruciali per fronteggiare la ripartenza dopo la crisi sanitaria. Ci saranno poi alcune agevolazioni fiscali per le aziende. Infatti, già a partire da marzo molte PMI hanno potuto beneficiare della sospensione o rinvio di alcuni contributi. In questo modo, non hanno dovuto affrontare troppe spese nel breve periodo ma spalmarle su più mensilità in modo da organizzarsi meglio e ripartire senza troppi carichi fiscali.

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Si lavorerà quindi per diluire le proroghe da settembre a dicembre per tutte le filiere colpite dalla pandemia. Il provvedimento, che sarebbero dovuto arrivare in aula in queste ore, è fermo alla Commissione di Bilancio e non si sa ancora quando verrà approvato.

Caratteristiche del nuovo Decreto di luglio

L’avvio dei lavori si attendeva in queste ore, ma sembra proprio che il testo giungerà alla Camera intorno al 3 luglio. Il decreto è composto da 266 articoli e contiene due grandi manovre per un totale di 15 miliardi di euro (ma l’importo è ancora da definire). Il via libera dovrebbe arrivare a metà luglio, senza contare il passaggio al Senato e quindi l’approvazione definitiva.

Sicuramente verrà accorpata una misura presente nel DL Rilancio, cioè quella di anticipare subito le 4 settimane di cassa integrazione per le PMI danneggiate dal Covid-19, che inizialmente erano in programma per l’autunno. Uno dei punti principali riguarda il blocco dei licenziamenti per tutti i dipendenti che operano nei settori di crisi. Si tratterebbe quindi di una proroga della misura originariamente contenuta nel Decreto Cura Italia e confermata nel DL Rilancio. Al momento infatti sono vietati i licenziamenti per crisi o ridimensionamento azienda per i prossimi 5 mesi. Insomma, è una scommessa non facile e che richiede un ulteriore scostamento del Bilancio, il terzo in cinque mesi. Ma cosa è lo scostamento di bilancio e perché è importante?

Scostamento di bilancio: cosa è e a cosa serve?

Ogni Paese Membro dell’Unione Europea deve mantenere il cosiddetto OMT – Obiettivo a medio termine per la finanza pubblica – un indice importante per tenere sotto controllo il bilancio pubblico, che chiarisce qual è il livello di crescita e indebitamento di una Nazione. Per l’Italia, l’OMT dal 2020 al 2022 corrisponde ad una crescita dello 0,5% del PIL, tuttavia questo obiettivo sarà praticamente impossibile da raggiungere a causa degli stravolgimenti economici causati dal Coronavirus. Le normative europee però accettano che ci siano i cosiddetti “scostamenti temporanei dell’OMT” in caso di eventi eccezionali.

Tuttavia per ottenere l’autorizzazione allo scostamento di bilancio bisogna affidarsi all’UE. L’Europa ha già autorizzato l’Italia per diverse misure aggiuntive (per un valore di 55 miliardi di euro circa). Una terza richiesta rischia di indebitare ulteriormente l’Italia: il rapporto deficit/PIL era dell’1,6% prima del Coronavirus e ora supera il 10%.

Quindi avere l’autorizzazione della Commissione di Bilancio è una sfida importante: occorrerà attendere sia la Commissione che la decisione dell’Unione Europea per poter sfruttare i fondi richiesti per attuare Decreto di Luglio. D’altro canto, altri esperti ritengono che le spese potrebbero essere sostenute col cosiddetto Mes, il Fondo Salva Stati.

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