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Fase 3, nuova manovra da 25 miliardi: le possibili misure per le PMI

Pubblicato il 23 Luglio 2020

Il Governo ha messo a punto una nuova manovra che permetterà di introdurre o riproporre agevolazioni e bonus pensati per le aziende in difficoltà

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Il Governo mette a punto una nuova manovra estiva, che probabilmente verrà varata all’inizio di agosto. Il Consiglio dei Ministri il 22 luglio ha infatti approvato uno stanziamento di 25 miliardi di euro a favore di imprese e cittadini per l’anno 2020. A questi si aggiungono 6,1 miliardi nel 2021, 1 miliardo nel 2022, 6,2 miliardi di euro nel 2023, 5 miliardi di euro nel 2024, 3,3 miliardi nel 2025, e 1,7 miliardi dal 2026.

È uno sforamento rispetto a quanto preventivato nel 2019, quando vennero stanziati 20 miliardi di euro per il 2020. La decisione è stata presa anche in seguito all’esito positivo del Recovery Fund, che permetterà all’Italia di avere 209 miliardi, da usare sia sotto forma di prestiti, sia come contributi a fondo perduto. I 25 miliardi di euro serviranno a finanziare le misure pensate per le piccole e medie imprese che ripartono in occasione della Fase 3, quella successiva alla crisi sanitaria causata dal Covid-19.

Misure di aiuto per le imprese

L’approvazione definitiva da parte del Parlamento dovrebbe arrivare il 29 o il 31 luglio, quando verrà interrogato sull’extra-deficit e quindi sarà invitato ad approvare i 25 miliardi di euro invece che i 20 miliardi previsti. Si tratta della terza misura di emergenza, dopo i 20 miliardi per attuare il DL Cura Italia e i 55 miliardi per il DL Rilancio. Contemporaneamente verrà approvato il Piano Nazionale di Riforma da trasmettere all’Unione Europea.

La misura di 25 miliardi è fondamentale per la ripresa delle aziende del Paese e soprattutto per le PMI dei settori più colpiti dal Covid-19. Infatti, prevede una serie di agevolazioni fiscali ma anche sospensioni e proroghe delle scadenze. Un’attenzione particolare è data alla cassa integrazione. Verrà prolungata per ulteriori 18 settimane ma per rifinanziarla serviranno dagli 6 agli 8 miliardi di euro. Le imprese beneficiarie dovranno però dimostrare di avere avuto un calo di fatturato dovuto all’emergenza.

A parte questa, le imprese potranno usufruire di diversi incentivi – sotto forma di decontribuzione – per assunzioni e investimenti. A tal proposito, i licenziamenti dovrebbero rimanere bloccati fino al 31 dicembre 2020 per tutte le aziende in cassa integrazione. Il Governo sta lavorando anche ad alcune soluzioni pensate per favorire lo smart working del settore privato.

Infine, le risorse economiche serviranno anche ad aumentare le disponibilità del Fondo di Garanzia Centrale per le PMI.

Agevolazioni fiscali per le PMI

Diverse le iniziative sul fronte fiscale, il Governo infatti vuole aiutare le aziende anche tramite l’alleggerimento dei contributi. Molti versamenti sono stati ridotti oppure slittati a settembre, in particolare quelli per le aziende più colpite dalla pandemia, con un taglio di circa 4 miliardi di euro.

Inoltre, è prevista una rimodulazione del calendario delle tasse per le Partite IVA: gli importi da pagare saranno diluiti per tutto l’anno in modo da facilitare il pagamento e gli importi da versare si baseranno su quanto veramente incassato dal professionista. Si tratterebbe quindi di un vero e proprio anticipo di quanto deciso nella Riforma Fiscale.

Al termine del Consiglio dei Ministri, Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito gli obiettivi del Governo in un post su Twitter: “Diamo ulteriore carburante alle imprese e più tutele ai lavoratori. Rifinanziamento della cassa integrazione, incentivi per le nuove assunzioni e potenziamento del fondo nuove competenze. Con la parte più consistente dei 25 miliardi dello scostamento di bilancio approvato in Cdm, diamo ulteriore carburante alle imprese e più tutele ai lavoratori“.

Stato di Emergenza: nessuna novità

Durante il Consiglio dei Ministri non si è fatto riferimento allo Stato di Emergenza causato dal Coronavirus, che dovrebbe terminare il 31 luglio 2020. Nelle ultime settimane circola voce circa l’intenzione del Premier Conte di prolungarlo fino al 31 ottobre, mentre altre fonti riferiscono addirittura uno slittamento fino alla fine dell’anno.

Questa proroga sarebbe utile per garantire le diverse attività iniziate dal Governo per fronteggiare la pandemia, inclusi gli aiuti per le PMI. Il provvedimento dovrà comunque passare dal Parlamento e Giuseppe Conte sarebbe quindi in procinto di prendere la fatidica decisione.

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