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DL Rilancio, emendamenti per favorire le startup

Pubblicato il 03 Luglio 2020

Emendamenti del DL Rilancio: accanto a nuove misure per imprese, spicca anche un importante proposta dedicata alle startup. Ecco le novità

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Continuano i lavori per convertire in Legge il DL Rilancio (decreto 34/20). Il provvedimento stanzia 55 miliardi di euro ed è realizzato dal Governo per far ripartire il Paese dopo l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19.

L’obiettivo è quello di stanziare risorse pubbliche, che richiedono un importante intervento sul bilancio pubblico, per risollevare l’economia del Paese e scongiurare la crisi economica. Il testo è composto da 260 articoli pensati per sostenere l’attività delle imprese, dei commercianti, degli artigiani e include anche diverse misure per imprese e startup. Queste realtà, nonostante il loro alto valore innovativo, sono spesso piccole e appena nate quindi diventa ancora più importante preservarle in un clima difficile come quello del 2020. Occorre garantire loro non solo la sopravvivenza nel mercato ma anche una crescita costante, capace di incrementare la competitività nel mercato nazionale e internazionale.

Il DL Rilancio deve essere ancora convertito in Legge e in questi giorni è in Commissione Bilancio, dove sta subendo diverse modifiche con gli emendamenti dei vari partiti politici. Emendamenti che nella maggior parte dei casi riguardano PMI e startup innovative. Ecco quali sono.

DL Rilancio: emendamenti per startup

Il DL Rilancio è uno dei provvedimenti più complessi e articolati legati al bilancio degli ultimi anni. Dopo il Cura Italia e il Decreto Liquidità, la misura è pensata per sostenere imprese e società nella ripartenza dopo la crisi sanitaria. La misura è ferma alla Commissione di Bilancio di Montecitorio che sta discutendo gli ultimi dettagli ma arriverà entro metà luglio alle Camere per essere trasformata in Legge.

Il provvedimento per continuare la sua corsa per diventare Legge è stato sottoposto a modifiche: diversi emendamenti sono pensati anche per le startup. Uno dei più importanti è contenuto nell’articolo 38 e prevede infatti contributi a fondo perduto per le attività dei business angel e degli incubatori. Questi soggetti hanno un ruolo molto importante per le startup: investono sui progetti e li accompagnano verso una crescita mirata a costante. L’emendamento del DL Rilancio a favore delle startup prevede una detrazione del 50% per un importo minimo di 100 mila e massimo di 300 mila euro per gli investimenti privati in startup e PMI innovative.

Inoltre, le imprese che riescono ad ottenere un investimento privato otterranno un ulteriore investimento pubblico grazie alle risorse del Fondo Nazionale Innovazione. Si tratta quindi di un vero e proprio moltiplicatore degli investimenti sulle startup: per ogni euro investito ci sarà un moltiplicatore per quattro da parte dello Stato. La dotazione è di 1 miliardo di euro, a cui si potrebbero aggiungere altri fondi, come i 200 milioni di euro per l’innovazione per i quali non si è comunque trovato né un gestore, rimangono quindi solo un’ipotesi.

Bonus affitti DL Rilancio, novità PMI

Oltre a questo, le startup potranno godere del bonus affitti contenuto nell’articolo 28 del DL 34/2020 che prevede un credito di imposta del 60% per tutte le piccole aziende. Infatti è pensato per le imprese che hanno maturato ricavi fino a 5 milioni di euro e che nel mese di marzo, aprile e maggio 2020 hanno registrato un calo di fatturato del 50%. È stato esteso anche ai soggetti che hanno avviato l’attività dal 1°gennaio 2019 per le quali non è richiesto il requisito. È stato introdotto anche un bonus affitti per le grandi imprese, quelle con fatturato maggiore di 5 milioni di euro: loro avranno un credito di imposta pari al 20%.

DL Rilancio, cosa cambia per il rafforzamento patrimoniale

Un altro emendamento è stato fatto sull’articolo 26 sul fondo Patrimoniale PMI pensato per incrementare le disponibilità finanziarie delle piccole e medie aziende. Anche le imprese in concordato preventivo di continuità potranno accedere al fondo che prevede un credito d’imposta per gli investitori e un aiuto per le imprese in perdita.

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