Contactless e non solo: ecco le tecnologie che influenzeranno il futuro dei pagamenti

Durante il Salone dei Pagamenti 2020 si è parlato delle nuove tendenze del settore e di tutte le alternative al contante. Focus anche su rischi e obiettivi per il futuro. Ecco i dettagli

Pubblicato il 06 novembre 2020
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L’emergenza sanitaria ha imposto alla società un’accelerata su diversi fronti del digitale, incluso quello legato ai pagamenti online. Infatti, per ridurre il rischio di contagio è sconsigliato l’uso del contante, che potrebbe veicolare eventuali virus e batteri. Le migliori soluzioni sono quindi quelle innovative, ed in particolare sono consigliati i pagamenti contactless, dove non c’è il contatto tra i dispositivi.

Si è parlato dell’evoluzione del settore durante il Salone dei Pagamenti, organizzato da Abi, che si è tenuto online dal 4 al 6 novembre 2020. In particolare si è affrontato il discorso durante l’incontro dal titolo “L’industria dei pagamenti: stato dell’arte e trend attesi“, focalizzato anche sulle tendenze annuali del comparto. Durante l’assemblea plenaria si è quindi discusso a proposito delle nuove forme di pagamento, dei vantaggi offerti e dei rischi.

Pagamenti elettronici innovativi: caratteristiche, rischi e vantaggi

Come ha ribadito il Presidente di Abi, Antonio Patuelli, gli strumenti di pagamento elettronici hanno un grosso vantaggio: sfavoriscono azioni illegali “come il nero, l’abuso, l’evasione e il riciclaggio“. Perciò possono essere un importante cavallo di battaglia per i Governi di tutto il mondo.

Inoltre, ha ribadito che “i sistemi di pagamento non sono nazionali“. Bisogna quindi considerare che la competizione è di livello internazionale. Per tale motivo, tutti gli strumenti esistenti dovrebbero essere interconnessi e comunicare tra loro e con le autorità nazionali e internazionali.

In questo contesto, i pagamenti innovativi sono al centro di importanti progetti e confronti da parte delle istituzioni di tutto il mondo, incluse quelle bancarie. Tra queste spicca la Banca Centrale Europea. Fabio Panetta, uno dei principali membri dell’esecutivo dell’istituto di Francoforte, ha messo in luce l’importanza delle cosiddette stablecoin. Si tratta di criptovalute simili ai bitcoin, ma caratterizzati da un prezzo stabile, legato a un mezzo di scambio stabile.

Panetta ha sottolineato le caratteristiche e i rischi di queste soluzioni, che funzionano secondo il modello data driven. L’uso degli stablecoin da parte di aziende private – come Facebook, per esempio – rischia di “favorire un utilizzo improprio dei dati personali, a danno soprattutto dei cittadini più vulnerabili. Inoltre le stablecoin, che si basano su tecnologie sviluppate altrove, possono rendere vulnerabile il sistema europeo dei pagamenti, mettendone a rischio la stabilità“.

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Per tale motivo, si sta pensando di creare il cosiddetto “euro digitale“, valuta digitale elaborata dalla Bce, che verrebbe messa a disposizione dei cittadini europei che tutela da rischi legati all’uso improprio dei dati.

Con la pandemia accelerano i pagamenti digitali

Paolo Bertoluzzo di Nexi ha sottolineato la necessità di digitalizzare i pagamenti, per permettere anche ai commercianti di essere più competitivi:

“Le persone hanno capito che avere a disposizione tecnologie di pagamento semplici e sicure è fondamentale, e lo stesso vale per i commercianti: questi sistemi sono essenziali per sviluppare il loro business”.

Durante il lockdown primaverile, in Italia sono state usate per la prima volta più di due milioni di carte per effettuare pagamenti online. Anche dopo l’emergenza, più di 1 italiano su 4 continuerà a utilizzare carte e metodi di pagamento diversi dal contante. A marzo 2020 il 75% di chi ha pagato online, lo ha fatto per la prima volta, come ha spiegato Melissa Ferretti Peretti, AD di American Express Italia.

Allo stesso tempo, gli esercenti stanno investendo sempre di più per offrire alla clientela strumenti di pagamento innovativi, come il contactless, che permettono di pagare con la carta, ma anche con lo smartphone o lo smartwatch. Nel resto d’Europa già il 75% dei pagamenti avviene contactless.

Il Covid-19 ha quindi mostrato a consumatori e commercianti che esistono vie alternative al contante, e questi attori le hanno intraprese con fiducia ed entusiasmo. E siamo solo all’inizio di questo importante percorso.

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