Accordi per l’innovazione, cosa sono e come funzionano

Pubblicato il 05 marzo 2020
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Il successo di un progetto imprenditoriale determina la crescita, non solo dell’azienda che lo realizza, ma anche del territorio circostante. Infatti, può avere ripercussioni positive sull’occupazione, sull’economia locale e sulla competitività nei mercati nazionali ed internazionali. Insomma, è come un sasso che cade sull’acqua e produce cerchi concentrici destinati ad allargarsi.

Da questa consapevolezza, il MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico) in accordo con Regioni e Province Autonome italiane, e con il sostegno dei programmi europei mirati a progetti R&S (ricerca e sviluppo) ha realizzato gli Accordi per l’innovazione. Queste misure sono pensate proprio per le aziende e centri di ricerca che propongono progetti innovativi di grande dimensione. I progetti devono contenere una parte dedicata alla ricerca industriale e una focalizzata su sperimentazione e sviluppo di nuovi prodotti e servizi.

Obiettivo e fondo stanziato

L’obiettivo della misura ministeriale è di realizzare progetti innovativi di R&S (ricerca e sviluppo) di grandi dimensioni realizzati da imprese e centri di ricerca italiani.

Le attività ammesse sono quelle di ricerca in campo industriale, realizzazione di nuovi prodotti e servizi o miglioramento di prodotti e servizi esistenti.

Per individuare le tecnologie ammesse per realizzare i progetti, il MISE si affida al programma europeo “Orizzonte 2020” dove si accolgono progetti realizzati con TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione), nanotecnologie, biotecnologie, materiali innovativi, fabbricazione e trasformazione avanzate.

I fondi stanziati variano a seconda delle disponibilità concordate da Ministero, Regioni, Province Autonome e altri organismi nazionali ed internazionali.

Soggetti interessati

Gli Accordi per l’innovazione si rivolgono a centri di ricerca e imprese del territorio italiano che hanno almeno due bilanci approvati, attive in settori specifici come quello industriale, agroindustriale, artigianato e attività di ricerca. Le imprese possono presentarsi sia singolarmente sia in forma associata.

In quest’ultimo caso i progetti devono essere presentati utilizzando il contratto di rete o collaborazioni simili.

Contributo

La misura prevede un contributo diretto che copre minimo il 20% delle spese ammissibili, che può essere integrato con fondi stanziati a livello regionale. Le Regioni e le Province Autonome contribuiscono all’intervento con il 3% delle spese ammissibili.

Oltre a questo, si può ottenere un finanziamento agevolato di un ulteriore 20% delle spese ammissibili.

Se il Ministero utilizza risorse derivanti anche da fondi strutturali o legati ad altre programmazioni nazionali, altri organismi dell’Unione Europea o provenienti da agenzie, istituzioni, imprese, il contributo erogato aumenta. In tali casi, il Ministero può definire l’Accordo per l’Innovazione anche senza il cofinanziamento delle Regioni e Province Autonome.

Spese ammesse dal bando

Le spese ammissibili dei progetti di ricerca e sviluppo non possono essere inferiori ai 5 milioni di euro e maggiori di 40 milioni di euro, ed avere una durata inferiore ai 36 mesi. Inoltre, devono essere avviati dopo l’invio della domanda al MiSE.

Se il progetto nasce dall’unione di diverse imprese, ognuna di queste dovrà sostenere almeno il 5% dei costi ammissibili o il 10% nel caso si tratti di grandi aziende.

Termine di scadenza

Non è previsto alcun termine per inoltrare le domande: la misura varrà fino all’esaurimento dei fondi.

Procedure e invio domanda

L’iter di presentazione e gestione della proposta è articolato e parte dal Ministero dello Sviluppo. Infatti, per accedere alle agevolazioni, il MiSE deve definire un accordo per l’innovazione con le Regioni o Province Autonome interessate oppure con un soggetto proponente. Ecco l’iter.

I soggetti proponenti devono presentare al MiSE una proposta progettuale che contiene i dati aziendali, il piano strategico, la descrizione del progetto con obiettivi, inizio e fine, costi previsti e unità coinvolte, oltre al tipo di aiuto da chiedere per realizzarlo.

A questo segue una valutazione della proposta: il MiSE, dopo aver ricevuto il progetto, si interfaccia con le regioni e provincie autonome per capire se può essere utile a fini strategici di crescita socio-economica, non solo dell’azienda, ma del mercato e territorio in cui opera. Inoltre, viene valutata la capacità del progetto di creare posti di lavoro nel settore o territorio di riferimento, ma anche se ha delle ricadute a livello nazionale e internazionale, come la possibilità di attrarre investimenti esteri o rafforzare la presenza di prodotti italiani in mercati stranieri.

Si tratta di una valutazione dettagliata che, se si conclude con esito positivo, sfocia nell’Accordo per l’Innovazione. L’ultima fase è quella del Progetto Esecutivo Finale per accedere all’agevolazione, passando per apposito bando, e può quindi generare profitto nel territorio circostante, e spesso anche a livello nazionale.

Controlli ed eventuale revoca contributi

Ogni misura specifica viene gestita attraverso l’emanazione di un bando che descrive dettagliatamente obblighi, requisiti e anche condizioni legate al decadimento o revoca del contributo.

Per informazioni: mail, telefono, referente

I dettagli sugli Accordi per l’innovazione, e tutti i decreti relativi alla misura con relativi bandi, sono pubblicati sul sito del MISE.

Per qualsiasi domanda legata agli accordi per l’Innovazione è possibile rivolgersi alla Direzione Generale per gli incentivi alle imprese.

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