Safe Working - Io riapro sicuro, l'iniziativa della Lombardia per le PMI

La Regione Lombardia ha stanziato oltre 18 milioni di euro per le PMI che devono acquistare DPI e i dispositivi per il distanziamento sociale

Pubblicato il 11 maggio 2020
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La Fase 2, quella di convivenza col virus, rappresenta una vera e propria sfida per le aziende. Non solo occorre ripartire, ma bisogna anche cercare di recuperare le perdite dei mesi precedenti e, allo stesso tempo, dotarsi di tutte le misure previste dal Governo per contenere i contagi.

Le piccole realtà sono sicuramente le più svantaggiate in questo processo perché spesso non hanno la liquidità necessaria per mettere in sicurezza la propria sede operativa secondo tutti i parametri richiesti dalle autorità. La Regione Lombardia per aiutare le MPMI ad affrontare in modo efficace la Fase 2 ha messo a punto diverse iniziative, una di queste si chiama Safe Working – Io Riapro Sicuro.

Safe Working – Io Riapro Sicuro: contributi fino a 25mila euro

Si tratta del nuovo pacchetto di aiuti pensato per aiutare le micro, piccole e medie imprese della Lombardia durante la Fase 2, che integra le misure proposte nel bando “Impresa Sicura” di Invitalia.

Safe Working prevede l’erogazione di una serie di finanziamenti a fondo perduto destinati a tutti coloro che vorranno effettuare interventi strutturali per proteggere clienti e personale dal Covid-19. Per sostenere questa iniziativa sono stati stanziati 18.680.000 euro, di cui 15.200.000 di Regione Lombardia e 3.480.000 delle Camere di Commercio regionali.

Il finanziamento potrà coprire fino al 60% delle spese ammissibili eseguite nelle PMI, e fino al 70% di quelle effettuate dalle micro-imprese, per un massimo di 25.000 euro.

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Chi può richiedere il contributo?

Questa misura è destinata a tutte quelle imprese che, in seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19 sono state costrette a chiudere in modo improvviso. Finalmente, in modo graduale potranno riprendere a operare, seguendo naturalmente tutte le disposizioni anti-contagio. Ma chi sono nello specifico le aziende coinvolte? Parliamo di micro, piccole e medie imprese lombarde che operano nel commercio al dettaglio, nell’artigianato, nella manifattura e nell’edilizia. Sono coinvolti anche i bar e ristoranti e tutte le aziende che si occupano di servizi e formazione.

Sono invece escluse tutte le aziende che, durante il Covid-19 hanno comunque continuato ad operare anche grazie allo smart working.

Quali sono le spese ammesse?

Per ottenere il contributo occorre presentare i documenti di tutte le spese sostenute a partire dal 22 marzo 2020. Tra le spese ammissibili al contributo rientra l’acquisto di apparecchi per sanificare, disinfettare e fare aerare l’ambiente di lavoro, come filtri e purificatori dell’aria. Sono ammessi anche tutti gli strumenti per proteggere i clienti che permangono nello spazio per più di 15 minuti. A questi si aggiungono gli arredi e gli interventi strutturali che permettono di garantire il distanziamento sociale, tra cui anche strumenti e servizi per controllare l’affollamento dentro il locale.

Naturalmente, si possono presentare anche gli spese per i DPI (come mascherine filtranti, guanti, tute, cuffie e altri dispositivi di protezione individuale predisposti dalle autorità sanitarie) e strumenti per il rilevamento della temperatura corporea. Infine, sono ammessi anche gli investimenti per la formazione del personale sui protocolli di protezione da Covid-19 da adottare in base all’attività che svolge l’azienda.

Fase 2: altri interventi per le PMI della Regione Lombardia

In attesa della pubblicazione del bando Safe Working, la Regione ha approvato altre 3 linee di intervento pensate per le aziende del territorio.

Innanzitutto, entro fine maggio 2020 verrà pubblicato l’avviso rivolto a tutti gli enti pubblici e privati che concederanno contributi alle aziende entro l’anno. L’obiettivo è quello di incentivare i distretti del commercio a selezionare e organizzare misure di diverso tipo che permetteranno alle attività del territorio di ripartire dopo l’emergenza sanitaria.

Il Bando Faber 2020 invece è pensato per le micro e piccole aziende che operano nella manifattura, nell’artigianato e nell’edilizia e che vogliono innovare i propri processi produttivi mediante l’acquisto di nuovi macchinari, strumenti e attrezzature. Le domande online possono essere inviate dal 19 maggio al 19 giugno 2020.

L’ultimo bando, la cui pubblicazione è sempre in programma a fine maggio 2020, vuole premiare tutte le imprese artigianali e manufatturiere che, durante l’emergenza sanitaria, si sono riconvertite producendo dispositivi medici e di protezione individuale (DPI) pensati per il personale sanitario, per i degenti ma anche per gli utenti.

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