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Recovery Fund: digitalizzazione tra le principali aree di investimento

Pubblicato il 07 Settembre 2020

Nei prossimi mesi il Governo investirà sempre di più sulla digitalizzazione, anche grazie alle risorse del Recovery Fund. Ecco le parole del Ministro Roberto Gualtieri

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Il Recovery Fund rappresenta l’importante provvedimento varato dal Consiglio Europeo per sostenere la ripresa economica degli Stati Membri afflitti dall’emergenza Covid-19. È stato elaborato a luglio e prevede un piano di aiuti di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi sono sovvenzioni e 360 miliardi prestiti.

Anche il nostro Paese riceverà tali risorse, che verranno utilizzate nei diversi ambiti sociali, soprattutto quelli maggiormente utili ad uscire dalla crisi. Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nel suo intervento al forum Ambrosetti di Cernobbio, ha anticipato come verranno usate le risorse economiche europee, sottolineando che si provvederà soprattutto a incentivare e accelerare la digitalizzazione del nostro Paese. L’importante è infatti individuare subito il modo migliore per usare le risorse, evitando che si disperdano.

Recovery Fund: perché verrà usato per digitalizzare il Paese

Durante la fase acuta dell’emergenza Coronavirus, che ha colpito l’Italia da marzo a maggio 2020, molte aziende sono state costrette a chiudere improvvisamente, senza una data certa di riapertura. In questo contesto, molte realtà hanno potuto continuare ad operare grazie a strumenti e soluzioni digitali, come lo smart working, ma anche l’e-commerce per chi si occupa di commercio. Questo nuovo modo di operare ha dato una importante spinta all’adozione del digitale nelle imprese italiane, ma ha anche messo in luce i limiti del nostro Paese e la strada ancora da fare.

Anche il Governo ha compreso che il digitale non è più un’opzione ma una vera e propria necessità. Ecco perché la digitalizzazione sarà sicuramente uno dei più importanti campi d’investimento del Recovery Fund. Lo ha confermato anche il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri dichiarando che i principali campi d’azione saranno appunto: «digitalizzazione, l’innovazione, le infrastrutture, la formazione, la salute, la ricerca e la decarbonizzazione». I settori chiave quindi sono stati individuati e ciò conferma la necessità di concentrare le risorse verso gli ambiti sociali cruciali per la crescita del Paese.

Recovery Fund: perché è importante concentrare le risorse

Individuare le priorità su cui investire è quindi una delle maggiori sfide da affrontare per il Governo: «Il Recovery Plan sarà incentrato sugli investimenti che hanno un forte impatto sul Pil, sulla crescita economica […] Quindi questa massa di investimenti aggiuntivi ci darà anche lo spazio per far entrare gradualmente a regime una riforma fiscale che strutturalmente si finanzierà con il contrasto all’evasione fiscale e con la riforma del sistema delle detrazioni della tassazione ambientale».

Quindi la trasformazione tecnologica rappresenta una delle soluzioni capaci di far uscire il Paese dalla crisi e permettergli di crescere, influenzando il Pil.
L’obiettivo è quindi far crescere il sistema economico, portarlo ad un livello superiore: «L’impegno è quello di non tornare a quell’Italia di prima della crisi che non era forte, equa e sicura, ma l’impegno è di uscire dall’emergenza e ritrovarci in un Paese migliore», ma per farlo serve uno sforzo di tutti, sia delle istituzioni, sia di chi il Paese lo vive da dentro, cittadini e imprese. Infine, Gualtieri durante il Forum Ambrosetti ha ribadito il suo punto di vista sul Mes, identificandolo come strumento utile che il Governo potrebbe usare al momento più opportuno.
Il Recovery Fund quindi è legato a doppio filo con la digitalizzazione che coinvolgerà anche le aziende: non rimane che attendere i provvedimenti del Governo che permetteranno di usare al meglio le risorse dell’Unione Europea.

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