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A/B Testing: cos’è, perché e come farlo

Pubblicato il 19 Aprile 2024

I test a/b non sono altri che strumenti utili per mettere a confronto due varianti dello stesso progetto online e determinare quale delle due versioni è più performante. Scopriamo meglio cosa sono i test A B e come procedere per effettuarne uno.

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Test ed esperimenti sono tecniche molto utilizzate nel mondo del marketing online, in ottica di ottimizzare pagina web, aumentare le performance di un sito o i tassi di conversione di campagne pubblicitarie ma soprattutto degli ecommerce. L’AB testing è uno degli strumenti più utili a tale scopo ed è tra le strategie più conosciute ed apprezzate.

Ma in cosa consiste esattamente e come implementarne uno in modo corretto? Nei prossimi paragrafi vedremo insieme le principali caratteristiche di un AB test efficace e alcune idee per realizzarlo.

Ovviamente, l’attendibilità di un AB testing è strettamente collegata alla persone che ha portato a termine l’esperimento. Per essere certi dell’affidabilità dell’AB test, è essenziale rivolgersi a professionisti del digital marketing, come programmatori di siti web, consulenti SEO, etc. Essi variano a seconda del campo in cui si desidera fare il test AB. Cominciamo subito a vedere più da vicino cos’è un ab test e come effettuarlo.

Cos’è un AB test?

Il momento in cui si pubblica un sito, si mette online un e-commerce o una landing page è solamente l’inizio di un indispensabile processo di monitoraggio dei risultati e di esperimenti volti ad ottimizzare il rendimento del lavoro svolto. La possibilità di miglioramento delle performance è ciò che spinge a mettere in atto specifici test, tra i quali si annovera l’AB testing, anche detto Test AB oppure A/B Split Testing.

Si tratta di un sistema volto a capire come il pubblico reagisce a quanto gli viene proposto somministrandogli più versioni di un contenuto, ad esempio dello stesso annuncio, della stessa pagina o dello stesso titolo, immagine o pulsante. Le differenti versioni sono solitamente chiamate appunto versione A e versione B, o anche originale e variante. Comprendere cosa l’audience pensa di ciò che viene offerto è fondamentale per cogliere cosa funziona e cosa no, cosa viene recepito meglio e cosa, messo alla prova, offre le migliori performance.

Come eseguire un AB test

Ora che abbiamo capito cos’è e a cosa serve un test AB, e perché è uno strumento così apprezzato, vediamo quali sono gli elementi di base per impostarne uno. Esistono alcune varianti da considerare nel momento in sui si pianifica e progetta un AB test, e riguardano sia l’idea da testare, l’arco temporale del test stesso, gli obiettivi da tracciare ed il pubblico che sarà il target per l’esperimento.

L’obiettivo da misurare: i KPI

Per ogni obiettivo è necessario individuare con chiarezza le metriche da misurare, ossia le key performance metrics, che dovranno essere analizzati prima, durante ed alla fine dell’esperimento: sono proprio questi indicatori di prestazione che determinano in quale misura gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti.

Una volta stabiliti i risultati target del test, bisognerà individuare quali sono gli elementi che, se modificati, si stima potranno avere un impatto positivo proprio su quell’indicatore di performance.

Il pubblico target

Oltre ad analisi qualitative sul pubblico di riferimento, per procedere con un test AB si deve determinare un dato puramente quantitativo, ossia la dimensione del campione di utenti che si vorrà fare partecipare al test. Si può decidere, cioè, se sarà tutto il pubblico a partecipare al test o solo una porzione di esso che si ritiene rilevante.

Quanto dovrà essere ampio il campione preso in considerazione? La regola puramente statistica dice che maggiore è la dimensione del campione, più i risultati ottenuti sono validi e rilevanti. Esistono in rete diversi strumenti che sono in grado di fornire un’approssimazione della migliore dimensione campionaria per l’esperimento, oltre che altri particolari quali il tempo di esecuzione più adeguato. Unbounce è uno di questi tool.

La durata del test AB

La durata ottimale di un AB testing è un’altra delle variabili la cui definizione è chiave della riuscita o meno di un esperimento. Pur essendo tendenzialmente stabilita con precisione, a volte viene gestita in maniera più fluida, monitorando l’andamento del test e prendendo decisioni in itinere.

Il tempo in cui fare partire un test e quanto farlo durare è, quindi, di delicata definizione, ma ci sono alcuni accorgimenti da seguire che possono aiutare nella loro precisazione. Ad esempio, se si è a conoscenza del fatto che l’audience ha comportamenti ciclici, è bene fare durare un esperimento per l’intera durata del business cycle, onde poter avere dati sufficienti relativi a tutti i periodi ed all’intero ciclo. Così come è fruttuoso escludere dal test l’elemento novità, e fare perdurare il test AB per un periodo che escluda variazioni nel comportamento del pubblico solamente dovute alla mera introduzione di un elemento nuovo nel contenuto.

Quali elementi variare in un AB test

Si possono fare esperimenti su un headline per capire quale sia la più accattivante. Si può altresì proporre una call-to-action in una variante A ed in una variante B e capire quale genera le maggiori conversioni. Anche le immagini sono degli ingredienti fulcro sul quale sperimentare, e la modifica di un solo contenuto visuale può drasticamente cambiare i risultati in termini di performance. Gli elementi da variare sono innumerevoli.

AB testing: quali strumenti utilizzare

Sono numerosi gli strumenti che possono contribuire a creare e condurre un efficace esperimento di AB testing. Tra di essi si annoverano un tool come Google Optimizer, con il quale è possibile generare esperimenti sulle pagine web, tra cui gli AB test, e ottenere esperienze di navigazione customizzate sulle preferenze degli utenti. Sempre Google offre tool di ottimizzazione, come quelli integrati in Google Ads che rendono possibile testare più varianti dello stesso annuncio all’interno di una campagna.

Lo stesso Facebook offre l’opportunità di eseguire split test sulle sue Ads ed all’interno di WordPress sono invece presenti un plugin, come Nelio AB Testing in grado di creare AB split testing complessi e molto avanzati sulla piattaforma WP.

Il già menzionato Unbounce è ottimo per test sulle landing page, mentre esistono online servizi quali VWO Virtual Website Optimizator che mettono a disposizione l’occasione di dare vita ad esperimenti gestiti in maniera virtuale, senza cioè dover pubblicare per forza più versione di una stessa pagina web.

Se necessiti di supporto per fare un A/B test all’interno della tua campagna pubblicitaria online, contattaci. Il team di Italiaonline metterà a tua disposizione tutti gli strumenti necessari.

Cosa significa A/B Testing?

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